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Jannik Sinner: "Il mio sogno? Divertirmi. Che poi è quello che sto facendo ma anche gli Us Open..."

Giulia Cicchinè

Aggiornato 25/10/2019 alle 17:09 GMT+2

Il talento azzurro neo 18enne si appresta a giocare le Next Gen Finals a Milano dal 5 al 9 novembre e in un’intervista rilasciata allla Gazzetta dello Sport, si racconta e si fa conoscere oltre il campo. 18 anni dicevamo ma grande testa: famiglia, allenatore e amici sono il focus. Ma a scuola...

ATP Antwerp - Tiafoe vs Sinner Highlights

Credit Foto Eurosport

È il più giovane in Top 100 nel 2019, è Jannik Sinner, talentino del tennis italiano che, alla Gazzetta dello Sport, si racconta dichiarando alcune sue peculiarità, caratteristiche e segni particolari che fanno di lui, effettivamente, la migliore speranza per il futuro azzurro.
Mi piace la sfida, e mi piace quando chi sta dall’altra parte della rete, tira veloce. Così mi appoggio e la palla corre di più. In un giocatore mi piace l’atteggiamento positivo, non mi piace chi si abbatte, preferisco chi cerca di tirare fuori qualcosa di buono anche da una sconfitta. Nelle persone cerco la sincerità. In un allenatore la franchezza. Ho amici nel circuito e per tutti vale la stessa cosa: in campo siamo avversari ma quando finisce la partita, l’amicizia resta ed è il valore più importante
E pensare che Sinner ha solo 18 anni eppure, dalle sue risposte, mostra una maturità che va oltre l’anagrafe.
Il mio Slam preferito è lo US Open, vorrei fosse il primo che vincerò. Musica? Ascolto il pop ma prima di andare in campo, mi carico con il rap o la trap. Cibo? Ho provato fish&chips solo una settimana fa, mi piace e ci metto anche pizza e sushi. In campo mangio carote, ma non mettetemi tanta verdura sul piatto!
È stato definito preciso, meticoloso e pulito. Un fuoriclasse della racchetta che ancora deve far vedere al mondo tutto il suo talento, ma a scuola...
Mi piaceva educazione fisica, matematica materia più odiata
E poi i rituali pre e post gara di Sinner...
L’ultima persona a cui scrivo prima del match è il mio coach Riccardo Petilli. Quella che chiamo dopo una vittoria? Nessuna. Scrivo a Riccardo e poi ai miei genitori. Dopo una sconfitta? Li inverto
Ma in fondo Sinner, 18 anni appena compiuti è ancora un ragazzo, talentuoso è vero, ma sempre un 18enne
Il mio sogno di bambino? Divertirmi. Che poi è quello che sto facendo
Chapeau, Jannik!
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