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Murray mette fine alla dittatura di Djokovic: 6-3, 6-3, lo scozzese si prende Roma

Simone Eterno

Aggiornato 16/05/2016 alle 01:32 GMT+2

Il numero 2 del mondo interpreta e gioca una partita migliore, sfruttando tutti i problemi di un Djokovic nervoso e stanco e vincendo così il suo secondo titolo Masters 1000 su terra dopo quello dello scorso anno a Madrid. Per Djokovic è la prima sconfitta stagionale contro un Top10. Verso Parigi si arriva quindi con più incertezza di quanto non si potesse pensare

Andy Murray celebrates victory over Novak Djokovic in Rome Masters.

Credit Foto Eurosport

Monte Carlo: Rafa Nadal. Madrid: Novak Djokovic. Roma: Andy Murray. Se aspettavamo qualche nuova indicazione dalla stagione sulla terra rossa, eccovi fornita una discreta risposta: c’è più equilibrio di quanto non si creda.
I titoli, da questo punto di vista, parlano chiaro. Come così tutto sommato ha fatto anche il campo. E’ vero, per essere sconfitto in questa settimana Novak Djokovic è dovuto arrivare alla finale con due maratone – Nadal e Nishikori – che inevitabilmente hanno lasciato scorie anche sul gommoso fisico del serbo, ma altrettanto chiaramente – come già avevamo visto a Madrid 7 giorni fa – abbiamo notato un gap decisamente ridotto con tutti gli altri. Andy Murray in primis.
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Andy Murray, compleanno perfetto a Roma

Credit Foto Eurosport

Oggi lo scozzese l’ha dimostrato alla grande, giocando una partita aggressiva, quadrata, propositiva ed eccellente al servizio (pensate, primo set chiuso col 92% di prime in campo). Numeri importanti ma soprattutto una attitude, come direbbero dalle sue parti, che ha permesso a Murray di cancellare quel complesso psicologico che era stato una delle evidenti spiegazione di quel 12 su 13 che l’aveva visto sempre sconfitto negli ultimi scontri diretti con Djokovic.
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Andy Murray - Internazionali d'Italia 2016

Credit Foto AFP

L’impatto con la partita invece oggi è stato migliore, entrando aggressivo e convinto fin dal primo quindici e obbligando uno stanco Djokovic a una nuova rincorsa. Maratona però che questa volta non è nemmeno partita. Murray ha tenuto alla grande tra il finale di primo set e l’inizio del secondo, quando con 3 palle break totali cancellate al serbo ha prima respinto gli attacchi e poi piazzato l’allungo decisivo nel 4° game. Un break che lo scozzese non ha più lasciato, chiudendo anzi con un nuovo allungo su Djokovic che è valso anche il secondo 6-3 e scritto un risultato più che mai giusto per quanto visto oggi in campo.
Nel giorno del suo 29esimo compleanno – e più in generale lungo due settimane tra Madrid e Roma ampiamente positive – Murray si è scoperto così un più che discreto terraiolo, obbligando i bookmakers a rivedere quote probabilmente eccessivamente alte per quello che è – ed è pur sempre stato in questa stagione – la forza numero 2 del circuito ATP. Insomma, il concetto è piuttosto chiaro: nonostante questa, di fatto, sia stata la prima sconfitta in stagione per Djokovic contro un Top 10 (14-1 il parziale), a Parigi ne vedremo delle belle.
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