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Laver Cup, l'Europa vince 14-1 l'edizione 2021: dominio totale del Team Europe

Simone Eterno

Aggiornato 26/09/2021 alle 21:22 GMT+2

LAVER CUP - Dopo il 3-1 di venerdì e le 4 partite a 0 di sabato, l'Europa chiude i conti domenica già nel doppio, vincendo la Laver Cup 2021 per 14-1. La partita decisiva è vinta da Rublev/Zverev che si impongono su Opelka/Shapovalov per 6-2 6-7 10-3. Il Team Europe si conferma così la squadra campione: 4 edizioni su 4 sono state vinte dall'Europa di capitan Borg.

Matteo Berrettini è parte del Team Europe che vince la Laver Cup 2021

Credit Foto Getty Images

Dimenticate il valore dei punteggi, ma concentratevi sulle partite. 3-1 Europa il primo giorno, 4-0 Europa il secondo giorno, 1-0 Europa nel terzo giorno. Otto partite vinte a una della compagine europea nei confronti nel Resto del Mondo, per un totale – punteggio alla mano – di un impietoso 14-1.
E’ la sconfitta più pesante nella giovane storia della Laver Cup per il Resto del Mondo; in una 3 giorni di tennis alla fine mai realmente in discussione. A completare il lavoro, oggi, nel doppio della domenica, Alexander Zverev e Andrej Rublev, che si sono imposti per 6-2 6-7 10-3 sui nordamericani Reilly Opelka e Denis Shapovalov. Hanno chiuso così un discorso che nei vari singolari lungo i 3 giorni la compagine europea ha tenuto sempre sotto controllo. Le chance migliori il Resto del Mondo le aveva avute nelle prima giornata, con Auger-Aliassime a un passo da battere Berrettini e con Diego Schwartzman addirittura a match point proprio con Rublev; nessuno dei due però era riuscito a portare via il punto. La resta del Team World probabilmente già sabato sera, quando la dura lotta di Isner contro Sascha Zverev non impediva al tedesco di portare via la vittoria e il punto-spallata di questa competizione, ovvero quello del 7-1.
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Il match point che vale all'Europa la Laver Cup 2021

D’altra parte da un lato giocavano Medvedev, Tsitsipas, Zverev, Rublev, Berrettini e Ruud, rispettivamente numeri 2, 3, 4, 5, 7 e 10 del mondo; dall’altra Auger-Aliassime, Shapovalov, Schwartzman, Opelka, Isner e Kyrgios, ovvero 11, 12, 15, 19, 22 e 95 del mondo. E la classifica non è certo stilata secondo criteri di beneficenza.
Insomma, al Team World sarebbe servita una mezza impresa, magari spinta dall’estro di Kyrgios e dalla spinta del TD Garden di Boston verso i giocatori nordamericani. Così non è stato, consegnando al pubblico la meno entusiasmante delle 4 edizioni di questa competizione: una tre giorni di tennis che non è mai, per davvero, entrata in discussione.
Peccato, ma questa è la formula e da anni il dominio del tennis europeo sul resto del mondo è un fattore chiarissimo anche a livello di tornei dello slam - dove un non europeo non vince da 12 anni, Del Potro a US Open 2009 - e di circuito ATP. Insomma, alla Laver Cup, per ritrovare un po’ di brio, servirà l’esplosione di qualche talento. Magari Sebastian Korda o il giovane Jenson Brooksby, messosi in mostra nell’ultimo US Open. O, eventualmente, stravolgere i proprio criteri nel concetto di Europa: con i russi Medvedev e Rublev a passare dall’altro lato, forse, avremmo assistito a qualcosa di differente. Ma questo è quanto: festeggia l’Europa. L’anno prossimo il titolo verrà rimesso in palio a Londra. E dare peggio di così, almeno dal punto di vista del punteggio, per il Resto del Mondo, sarà difficile.
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Berrettini festeggia la Laver Cup insieme ai compagni del Team Europe

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