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Roland Garros a settembre, ecco cosa succede: le domande sul calendario, la reazione dei giocatori

Simone Eterno

Aggiornato 17/03/2020 alle 23:58 GMT+1

La decisione unilaterale del Roland Garros si spostare il torneo dal 24 maggio al 20 settembre ha stravolto e preso di sorpresa il mondo del tennis. Insieme alle reazioni sorprese dei giocatori, ecco cosa realmente cambia nel calendario nel calendario del tennis del 2020.

Un immagine della rete del Roland Garros: nel 2020 a causa dell'emergenza Covid-19 si svolgerà per la prima volta in settembre, Getty Images

Credit Foto Getty Images

E’ una decisione storica, come storico è evidentemente destinato a diventare il particolare momento cui stiamo vivendo. E come tutte le decisioni clamorose è arrivata senza preavviso, come un botto a deflagrare ulteriormente un’annata sportiva (e non solo) destinata a rimanere nei libri di storia. Lo slittamento del Roland Garros dal 24 maggio – come solitamente previsto – al 20 settembre del 2020, causa ovviamente minaccia Coronavirus, ha chiaramente sconvolto non solo il calendario del tennis, ma anche l’intero mondo che gli ruota attorno: giocatori, giornalisti, addetti ai lavori.
Una decisione unilaterale e presa senza che ne fosse trapelata la possibilità nei giorni scorsi, d’improvviso, con un comunicato stampa ufficiale rilasciato martedì pomeriggio dalla FFT (la Federazione Francese Tennis, organizzatrice dell’evento) a tutti i media globali.

Roland Garros 2020: dal 20 settembre al 4 ottobre

Non un singolo media; non un singolo insider; nemmeno gli stessi giocatori sono stati informati della notizia, ritrovandosi come chiunque di noi catapultati su Twitter e gli altri social a dover convivere con lo spostamento di ciò che sarebbe dovuto essere il secondo slam della stagione; ma diventerà così il quarto appuntamento major del 2020.
Una notizia di portata enorme in quanto di fatto, il Roland Garros, sposta completamente gli equilibri della stagione, lasciando aperte tantissime domande. Cosa succederà agli aventi schedulati inizialmente in quelle settimane? Sono stati informati a riguardo? E poi ancora: come si potranno giocare due slam di seguito? Che ne sarà di tutto il resto? Proviamo ad andare per punti.

Cosa succede al calendario: saltano vari ATP 250 e il Premier 5 di Wuhan?

Evidente che la scelta unilaterale della federazione francese di fatto sconvolge tutto. Nelle 2 settimane che andranno dal 20 settembre a 4 ottobre, infatti, sia il calendario maschile che quello femminile erano già intasati di eventi.
Gli ATP 250 di Metz e di San Pietroburgo, ma anche la Laver Cup a Boston proprio dal 25 settembre. E poi, la settimana successiva, altri 3 tornei 250: Chengdu, Zhuhai e Sofia. Senza considerare che dal 5 ottobre – ovvero il giorno dopo la finale del nuovo Roland Garros – i giocatori dovrebbero volare a Pechino o Tokyo per i due prestigiosi ATP 500 che inizierebbero immediatamente.
Non va meglio al tennis femminile, con il WTA Premier di Tokyo (insieme agli ‘International’ di Seoul e Guangzhou) che dovrebbero farsi da parte; ma soprattutto con il prestigioso Premier 5 di Wuhan che dal 28 settembre si troverebbe in concomitanza alla seconda settimana di uno slam.
Questo per quanto riguarda il puro sovrapporsi delle date scelte dal Roland Garros. Da Aggiungere a questo infatti ci sarebbe l’enorme questione dello US Open. In calendario dal prossimo 24 agosto al 13 settembre, il nuovo Roland Garros avrebbe il via soltanto 6 giorni pieni dopo la finale di New York del torneo maschile. Con voli transoceanici, cambiamenti di superficie, altre due settimane consecutive al meglio dei 3 su 5 (per gli uomini) e chi più ne ha più ne metta. Sarà davvero sostenibile?

Le reazioni dei giocatori

Complicato pensarlo, ma a oggi questo diventa il nuovo calendario. Per una notizia che non è chiaramente piaciuta ai tennisti, completamente rimasti all’oscuro del fatto e sorpresi quanto il resto del mondo della notizia. Vasek Pospisil ad esempio, membro del Consiglio del Giocatori, ha commentato con questo eloquente tweet come tutto ciò sia arrivato senza il singolo consulto a un giocatore, e come in tempi così complicati queste decisioni così importanti debbano essere condivise.
Così come ha fatto Stan Wawrinka, che in una conversazione sfidava un collega giornalista a “trovare un singolo giocatore che fosse a conoscenza di questa decisione”.
Reazioni chiaramente anche dal mondo del tennis femminile, con l’ironico “mi scusi?” della campionessa slam Noami Osaka o della collega Madison Keys, giusto per citarne un paio. E si potrebbe andare avanti.

L'opinione

La sensazione di chi vi scrive queste righe, è che gli organizzatori del Roland Garros abbiano voluto giocare d’anticipo. Consci della certa impossibilità di una situazione che torni alla normalità per i primi di maggio – quando dovrebbero iniziare a muoversi definitivamente facendo poi partire anche le qualificazioni – a Parigi hanno anticipato tutto, spostandosi a dopo l’estate anche in ottica preventiva su Wimbledon, che nelle stesse ore comunicava come “il board continuerà a monitorare la situazione dell’epidemia del COVID-19”. Al di là della comunicazione uffciale dell'All England Club, alcuni rumors da più giorni ventilano di una possibilità che i Championship vengano spostati di qualche settimana. Per non incorrere in eventuale concomitanza, ecco dunque la giocata d'anticipo del Roland Garros.
Una scelta forte quella di Parigi; anche “prepotente ed egoistica” da un certo punto di vista, con una decisione unilaterale che appunto non considera direttamente i giocatori ed evidentemente va a calpestare la programmazione della parte di stagione in Asia. Al tempo stesso, però, si può riconoscere anche grande tempismo: al Roland Garros infatti, senza troppo perdere tempo, non vogliono assolutamente rinunciare a quello che sarebbe il loro primo torneo con la nuova conformazione; ovvero con un tetto sul centrale e dove è stata investita un’enorme quantità di denaro da parte di tutti (federazione, città, sponsor).
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Il nuovo campo Philippe-Chatrier: ecco i lavori durante la fase delle copertura col tetto (Photo: Roland-Garros)

Credit Foto Eurosport

Per evitare così quella che sarebbe stata una cancellazione praticamente certa (fuori dall'Italia gli studi raccontano di un picco di contagio che arriverà a fine aprile/primi di maggio), ecco spiegato il senso della controversa scelta: spostarsi a settembre.
Vediamo cosa succederà nel resto del mondo; aspettando di capire a questo punto come si muoverà Wimbledon. E il resto lo deciderà solo il tempo e la medicina, impegnata fuori nella battaglia reale più importante.
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