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Nadal: "Anche dopo il match ho continuato a piangere per Roger Federer. La nostra amicizia è destinata a durare"

Stefano Dolci

Aggiornato 26/09/2022 alle 12:27 GMT+2

LAVER CUP - Due giorni dopo lo struggente addio di Roger Federer al tennis, Rafa Nadal al Partidazo de Cope rivive le emozioni di una serata magica: "Sono una persona sensibile, Mi è sfuggita di mano, e la cosa peggiore è che quando sono tornato in stanza da solo mi sono commosso di nuovo. La nostra rivalità si è tramutata in amicizia e il nostro legame durerà nel tempo".

Federer e Nadal si lasciano andare in un pianto a dirotto

Rafael Nadal ne ha viste tante nella sua sterminata carriera di leggenda del tennis ma nemmeno lui poteva immaginarsi di poter emozionarsi così tanto per l’addio al tennis dell’amico e rivale di una vita, Roger Federer. Quarantotto ore dopo lo struggente ultimo doppio in coppia con lo svizzero e la commovente serata vissuta alla O2 Arena, Nadal a mente fredda è tornato a parlare al Partidazo de COPE delle sensazioni vissute nel leggendario venerdì di Laver Cup e della relazione che ha avuto con Roger in tutti questi anni.
"Sono una persona sensibile, quando vedi qualcuno che apprezzi dire addio è difficile non emozionarsi. Mi è sfuggita di mano, e la cosa peggiore è che quando sono tornato nella mia stanza da solo mi sono commosso nuovamente. Era difficile che non accadesse dopo tutto quello che ho vissuto in quella serata così speciale. L’immagine della stretta di mano in panchina? Non sono cresciuto con i social, li guardo ogni tanto e sinceramente non l’ho vista” ammette candidamente Rafa che poi è più in profondità nel spiegare come si è consolidato ed è diventato speciale nel corso degli anni il suo legame con la sua nemesi.
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"Roger da rivale si è trasformato in un amico, il nostro legame durerà nel tempo"

"È stato un rapporto che è stato bello fin dall'inizio e che si è rafforzato negli anni. In qualche modo le persone normali apprezzano il rivale, purché il rivale sia una persona buona. Col trascorso del tempo poi ci si rende conto che insieme si è vissuto un percorso speciale ed è così che personalmente l’abbiamo vissuto e anche il mondo del tennis lo ha percepito. Grazie a tutto ciò diverse persone che non erano interessate al tennis hanno iniziato ad appassionarsi e a manifestare interesse ed ammirazione per il nostro sport. Il nostro modo di vedere il mondo e la nostra stessa rivalità ha fatto sì che il nostro rapporto personale diventasse probabilmente più intenso e importante di quello professionale. Da qualche anno l'amicizia si è rafforzata. Per diversi motivi abbiamo dovuto essere più uniti, più in contatto e grazie a questo abbiamo fatto cose buone e belle. C’è un’intesa che si è consolidata ma ci capiamo, in alcuni casi abbiamo opinioni diverse, come è logico ma si è creato un legame d’amicizia che durerà nel tempo”.
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"Non abbiamo mai litigato ma nel 2009 non volevo che vincesse il Roland Garros"

"In campo non credo che abbiamo mai litigato. Tra noi nelle partite il rapporto è sempre stato impeccabile. Anche fuori, ma a volte abbiamo avuto punti diversi di vista su quello che vogliamo per il nostro sport e qui è stato normale avere qualche discussione, ci mancherebbe altro. La finale del Roland Garros 2009? Sono onesto, in quel momento non volevo che Federer vincesse la finale. È la realtà ma sono una persona che ama lo sport e aveva battuto Federer a Parigi nel 2005, 2006, 2007 e 2008. Quando una persona è così costante e arriva così a lungo all’ultimo atto merita di vincere prima o poi e per lui quel successo ha significato centrale il Grande Slam. Vedere vincere Roger mi emoziona e mi fa piangere a casa davanti alla tv. Sportivamente è stato brutto per me batterlo ma mi sembrava giusto e logico farlo perché puntavamo entrambi ad essere i migliori”.
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"Quando mi sconfisse ad Amburgo 2007 e gli chiesi la maglia come ricordo"

Nadal ricorda anche un aneddoto, quando ad Amburgo nel 2007 Federer mise fine alla sua striscia di 81 vittorie consecutive sulla terra battuta: "Era un record importante per me, 81 vittorie consecutive sulla terra battuta. Ho finito la partita, mi ha battuto e quando siamo arrivati negli spogliatoi me ne sono andato, e prima di andare alla conferenza stampa ho visto che si stava facendo la doccia e gli ho detto 'potresti lasciarmi la maglietta con cui mi hai battuto'. L'ho tenuta come ricordo”.

"Ritiro? Non ci ho pensato minimamente"

Nadal infine ha ammesso di non essersi emozionato così tanto, perché anche lui è consapevole di essere vicino al crepuscolo della sua carriera: “No, zero non è qualcosa a cui ho pensato. So che quel momento arriverà tra X o X e poco più. A 36 anni e mezzo so di essere nell'ultimo tratto della mia carriera, ma non ci penso”.
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L'ultimo "Fedal" si chiude tra le lacrime: rivivi il match in 180"

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