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Pietrangeli in esclusiva: “Stati Uniti favoriti, ma Musetti può battere Fritz. Berrettini? Gesto nobile”

Matteo Zorzoli

Aggiornato 24/11/2022 alle 09:16 GMT+1

COPPA DAVIS - La leggenda del tennis azzurro alla vigilia della superfida contro gli Stati Uniti di giovedì: "Il Musetti visto a Napoli può tranquillamente battere Fritz. Fino a qualche settimana fa pensavo che la ‘finale’ sarebbe stata il quarto tra Italia e Usa. Viste le assenze di Berrettini e Sinner, gli americani sono favoriti, seguiti dal Canada"

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Dall’inviato a Malaga - Nicola Pietrangeli è la Coppa Davis. La leggenda del tennis italiano, oggi 89enne, detiene il record mondiale di presenze nel torneo a squadre (164 in totale) ed è stato il capitano dell’unico successo azzurro nel 1976 targato Panatta-Bertolucci-Zugarelli-Barazzutti. Eurosport lo ha raggiunto al termine di un tour de force di più di un mese iniziato a Bologna con la fase a gironi dell’Italia, continuato con i tornei di Firenze e Napoli, e conclusosi con le Next Gen Finals milanesi e le Atp Finals di Torino. Sempre in tribuna con la stessa passione e lo stesso sorriso, “nonostante non sia più un ragazzino”. Pietrangeli prova a “giocare” Italia-Stati Uniti, il quarto di finale in programma giovedì alle 10. Una supersfida in cui gli azzurri dovranno fare a meno di Jannik Sinner e Matteo Berrettini che hanno, come noto, dato forfait per infortunio. Il romano ha comunque scelto di seguire i compagni a Malaga in panchina.
“Siamo passati da avere l’imbarazzo della scelta a scelte obbligate. Anche con Sinner e Berrettini sarebbe stata comunque difficilissima con gli Stati Uniti, ora ci vuole una grandissima prestazione dei nostri due Lorenzo, una vera e propria impresa. Non c’è dubbio che Musetti e Sonego abbiano carattere e personalità: sono giocatori giovani che hanno iniziato da poco il loro percorso in azzurro e per imparare a gestire la pressione in Coppa Davis bisogna prima di tutto giocare tante partite. Domani sarà una grande occasione per entrambi contro due tennisti in forma come Fritz e Tiafoe. La nuova formula è rischiosa, ogni 15 è decisivo. E non dimentichiamoci di Fognini e Bolelli: in caso di doppio da dentro/fuori possono dire la loro”.

Sulla scelta di Berrettini di stare al fianco dei compagni

“E’ un gesto nobile, di appartenenza alla squadra. A Bologna si è visto quanto siano uniti. La sua presenza sarà fondamentale. I tennisti amano molto stare in squadra, anche se hanno pochissime occasioni durante la stagione”.

Sulla favorita

“Fino a qualche settimana fa pensavo che la ‘finale’ sarebbe stata il quarto tra Italia e Stati Uniti. A questo punto gli americani sono favoriti, seguiti dal Canada”.

Su Musetti e la sfida con Fritz

“Tra i Big Three italiani è quello che gioca meglio, anche se non ho mai detto che è il mio erede. Blackout con Aliassime e Djokovic? Nereo Rocco diceva ‘palla avanti e pedalare’. E’ giovane, giovanissimo. La Davis in questo momento può dargli qualcosa anche dal punto di vista caratteriale, farlo crescere. E poi ha già dimostrato di esaltarsi sia a Bratislava che a Bologna… Fritz a Torino mi ha impressionato, sarà una bellissima partita e il migliore Musetti, quello di Napoli per intenderci, può tranquillamente battere l’americano”.
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