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Djokovic troppo forte: anche Nadal si deve arrendere, seconda sconfitta di sempre a Parigi

Simone Eterno

Aggiornato 03/06/2015 alle 18:57 GMT+2

Il maiorchino incappa nella seconda sconfitta di sempre a Parigi: dopo Soderling nel 2009, Djokovic si impone in 3 set e vola in semifinale. E' comunque rispettato il pronostico della vigilia anche se nella misura - 7-5, 6-3, 6-1 - appare incredibile l'impotenza di Nadal nei confronti del numero 1 al mondo. Djokovic troverà ora uno tra Murray e Ferrer

Novak Djokovic triomphant face à Rafael Nadal

Credit Foto AFP

La più scontata delle notizie incredibili: dopo 70 successi e una sola sconfitta, Rafael Nadal è eliminato ai quarti di finale del Roland Garros da Novak Djokovic. A voler guardare i numeri e la storia, siamo di fronte allo scoop. A voler guardare quanto ci aveva raccontato fin qui la stagione – e quanto ci ha confermato oggi questa partita – di clamoroso c'è davvero ben poco.
A vincere è stato infatti il giocatore più forte al mondo in questo momento. E nella misura del punteggio c'è il miglior riassunto possibile di quanto accaduto in campo: 7-5, 6-3, 6-1 Djokovic in poco meno di due ore e mezza.
La ricerca di miracolosi espedienti o magici scenari di fronte all'attuale differenza di condizione tra Novak Djokovic e Rafael Nadal ha trovato spazio solo nei titoli dei giornali e degli approfondimenti televisivi. La verità del campo è stata netta, indiscutibile, impietosa. Nadal infatti, che già da Djokovic aveva perso quest'anno nella finale di Monte Carlo, ha messo in luce oggi gli stessi segnali d'impotenza delle altre apparizioni stagionali sul rosso. E solo una grande dose di orgoglio unita alla straordinaria capacità del maiorchino di non abbattersi anche nei momenti più difficili, ha impedito che il parziale fosse probabilmente ancor più netto.
Il riferimento evidente è alla rimonta del primo set, quando sotto 4-0 Nadal è rientrato in partita affidandosi a testa, cuore, pazienza, muscoli, servizio e un pizzico di timore reverenziale che per qualche minuto è evidentemente passato nella testa dell'avversario. D'altra parte a confermarlo era stato lo stesso Djokovic in conferenza stampa: “Giocare contro Nadal QUI è differente che farlo da qualsiasi altra parte del mondo”. Un tremolio costato 4 game consecutivi al serbo e l'illusione, per tutti, che ancora una volta Nadal potesse farcela.
Ma l'espediente si è rivelato poco più di un trucco. Dal nono gioco in poi del primo set a tornare a dominare è stato il tennista di Belgrado. E per un Nadal affetto dagli stessi sintomi di sempre in questa stagione – gioco corto e scarsa incisività dal servizio – non c'è stato praticamente nulla da fare. I 5 set point salvati prima del break subito nel dodicesimo gioco; il break nell'ottavo gioco del secondo set sotto i colpi di un Djokovic dominatore del campo e il crollo definitivo del terzo, quando subito sotto di un break Nole ha preso l'autostrada che l'ha portato fino alla semifinale.
Una partita a senso unico che conferma, senza ammissioni questa volta di repliche, la fine della dittatura di Nadal sulla terra rossa. Rafa termina questa stagione con il solo ATP 250 di Buenos Aires in bacheca. A Rio de Janeiro e Barcellona gli stop con Fognini; a Roma quello con Wawrinka e a Monte Carlo e Parigi – simboli massimi del feudo nadaliano – gli stop con Djokovic. Il re è nudo e il Roland Garros, dopo Federer nel 2009, avrà certamente un nuovo vincitore.
Inutile sottolineare quanto il grande favorito sia proprio colui che in questo 2015 sta imponendo un'autentica dittatura. Ma Andy Murray, David Ferrer, Stan Wawrinka o Jo-Wilfried Tsonga proveranno a giocarsi le loro chance. Una cosa è certa: dovranno fare molto meglio di quanto oggi non abbia fatto Rafa Nadal.
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Même à Roland-Garros, Rafael Nadal n'a pu que s'incliner face à l'écrasante supériorité de Novak Djokovic

Credit Foto AFP

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