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Zverev dura un set, Djokovic ringrazia e vola in semifinale con Thiem

Simone Eterno

Aggiornato 06/06/2019 alle 17:35 GMT+2

Il tedesco parte bene e vola fino al 5-4 e servizio: sul più bello però si spegne, lasciando il campo a Djokovic. Finisce 7-5 6-2 6-2 a favore del n°1 della classifica ATP che vola così in semifinale. A sfidare Djokovic ci sarà Dominic Thiem, vincitore in 3 set del match con Khachanov.

Novak Djokovic

Credit Foto Getty Images

dall'inviato a PARIGI - E’ durata giusto un set. Anzi, neanche. Più che altro il tempo di un’illusione. A essere cattivi, quasi una finzione, una specie di ‘bluff’. Alexander Zverev, infatti, fino al 5-4 del primo set, ci aveva fatto credere che la rivoluzione del suo tennis fosse possibile. Trasformato, completamente, rispetto al match con Fognini. Solido al servizio, un metro e mezzo più vicino alla linea del campo e aggressivo nel gioco dal fondo. Era partito così, il tedesco. Mettendo il difficoltà l’attuale n°1 del mondo in almeno 3 turni di servizio, strappando il break e andando a servire per il primo set. Poi, si è spenta la luce.
E si è spenta, incredibilmente, con uno Zverev tornato sui suoi passi. Un game di servizio timido, passivo. Due passi nuovamente indietro, a difendere quel qualcosa che aveva appena conquistato in tutt’altro modo. Djokovic l’ha capito, ha alzato il livello del suo tennis, si è ripreso il maltolto e ha chiuso, in un amen, quella che sarebbe potuta essere una partita.
Il resto infatti è pura cronaca. Sei game consecutivi di Nole, dal 4-5 sotto al 7-5 e 3-0 nel secondo set che hanno spedito il serbo dritto in semifinale. E senza nemmeno troppo sudare. Poco più di due ore, giusto quello che ci voleva dopo che la pioggia di ieri aveva complicato i piani dei futuri semifinalisti della parte alta del tabellone, costretti a dover rinunciare al loro giorno di riposo.
Non ne avrà poi un granché bisogno Djokovic, che sfiderà Thiem – anche lui vincitore in 3 set senza problemi della sfida con Khachanov – per un quadro che nemmeno a disegnarlo avrebbe potuto essere più perfetto: i primi 4 giocatori del mondo pronti a sfidarsi per la gloria della finale. I due più amati, Federer e Nadal; e i due più tonici, probabilmente, in questo momento, Djokovic e Thiem.
Già perché il resto della partita tra Djokovic e Zverev ci ha sottolineato ancora una volta la capacità del serbo di inserire il pilota automatico una volta raggiunta la giusta velocità di crociera. Un ‘cruise control’ tennistico che nessuno meglio di Djokovic riesce a settare nel tennis contemporaneo e che regala al n°1 della classifica ATP il tutto sommato agile passaggio al turno successivo. Secondo alcuni, ancor più facilmente di quanto potesse sperare.
A Parigi così è tutto designato per un venerdì di passione che si promette come pirotecnico. Le semifinali femminili, a partire dalle ore 11:00, in contemporanea su due campi diversi per garantire ad entrambe la parità di riposo (o quanto di più possibile ci si avvicini); e poi dalle 12:50 le due semifinali maschili, sul centrale, una dietro l’altra. Prima il ‘Fedal’ e poi Djokovic-Thiem.
Il tutto, chiaramente, meteo permettendo. Già perché venerdì, come è stato ieri, il cielo di Parigi promette acqua. Incubo con cui gli organizzatori dovranno avere a che fare per l’ultimo anno. Dalla prossima edizione infatti, anche il Roland Garros, avrà finalmente un tetto.
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