Australian Open, Il Ministro dell'Immigrazione cancella il visto a Novak Djokovic: ecco il comunicato ufficiale
DaEurosport
Aggiornato 14/01/2022 alle 11:05 GMT+1
AUSTRALIAN OPEN - Il ministro dell'Immigrazione Alex Hawke ha usato il suo potere personale per annullare il visto di Novak Djokovic. Ecco il testo del comunicato ufficiale.
Un'attesa durata 11 giorni. Nella mattinata italiana il Ministro dell'Immigrazione Alex Hawke ha preso la sua decisione riguardo il caso Djokovic. Il governo australiano ha cancellato il visto del serbo, sbarcato in Australia da non vaccinato, tramite un'esenzione medica. Come si evince dalla nota, Hawke ha agito "nel bene del pubblico interesse".
Tale provvedimento è accompagnato da un'altra schiacciante implicazione: se le cose rimanessero così, Djokovic dovrebbe attendere 3 anni per ottenere nuovamente un visto per l'Australia. Il che significherebbe saltare 3 Australian Open consecutivi.
Per il tennista numero 1 al mondo, le speranze di esordire questo inizio settimana nel tabellone del primo Slam stagionale si assottigliano sempre più. Il team di avvocati del serbo aveva già fatto intuire un ricorso al tribunale (Djokovic, del resto, aveva già vinto un appello in tale sede pochi giorni dopo esser stato detenuto per dubbi sulla regolarità del suo ingresso in Australia), dunque questo non potrebbe essere altro che l'inizio di un altro logorante loop legale, col serbo come fulcro della disputa.
Di seguito il comunicato ufficiale.
Il comunicato del Ministro
Oggi ho esercitato il mio potere ai sensi della sezione 133C (3) della legge sulla migrazione per annullare il visto detenuto dal sig. Novak Djokovic per motivi di salute e buon ordine, sulla base del fatto che ciò era nell'interesse pubblico. Questa decisione ha fatto seguito alle ordinanze del Circuito Federale e del Tribunale della Famiglia del 10 gennaio 2022, che annullavano una precedente decisione di annullamento per motivi di equità procedurale. Nel prendere questa decisione, ho considerato attentamente le informazioni fornitemi dal Dipartimento degli affari interni, dall'Australian Border Force e dal signor Djokovic. Il governo Morrison è fermamente impegnato a proteggere i confini dell'Australia, in particolare in relazione alla pandemia di COVID-19".
Caso Djokovic, le tappe
- 4 gennaio - Djokovic annuncia il suo arrivo in Australia tramite un'esenzione medica.
- 5 gennaio - Djokovic atterra all'aeroporto di Melbourne, ma il primo ministro Morrison afferma che il serbo sarà sul "prossimo aereo verso casa" se non riuscirà ad offrire "prove accettabili" a legittimare la sua esenzione.
- 6 gennaio - Djokovic viene preso in custodia all'aeroporto di Melbourne, e in seguito trasferito in un hotel; il suo visto viene rifiutato dall'Asutralian Border Force.
- 7 gennaio - Djokovic scrive ai fan su Instagram: "Grazie per il vostro continuo supporto".
- 8 gennaio - Il materiale presentato ai giudici rivela la positività del tennista serbo nel periodo di dicembre.
- 10 gennaio - Djokovic vince l'appello in tribunale, il giudice Anthony Kelly annulla la cancellazione del visto e ordina al governo australiano di pagare le spese legali e liberare Djokovic dalla detenzione.
- 11 gennaio - Svelati nuovi retroscena: dal viaggio tra Serbia e Spagna prima del volo per l'Australia e la conseguente bugia nel compilare il modulo di ingresso alla frontiera, alla possibile falsificazione della timeline dei tamponi, come riporta Der Spiegel.
- 12 gennaio - Djokovic ammette "l'errore umano" nell'aver dichiarato il falso sui moduli d'ingresso, e di aver partecipato a un evento pubblico il 18 dicembre pur sapendo di essere positivo al Covid.
- 13 gennaio - Il sorteggio degli Australian Open si svolge tra incertezze e ritardi, Djokovic viene affiancato a Kecmanovic.
- 14 gennaio - Il Ministro dell'Immigrazione Hawke decide di cancellare il visto di Djokovic.
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