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Tennis, Australian Open - Rublev passeggia su Berankis, Schwartzman cade contro O'Connell, Tsitsipas suda contro Baez

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Aggiornato 20/01/2022 alle 10:46 GMT+1

AUSTRALIAN OPEN - Nessun problema per Andrey Rublev nel secondo turno contro il lituano Berankis: il russo si impone 6-4 6-2 6-0, crescendo progressivamente fino a rasentare la perfezione. Nella mattinata italiana attesi anche Tsitsipas, Murray e Kyrgios-Medvedev.

Stefanos Tsitsipas

Credit Foto Getty Images

Tsitsipas vince ma non convince contro Baez

Chi punta a un’altra corsa profonda nel tabellone australiano, è Stefano Tsitsipas. Dopotutto, al contrario del collega Rublev, lui le semifinali del primo Slam stagionale le ha raggiunte nel 2019 e nel 2021. Il 23enne ateniese ha impiegato 3 ore e 21 minuti per placare il tennis caliente di Sebastian Baez, la rivelazione delle ultime Next Gen Finals milanesi. Con un travagliato 7-6 6-7 6-3 6-4 tuttavia, Tsitsipas non cancella i dubbi e le esitazioni riguardo le condizioni del suo gomito. Ad ogni modo, il greco compie un (appesantito) passo in più verso il potenziale quarto di finale contro Jannik Sinner.
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Tsitsipas vince ma non convince: il match con Baez in 3'

In avvio di match, il greco esce a mani vuote da un primo assedio: in 58 secondi conferma il suo turno a battuta senza dover ribadire un secondo colpo oltre al servizio, promettendo tempesta a Baez. L’argentino, con grande forza di volontà, resiste alla prima folata (tre palle break annullate al secondo game) e anche alla seconda (altre quattro palle break al quarto game). Le rimonte selvagge dell’avversario finiscono per scaricare il braccio del greco, che sul finale rischia persino il clamoroso cortocircuito: spintosi sul 40-15, Baez mantiene alta l'aggressività a risposta e punisce le leggerezze iniziali dell'ateniese. Ma proprio quando il set sembra avviarsi sul binario di Buenos Aires, ecco che Tsitsipas sale in cattedra: Baez non chiude il set nel proprio turno a servizio aprendo al controbreak del greco. Al conseguente tiebreak, ecco la migliore versione di Tsitsipas: parziale di 5-0 rovesciato sulla testa dell’avversario, e set in cassaforte dopo un’ora di sudore.
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Rovescio abbagliante di Tsitsipas: che colpo del greco

Il braccio di ferro si irrigidisce nel secondo set, con Baez che comincia a recuperare ossigeno a servizio e a sperare nel colpaccio verso la stretta finale. L’argentino si trova a due punti dal set in ben 3 occasioni: sul 5-4, quando rimane in scia del greco e inchioda per un attimo sul 30-30 e al dodicesimo gioco, quando non riesce a infliggere l'ultima spinta al greco. Tsitsipas la spunta dopo due parità e rinvia tutto al tiebreak. Lì, il 3-0 con cui il greco apre le danze fa presagire a un tiebreak fotocopia del primo. Invece, un nuovo colpo di reni di Baez inverte lo script. L’argentino vola sul 7-5 e strappa un altro set al fotofinish.
Subito dopo il pareggio dei conti però, Baez chiede un medical timeout: i suoi polpacci sono roventi e contratti, un handicap in più nell’approcciare il terzo set. Tsitsipas approfitta del calo fisico (e mentale) di Baez, e vola sul 5-0 nonostante le innumerevoli sbavature: disastroso nelle risposte in rovescio, mai incisivo sui punti fondamentali, il greco subisce persino l’ennesimo ritorno di Baez, che si riattiva strategicamente alla fine del terzo set, riuscendo a strappare pure un break e arenandosi sul 6-3 finale. E’ proprio sul vertice della crisi che Tsitsipas riesce a ribaltare l’inerzia del match: sembrava il preludio a un 4° set in sordina, invece il greco si fa forza e strappa il servizio a Baez al terzo game. Nel turno successivo al break, Baez potrebbe restituire il favore sul 30-0, ma il greco tappa l'emorragia sul più bello e conferma il vantaggio, navigando verso un successo intriso di sudore ed agonia.

Murray si arrende a Daniel

Niente da fare per l'ex numero 1 al mondo: il giapponese Taro Daniel passa 6-4 6-4 6-4 e attende il vincente proprio di Sinner-Johnson, in campo nella mattinata. Per Daniel, arrivato dal percorso delle qualificazioni (dove ha battuto nell'ordine i nostri Moroni, Arnaboldi e Caruso), si tratta della prima volta al terzo turno di uno Slam e per ora non ha concesso nemmeno un set ai suoi avversari. Murray, arrivato stremato dalla maratona con Basilashvili, ha provato a opporre resistenza, ma la freschezza e la profondità del suo avversario ha avuto la meglio anche in occasione dei due break subiti nel primo e terzo parziale.

Rublev detta legge contro Berankis

Fattore freschezza. E’ questo il leitmotiv che sta fungendo da propellente per la corsa di Andrey Rublev nella parte bassa del tabellone australiano. Due anni fa raggiunse gli ottavi di finale, l’anno scorso i quarti, e quest’anno – responsabilizzato dalla piazza numero 5 del seeding – potrebbe spingersi fino alla semifinale, approfittando di un tabellone sgombro di match proibitivi e soprattutto di maggior riposo.
I quarti di finale di un anno fa infatti, furono raggiunti con un considerevole numero di partite già messe nelle gambe. Ma quest’anno, la racchetta moscovita ha saltato l’ATP Cup per la positività al Covid, affacciandosi con più freschezza all’appuntamento di Melbourne. La stessa freschezza che ha aiutato Rublev a domare un pimpante Mager all’esordio e di superare il successivo scoglio Berankis al secondo turno col punteggio di 6-4 6-2 6-0, che al contrario del russo veniva da un estenuante braccio di ferro in 5 set contro Roberto Carballes Baena.
Rublev vince il match in tre atti fotocopia: break a freddo al primo turno buono, e salda presa sui propri turni a battuta per non fomentare il frizzante Berankis. Stizzito dall’afa australiana (25 C° a Melbourne), Rublev si sfoga con delle fucilate impressionanti, che mettono sui tacchi il lituano sin da subito. Berankis annulla due palle break nel primo game a servizio, ma sulla parità si fa male da solo: prima il nastro, poi un doppio fallo, consegnano il break a Rublev. Da lì in poi, la testa di serie numero 5 fa il suo per confermare tutti i turni a battuta, saggiando la profondità del campo con angoli ambiziosi. Il russo mette pressione al servizio del lituano in pressoché ogni occasione, non sfrutta una palla break al 5° gioco e cede dopo tre parità al 7°. Berankis però non innesca la controffensiva e si arena sul 6-4 conclusivo.
Rublev brucia nuovamente il lituano ai blocchi di partenza del 2° set, e diventa sempre più padrone del campo nonostante una surreale percentuale di prime tenute in campo (attorno al 30% fino alla metà del secondo set). Stizzito ma al contempo stesso lucido, Rublev continua a dominare esclusivamente grazie alla sua potenza di fuoco, sigillando il secondo parziale sul 6-2 dopo appena 30’.
Lo scenario d’apertura si ripete nuovamente nel terzo set, con Berankis che si dimentica di giocare il primo turno a battuta. Rublev lo colpisce in rimonta, inanellando 4 punti consecutivi e scappando sul 2-0: è il colpo del KO tecnico per il lituano, che da quel punto non riuscirà più a vincere un game. Rublev chiude con un euforico bagel e prenota Marin Cilic ai sedicesimi.
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Rublev divora Berankis con bagel: gli highlights in 3'

Cilic vede i sedicesimi contro Rublev, Schwartzman crolla contro O'Connell

Procede a gonfie vele la resurrezione di Marin Cilic: il 33enne croato si è imposto in 4 set su Norbert Gombos. 6-2 6-3 3-6 7-6 il punteggio che qualifica il croato col brivido, dopo aver bombardato lo slovacco con 20 ace, 46 colpi vincenti a fronte di 51 errori non forzati. Sulla sua strada, un match proibitivo contro Andrey Rublev.
Anche Maxime Cressy può esultare nel 4° set: l'americano, una delle mine vaganti del torneo, ha scongiurato la ribalta del ceco Machac. Cressy regala il secondo set all'avversario, poi ingrana la marcia decisiva e chiude al tiebreak del 4°. 6-1 3-6 6-1 7-6 il punteggio finale.
A sfidarlo nei sedicesimi non ci sarà Diego Schwartzman, come da pronostico, bensì Christopher O'Connell. L'australiano, 27enne numero 175 al mondo, si prende lo scalpo più prestigioso della carriera in tre set: El Peque non sfrutta tre set point nel primo set e incassa il rinculo dell'eroe di casa. 7-6 6-4 6-4 il risultato che incide la nuova favola australiana.
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Favola O'Connell: Schwartzman domato in 3 set, gli highlights

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