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Il discorso di Djokovic, premiato come sportivo dell'anno: "Ho pensato di lasciare il tennis"

Eurosport
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Pubblicato 19/02/2019 alle 10:55 GMT+1

A Montecarlo il serbo viene premiato come atleta dell'anno durante i Laureus World Sports Awards 2019 e in un discorso emotivamente molto forte ripercorre tutte le difficoltà e le lezioni apprese per giungere alla sua rinascita tennistica.

Novak Djokovic celebrates with the Laureus Award

Credit Foto Getty Images

Mi sono chiesto, tra dubbi e dilemmi, se volevo continuare a giocare a tennis o no. Ho pensato a tutto e ho pensato anche di lasciare il tennis
A Montecarlo sono stati assegnati i Laureus World Sports Awards 2019, vale a dire gli oscar dello sport. Il premio di sportivo dell’anno è stato vinto da Novak Djokovic che ha sconfitto la concorrenza del calciatore del PSG e campione del mondo con la Francia Kylian Mbappé, il maratoneta keniota Eliud Kipchoge e la star NBA LeBron James. Il tennista serbo è stato protagonista di una seconda parte di 2018 sensazionale ottenendo un record di 35 vittorie e appena tre sconfitte tra luglio e novembre e vincendo al contempo quattro titoli: due Slam (Wimbledon e gli US Open) e due Masters 1000 (Cincinnati e Shanghai).
In particolare con Cincinnati l'attuale numero 1 del mondo ha completato la collezione Masters, impresa mai riuscita prima a nessun altro. E' la quarta volta che Djokovic - pronto a tornare in campo a Indian Wells il 4 marzo dopo aver trionfato agli Australian Open - ottiene questo riconoscimento nella sua carriera dopo i successi del 2012, 2015 e 2016. Il Djoker ha ripercorso la sua travagliata rinascita in seguito all'operazione al gomito che l'aveva fatto sprofondare nel ranking e moralmente:
"Un Laureus Award è ciò che ogni atleta vuole vincere e questo è un grande onore per me. Non sapevo cosa aspettarmi questa sera e la mia filosofia è non aspettarmi niente. Essere qui tra tanti grandi sportivi e atleti differenti conferisce a questo premio un significato speciale per me".
E' la prova che lo spirito combattivo e la resilienza sono sempre presenti e dovremmo sempre riconoscere questi valori che danno un significato universale allo sport. Nelson Mandela, che è tra i fondatori di questa splendida organizzazione, aveva ragione quando sosteneva che lo sport ha il potere di cambiare il mondo
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Roland Garros 2016, Novak Djokovic

Credit Foto Getty Images

Vorrei riflettere sul mio percorso. Mia moglie è stata fondamentale nei momenti più difficili quando mi sono chiesto, tra dubbi e dilemmi, se volevo continuare a giocare a tennis o no. Ho pensato a tutto e ho pensato anche di lasciare il tennis. Mi ci sono voluti parecchi mesi per trovare ancora un senso e questo premio simboleggia il mio percorso, non lungo solo 12 mesi ma tre anni, tornando indietro al Roland Garros, nel 2016, quando ho raggiunto l'obiettivo più grande, essere detentore di tutti e quattro gli Slam contemporaneamente
"Ho appreso molte lezioni sulla vita e su me stesso in questo arco di tempo. Ero veramente impaziente e ansioso di tornare in campo nel periodo dell'operazione e, di fronte alle difficoltà e alle sfide, ho imparato a guardarmi dentro".
Probabilmente la più grande lezione che ho imparato nell'ultimo anno è che la destinazione non è più importante del viaggio, è il contrario. Così ho imparato a crederci e a trovare la forza e la motivazione per andare avanti. Grazie
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