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Tennis, Parigi Bercy - Novak Djokovic è campione: sua la "rivincita" su Medvedev, è record di Masters 1000

Simone Eterno

Aggiornato 07/11/2021 alle 18:15 GMT+1

TENNIS - Novak Djokovic "vendica" la sconfitta allo US Open con il titolo a Parigi Bercy: 4-6 6-3 6-3 su Daniil Medvedev. Il serbo vince così il 37° titolo Masters 1000 della carriera e torna in vetta da solo in questa speciale classifica staccando nuovamente Rafael Nadal.

Novak Djokovic of Serbia celebrates after winning his singles semi final match against Hubert Hurkacz of Poland

Credit Foto Getty Images

E per fortuna che Novak Djokovic, secondo il chiacchiericcio, aveva dato appuntamento a tutti al 2022 in quanto alle prese con le scorie di un Grande Slam visto sfuggire via all’ultima partita. Nulla di più falso, perché quasi 2 mesi dopo la sconfitta più dura della sua carriera, il n°1 del mondo torna a rivendicare il proprio status.
La rivincita contro Daniil Medvedev nella finale del Masters 1000 di Parigi Bercy, ultimo appuntamento ‘1000’ del 2021, è stata un’autentica prova di forza e determinazione per Djokovic. Il serbo, messo di fronte alle difficoltà di colui che in questo momento rappresenta l’avversario più complicato da dover gestire nel circuito, ha tirato fuori una vittoria in rimonta tutt’altro che banale. E non è tanto nel concetto in sé di ‘rivincita’, di primo incrocio dopo quanto accaduto a New York; quanto perché sul campo Djokovic ha saputo reagire alle difficoltà tennistiche che Medvedev gli aveva posto davanti con una lucidità fuori dal comune. Per venire a capo di questa partita infatti, Nole, oggi, è dovuto ricorrere a qualcosa fuori dai suoi schemi, spingendosi verso la rete una quantità di volte decisamente fuori dal comune. Per due set e mezzo infatti Medvedev era stato semplicemente troppo solido dal fondo persino per il serbo, assestandosi come un avversario impossibile da sfondare sul palleggio persino per uno come il n°1 del mondo.
Per questa ragione sono servite testa, tempo, pazienza e talento. Questa l’unica ricetta per gestire il tennis di quel Daniil Medvedev che d’altra parte, già a New York, aveva fatto un sol boccone del serbo.
Un lunghissimo lavoro ai fianchi, in cui Djokovic ha dovuto gestire un set di svantaggio e alcune situazioni parecchio complicate nei primi game del secondo set. Poi, alle prime opportunità, l’allungo nel secondo set, decisivo per minare qualcosina nella testa di Medvedev. Non che Djokovic però sia volato liscio fino al 6-3 del secondo parziale. Anzi, nell’ultimo game del secondo set, il serbo è stato costretto a 11 minuti e 42 secondi di strenua battaglia, con 3 palle del controbreak cancellate e un set chiuso proprio grazie a un’emblematica volée bassa di enorme difficoltà colta dopo una rincorsa verso il net in uscita dal servizio.
Con ogni discorso spostato al terzo set, l’ultima differenza tra lo status di assoluta leggenda di questa disciplina rappresentato da Djokovic, e lo status di ambizioso campione che punta a vincere tanto rappresentato da Medvedev, si è visto in un paio di passaggi decisivi per soppesare le sottigliezze, le sfumature. Il russo infatti, dal 40-15 in proprio favore del terzo game, ha subito un parziale di 8 punti a 0 che hanno consentito a Djokovic un allungo fin troppo rapido nel momento chiave della partita. Ma non solo. Il break di svantaggio ha per un attimo spento la luce nel tennis di Medvedev, che innervositosi anche con qualcuno tra il pubblico, ha lasciato addirittura il doppio break. Troppo, affinché Djokovic non ne approfittasse.
Con un cuscinetto così il serbo ha poi chiuso per 4-6 6-3 6-3, prendendosi la gloria non solo del titolo, ma di un nuovo record. Giusto un giorno dopo essere diventato il primo tennista della storia a chiudere l’anno per 7 volte da n°1 della classifica ATP, il titolo di Parigi Bercy corrisponde al 37° Masters 1000 conquistato in carriera: un primato che Djokovic si riprende di nuovo in solitaria, staccando così la compagnia di Nadal fermo a 36.
L’attenzione dunque, a questo punto, scappa tutta sulle ATP Finals, dove Djokovic sarà di nuovo protagonista. Il serbo non vince il titolo ormai dal lontano 2015; e anche qui c’è in palio un record: raggiungere Federer a quota 6 successi nel torneo dei migliori 8 di fine stagione. L’obiettivo è già settato. E Daniil Medvedev, campione uscente dell’ultima edizione, sarà con ogni probabilità ancora una volta l’ostacolo più complicato tra Djokovic e i libri di storia.
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Medvedev spezza il sogno di Nole: il meglio della finale in 3'

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