Australian Open - Cosa aspettarsi in campo femminile? Swiatek favorita ma Garcia e Jabeur seguono a ruota

Quando mancano pochi giorni al via delle competizioni a Melbourne Park, cerchiamo di fare un po' di luce su che cosa potrà riservarci il tabellone femminile. C'è qualche assenza di lusso, come quelle di Naomi Osaka e di Venus Williams. C'è particolare apprensione per le condizioni della giapponese - il Guardian ha persino bisbigliato un'ipotesi di ritiro definitivo - la quale non scendo in campo da settembre scorso. Iga Swiatek ha nel mirino lo Slam down under dopo il ritiro della campionessa in carica Ashleigh Barty. L'ex numero 1 del mondo ha dichiarato di sentirsi "a suo agio" e di non avere intenzione di cambiare decisione. La polacca ha necessariamente i favori del pronostico, ma deve guardarsi le spalle.

Per motivi diversi sono loro tre a poter insidiare maggiormente. Jessica Pegula ha dalla sua la forza dei numeri, la continuità mantenuta durante tutta la scorsa stagione che le ha permesso di issarsi al terzo posto della classifica mondiale. Sebbene non abbia brillato alle Finals di Fort Worth, vive ancora delle ottime sensazioni di Guadalajara e di un percorso quasi netto alla United Cup, che include proprio una vittoria contro Swiatek. E' una giocatrice solida, che raramente delude le aspettative. Non mi stupirei, tuttavia, se avesse già toccato il suo apice.

Caroline Garcia può contare su un livello di gioco vertiginoso, che raramente si è visto in campo femminile di recente. Bad Homburg, Varsavia, Cincinnati, semifinale agli US Open (ci è arrivata completamente svuotata di energie, verosimilmente) e ciliegina sulla torta, titolo alle Finals a coronare un 2022 che dall'estate in poi l'ha vista consacrare come potenziale dominatrice del circuito. Le potenzialità latenti si erano sempre percepite, ma erano sempre rimaste inespresse di fronte alla cruda realtà del diabolico bilancino errori/vincenti. La francese sembra aver trovato la quadra, nella testa è scattato il proverbiale "click" e, cosa di maggior rilevanza, possiede le armi necessarie per essere artefice del proprio destino. Ergo, se gioca come sa, non importa chi ci sia dall'altra parte della rete. Nel lungo termine potrebbe essere lei l'anti-Swiatek.

Impossibile non includere nel roaster la numero due del mondo Ons Jabeur, che torna in Australia dopo due anni (l'anno scorso aveva dato forfait per problemi alla schiena). Due finali Slam perse e un taboo da sfatare, quel trofeo che profumerebbe di storia per la Tunisia e l'Africa intera. Mai oltre ai quarti di finale in Australia, nei tornei preparatori è sembrata leggermente più indietro rispetto alle altre. Guai a sottovalutarla, però, una giocatrice del suo talento può stupire in ogni momento, tocca la palla come nessun'altra e disegna geometrie fuori dal comune.

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Nel tabellone degli Australian Open del 2022 spiccano Danielle Collins (14), finalista, e Madison Keys (10), semifinalista. Oltre alla solita Pegula e all'eterna rimandata (e forse incompresa) Amanda Anisimova (29). Non è da escludere che queste giocatrici possano ripeterci, magari insieme alla giovane connazionale Coco Gauff, al via come numero 7 del seeding.

Aryna Sabalenka ha vinto ad Adelaide e sembra in forma smagliante, merita di essere tenuta in considerazione sebbene a Melbourne non sia mai andata oltre gli ottavi e i problemi al servizio potrebbero rifarsi vivi all'improvviso. Altre atlete da tenere d'occhio, non solo in Australia, ma per tutto il resto della stagione sono senza ombra di dubbio Paula Badosa, Ludmilla Samsonova (un'altra che a mio avviso potrebbe esplodere repentinamente in stile Garcia) e Elena Rybakina, come potrebbe essere altrimenti. La vincitrice di Wimbledon è chiamata quest'anno a definire il suo status. E' una stella cometa (Kenin e Ostapenko docet) oppure può stare stabilmente tra le migliori del mondo? Il tempo parlerà, ma in ogni caso, anche considerando l'imprevedibilità estrema del tennis femminile, è verosimile ipotizzare un 2023 in cui si lotterà per le briciole lasciate da Swiatek.

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Il prize money toccherà la cifra di 48,3 milioni di euro da distribuire tra tutti i tabelloni principali (doppi inclusi) e quelli di qualificazione di singolare maschile e femminile. L’aumento è del 3,4% rispetto al 2022 e si colloca in una tendenza di crescita ininterrotta a partire dal 2003, quando il totale era inferiore a 20 milioni di dollari australiani

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