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Australian Open - Sinner e Berrettini come Panatta e Bertolucci: prima coppia di italiani ai quarti di uno Slam dal 1973

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Aggiornato 25/01/2022 alle 04:28 GMT+1

AUSTRALIAN OPEN - Non succedeva dal 1973. Dopo 49 anni, due italiani approdano ai quarti di finale di uno Slam. Allora erano dei giovani Panatta e Bertolucci ad infiammare il pubblico del Roland Garros, oggi sono degli altrettanto giovani Sinner e Berrettini a far sognare l'Italia sul rovente cemento australiano.

Jannik Sinner, Matteo berrettini, ATP Cup

Credit Foto Getty Images

History in the making, direbbero dalle sponde oltreoceano. Non smettete di farci sognare, risponde compatto il Bel Paese, estasiato dai bagliori di un’ennesima impresa firmata Matteo Berrettini e Jannik Sinner. Grazie alle vittorie su Pablo Carreno Busta e Alex De Minaur, Berrettini e Sinner hanno strappato il pass per i quarti di finale della rassegna australiana.

Sinner e Berrettini come Panatta e Bertolucci: il Roland Garros del 1973

Due italiani ai quarti di finale di uno Slam non si vedevano dal Roland Garros del 1973. Al tempo, ad arrossare il tappeto parigino erano le stoccate di Adriano Panatta e Paolo Bertolucci. Erano gli anni del piombo e della terra rossa, l’ultima stagione in cui le classifiche ATP si sarebbero calcolate senza l’aiuto dei computer. Erano anche gli anni dominati da Ilie “Nasty” Nastase, bullo e terraiolo, che proprio in quella stagione vinse 40 partite su 41 – l’unica sconfitta, ironia della sorte, gliela inflisse proprio Panatta in finale a Bournemouth -, aggiudicandosi anche quell’edizione della Coppa dei Moschettieri senza concedere alcun set ai propri avversari.
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Ilie Nastase, Roland Garros 1973

Credit Foto Getty Images

In finale, Nastase divorò lo iugoslavo Nikola Pilic in tre fugaci set. Fu proprio Pilic a prendersi gli scalpi dei due azzurri risaliti dalla parte bassa del tabellone: ai quarti toccò a Bertolucci, che oppose strenua resistenza al terzo set, salvo poi arenarsi al 4°. Poi, in semifinale, toccò allo stesso Panatta, che sventolò bandiera bianca dopo appena tre set. Per ben quarantanove, tortuosi anni, il tennis maschile dello stivale non riuscì più a spingere due suoi esponenti oltre agli ottavi di uno Slam...fino ad oggi.
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Prima dell'era Open

Se poi si va ad aguzzare gli occhi prima dell’era Open, notiamo altre coppie illustri comparire per i quarti del tabellone Slam parigino: nel 1948 furono Marcello Del Bello e Gianni Cucelli ad intrufolarsi nella stretta branchia dei migliori 8 di Parigi. Nel 1956 fu la volta di Giuseppe Merlo e di un ascendente Nicola Pietrangeli, che riuscì a vincere quel torneo poco dopo, nel 1959 e nel 1960; proprio in quest’ultimo anno fu possibile assistere a un’altra doppietta italiana nei quarti degli Internazionali di Francia, composta questa volta dal vincente Pietrangeli e da Orlando Sirola; quest'ultima coppia rimane l'unica ad aver superato intatta la grata dei quarti di finale. In caso di doppio successo anche nei quarti di finale, Sinner e Berrettini eguaglierebbero questo traguardo.
NOMECOMPETIZIONEEDIZIONETURNO
Del Bello, CucelliRoland Garros1948QF
Merlo, PietrangeliRoland Garros1956QF
Pietrangeli, SirolaRoland Garros1960SF
Bertolucci, PanattaRoland Garros1973QF
Sinner, BerrettiniAustralian Open2022QF*
*Risultato in divenire
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Così giovani e così bravi

Non esiste nessun altra analoga combinazione azzurra in altri Slam diversi da quello parigino. Berrettini e Sinner sono i primi a far braccetto nei quarti dello Slam australiano, nonché quarti e quinti azzurri a prendere parte ad un quarto di finale degli Australian Open dopo Giorgio De Stefani nel 1935, Nicola Pietrangeli nel 1957 e Cristiano Caratti nel 1991. E lo fanno per giunta da giovanissimi.
Quanti anni avevano le coppie di azzurri che si qualificarono ai quarti degli Slam?
NOMEETA' ETA' MEDIA
Del Bello, Cucelli27 e 3129
Merlo, Pietrangeli28 e 2225
Pietrangeli, Sirola26 e 3229
Bertolucci, Panatta21 e 2221,5
Sinner, Berrettini20 e 2522,5
A soli 20 anni e 167 giorni, Sinner diventa il più giovane giocatore ad aver varcato la soglia degli ottavi di Melbourne dopo Nick Kyrgios (19 anni e 280 giorni) nel 2015. Sinner inoltre, è un giorno più giovane di Stefanos Tsitsipas quando raggiunse la semifinale dell’Happy Slam nel 2019. E questi numeri non rendono nemmeno conto al test degli occhi, ed allo sconfinato potenziale che vediamo scaturire dalla sua racchetta di torneo in torneo.
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Il nostro Matteo Berrettini, grazie alla vittoria agli ottavi su Carreno Busta, è diventato il primo italiano di sempre a raggiungere il quarto di finale di ogni Slam, nonché il primo giocatore nato negli anni ’90 a centrare i quarti in tutti i 4 tornei, iscrivendosi di diritto alla stretta cerchia dei favoriti alla vittoria del primo slam stagionale. Berrettini infatti, a partire dalla scorsa edizione, ha battuto tutti gli avversari incontrati sul tabellone Slam che non si chiamassero Novak Djokovic. Il suo record parziale è 20-0, a fronte di uno 0-3 contro il serbo.
Numeri, coincidenze ed incroci temporali da assimilare con calma, perché la ricetta del nuovo tennis italiano ci sta promettendo grasse scorpacciate negli anni a venire. E chissà che non possa essere già questo 2022 l’anno della più alta consacrazione: per Matteo, sempre più mattatore in una parte alta di tabellone già orfana di Djokovic e Zverev, oppure per Jannik, corroborato dalla spinta di un nuovo (e misterioso) supercoach e responsabilizzato dalla vertiginosa salita nel ranking.
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Sinner: "Io e Berrettini ai quarti, una cosa bella da vedere"

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