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I tennisti con il miglior dritto da Federer a del Potro: vota il tuo preferito!

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DaEurosport

Pubblicato 29/04/2020 alle 08:06 GMT+2

Nel dodicesimo appuntamento della nostra rubrica settimanale dedicata al tennis i protagonisti siete voi! Siamo alla ricerca del giocatore ideale tra quelli in attività: iniziamo a costruirlo partendo dal dritto, il colpo principe del gioco.

Il rovescio della medaglia - Del Potro e Federer

Credit Foto Eurosport

Non avendo la possibilità di goderci il tennis giocato (chissà per quanto tempo ancora), dobbiamo accontentarci di rivedere vecchie partite e prodezze più o meno recenti che, però, ci aiutano almeno a scatenare l'immaginazione. La rubrica settimanale di Eurosport dedicata al tennis chiede l'intervento di voi utenti per creare il tennista perfetto. Noi cercheremo di fornirvi qualche strumento in più per scegliere, ma la decisione spetta a voi. La ricerca del giocatore ideale non può che partire dal dritto. Buon divertimento!

Genesi del dritto

Il colpo principe del gioco del tennis è sicuramente il dritto. Giocato in vari modi e con le più assolute personalizzazioni, il dritto nel tennis garantisce la possibilità di guadagnare numerosi punti vincenti. Nelle scuole tennis si parte da lì, è il colpo naturale per definizione. Eppure, nonostante le differenze da giocatore a giocatore, dal modo di impugnare la racchetta al tipo di movimento, il colpo ha seguito, negli anni, una certa linea evolutiva. Il dritto giocato negli anni ‘50-’60, complici le racchette di legno, era un colpo stilisticamente diverso da quello che siamo abituati a vedere oggi. Prima del dritto moderno la chiusura del colpo avveniva con la racchetta sopra la spalla e, andando ancora più indietro con gli anni di qualche decennio, si vedeva il finale del colpo con la testa della racchetta che puntava il cielo, ben davanti al corpo. L’impugnatura del manico era principalmente di tipo continental (in gergo chiamata "a martello"), un’impugnatura che non consente molte rotazioni e per questo caduta in disuso nei tempi più moderni.
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Il dritto di Adriano Panatta

Credit Foto Getty Images

La caratteristica principale che distingue il dritto di oggi dagli altri dritti usati nel passato è il finale del colpo. Nel dritto moderno il colpo finisce con la mano destra che chiude all’altezza del fianco, del gomito o della spalla con il palmo rivolto verso terra. Con Thomas Muster, Sergi Bruguera e Alberto Berasategui nei primi anni ’90 questo fondamentale ha cambiato fisionomia. I colpi eseguiti con questa tecnica sono stati la conseguenza della necessità di ottenere maggiori rotazioni dal colpo in questione, più top spin e angoli esasperati. Si è passati a un’impugnatura di tipo eastern e, soprattutto, western.
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Il dritto di Roger Federer - Australian Open 2020

Credit Foto Getty Images

Indice di efficacia

Scegliere il miglior dritto del circuito non è un compito semplice. Sono tanti i parametri da considerare e mettere sulla bilancia. Un'analisi di Gabriele Riva di SuperTennis mette a disposizione diversi studi. Il primo è quello di Stephanie Kovalchik, Senior Data Scientist per Tennis Australia e per la Victoria University, nonché creatrice del blog di statistica onthe-t.com. La sua top 3 recita: 1. Federer, 2. Del Potro, 3. Dimitrov. La Kovalchik ha utilizzato un indice di efficacia, basato su scala da 0 a 100, che è stato applicato all’analisi dei match dal 2013 al 2018. Nello studio si legge che "Federer ha totalizzato uno score di efficacia pari al 99%, il che rende il suo diritto il più letale in circolazione, considerando anche che (in quel lasso di tempo, nda) ha colpito di diritto nel 45% degli scambi giocati vincendo 1 punto su 6".
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"Tutti a casa": passante irreale di Federer, dritto in corsa alla Sampras

Il dritto di Federer incarna la pulizia stilistica e la perfezione nel movimento dello swing: un colpo giocato in maniera classica, con impugnatura eastern, come da manuale, con impatto per lo più piatto, ben davanti al corpo e giocato con straordinario anticipo, che dà al campione svizzero innumerevoli punti diretti.
Il gigante di Tandil, sempre stando allo studio firmato Kovalchik, ha le stesse frequenze di Federer (45%), ma vincendo 1 punto su 7. 1 su 7 anche per il bulgaro Dimitrov, che però ha visto coinvolto il suo diritto con frequenza maggiore, pari al 50%: fattore, quest’ultimo, che lo relega al terzo posto.

La velocità

In questo caso non ci sono dubbi e il dritto di Thor, con apertura ampia e traiettoria penetrante, non ha rivali: Juan Martin del Potro, dall’ampiezza delle sue leve, come è stato rilevato qualche anno fa da un matematico 52enne argentino, Marcelo Albamonte, è stato in grado di sparare proiettili dal suo piatto corde alla velocità media di 177,5 km/h. Subito dietro di lui? L’altro lungagnone Milos Raonic (147,3 km/h). Tutti in coda i Big 3: Nadal a quota 138,8, Djokovic a 132,3 e Federer fermo a 128,6.

Esplosività e reattività

In termini di esplosività e reattività, non possiamo trascurare Nick Kyrgios, tallonato da Andrey Rublev tra i Next Gen. Insomma, per valutare un dritto servono una serie di ingredienti e solo chi esprime meglio una sintesi di questi può essere il prescelto.
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La svolta di Kyrgios nel secondo set: recupero di dritto e palla sulla riga

Altre classifiche

Il New York Times, tra i più attivi in termini di classifiche e statistiche, ha composto la sua top 5: 1. Federer, 2. Nadal, 3. Juan Martin del Potro, 4. Fernando Verdasco, 5. Kyle Edmund. Il nome del britannico non deve sorprendere poiché ATP Media, la costola addetta alla comunicazione digitale (e non solo) dell’Association of Tennis Professional, a metà 2019 ha chiesto ad alcuni big del circuito di costruire il giocatore perfetto unendo i punti forti dei colleghi e molti hanno indicato proprio Edmund tra i migliori in questo fondamentale.
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Kyle Edmund

Credit Foto Getty Images

Come la pensano i big

Se, però, facciamo nomi e cognomi dei più forti giocatori del circuito (che qualcosa più di noi ne capiscono...), scopriamo che secondo Djokovic il dritto migliore è quello di del Potro mentre per Murray e Thiem vince il gancio mancino di Nadal. Wawrinka, invece, vota Federer. In generale, il maiorchino è il prediletto dei tennisti non più in attività, lo svizzero viene preferito da quelli tuttora nel tour. Il dritto di Nadal gode di un top spin esasperato ed è efficace soprattutto in fase difensiva dove riesce a giocare degli straordinari passanti trovando angoli che vanno contro ogni legge della fisica.
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Il punto più bello di Rafa Nadal: piroetta e gancio mancino spaventoso

E gli italiani?

La facilità di braccio di Fabio Fognini si sublima nell’esecuzione naturale del suo dritto, mentre Matteo Berrettini ha costruito la sua scalata verso la top 10 oltre che sul servizio proprio sul forehand. Per Sinner ci riserviamo un'attenta attesa perché il rovescio è senza dubbio il colpo su cui l'altoatesino esercita il maggiore controllo. Al contrario, il fondamentale di destra è spesso il termometro del suo tennis: quando è in giornata è foriero di vincenti, altrimenti è causa di qualche errore gratuito di troppo.

Conclusioni

Quando si parla di diritto, si parla del colpo totale, quello a cui si affida a occhi chiusi per portare a casa i punti - e uscire dai momenti di difficoltà - anche chi ha più confidenza e naturalezza nell’esecuzione del rovescio. Se pensiamo ai più grandi campioni di questo sport, da Sampras a Federer, a volte il dritto ha potuto sopperire alle giornate storte del loro rovescio ma il contrario è quasi impossibile. Insomma, se non hai il diritto semplicemente non vinci le partite. Lo stesso Djokovic, che è molto più forte di rovescio che di dritto, nella finale degli Australian Open 2019 ha avuto la meglio su Rafa Nadal grazie al dritto (tre volte meno falloso della sua media abituale, come ci dicono le statistiche). Lo stesso discorso vale per Zverev e Thiem che non fanno del dritto il loro punto di forza ma che hanno visto coincidere le loro giornate più fortunate con ottime percentuali garantite da questo colpo. L'impresa dell'austriaco contro Nadal, agli Australian Open 2020, è l'esempio più recente.
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Thiem affonda Nadal con il dritto: l'austriaco vince così il primo tie-break

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