Roland Garros: la nuova Italia è Sinner, Sonego e Trevisan
Aggiornato 03/10/2020 alle 17:29 GMT+2
Gli anni rossi di Pietrangeli e Panatta volevano diventare bei ricordi e siamo pronti a lasciarli andare. Eliminato Berrettini, l'Italia ha comunque 3 tennisti - Jannik Sinner, Lorenzo Sonego e Martina Trevisan - agli ottavi del Roland Garros. Un torneo anche più sorprendente per la Francia che si gode l'ultimo arrivato, il ventenne Hugo Gaston, e per il figlio d'arte Sebastian Korda.
Gli anni rossi di Pietrangeli, la Davis in Cile, il 1976 di Panatta, il numero sette di Barazzutti volevano diventare bei ricordi e siamo pronti a lasciarli andare, iniziando un capitolo di rinascimento del tennis italiano. L’Italia è partita per il Roland Garros con 14 giocatori in tabellone (10 nel maschile) e ne piazza 3 agli ottavi di finale nonostante l'eliminazione di Berrettini e il momento no di Fabio Fognini che ha fatto clic al movimento, diventando a Montecarlo il primo nostrano a vincere un Masters 1000.
Vero che per inclinazione, latitudini e superficie, il Roland Garros è sempre stato lo slam preferito dagli italiani, però Jannik Sinner, Lorenzo Sonego e Martina Trevisan hanno squisitamente esagerato spingendosi al quarto turno senza aver mai vinto prima una partita a Parigi: Sinner e la Trevisan non ci avevano nemmeno mai giocato; Sonego aveva avuto l’onore, nel 2019, di stendere il red carpet sul centrale per il grande ritorno di Federer all'opera parigina.
Dunque, a 19 anni e 2 mesi, Jannik Sinner è il più giovane tennista agli ottavi del Roland Garros dal 2006: quella volta si chiamava Novak Djokovic e qui chiudiamo perché Sinner va trattato non come un teen-ager, ma da campione di un futuro molto prossimo. Perciò avanti tutta perché Jannik non ha ancora ceduto un set (non accadeva a Parigi dal 1980) e ora - battuto Federico Coria, fratello di Guillermo finalista nel 2004 - c’è Zverev.
Lorenzo Sonego ha battuto Fritz con il tie-break più lungo nella storia del Roland Garros e il secondo più lungo di sempre negli slam dopo i 38 punti fra Tsonga e Roddick a Melbourne 2007. Dentro quel tie-break Sonego ha cancellato 6 set-point per vincere 19/17 ed emergere con la sua migliore qualità: una straordinaria tenuta dei punti focali. Vediamo con Schwartzman.
Martina Trevisan colleziona sogni a occhi aperti sotto la Torre Eiffel. Viene dalle qualificazioni, ha rimontato un 5-1 a Camila Giorgi al debutto, un set a Cori Gauff e un altro a Maria Sakkari: stavolta camminando sul net per cancellare 2 match-point al tie-break del secondo e 11 palle break nel terzo. E cosa si vuole chiedere di più alla Trevisan - numero 159 al mondo, non aveva mai vinto un match negli slam - se non battere anche la Bertens?
Restando a ieri, da diciotto anni un giocatore classificato oltre il duecentesimo posto della classifica mancava agli ottavi di finale del Roland Garros (Arnaud Di Pasquale) e adesso ce ne sono perfino due. Il primo è Sebastian Korda, passaporto americano, figlio del mancino cecoslovacco Petr che è stato finalista al Roland Garros nel 1992 (perso con Courier) e campione dell'Australian Open nel 1998. Seb il torneo Junior di Melbourne l’ha vinto vent'anni dopo e, classe Duemila, prima del Roland Garros non aveva mai vinto un match ATP: s’è regalato una domenica a Parigi con Nadal. Che graffia più del suo gatto che si chiama Rafa.
E vivementGaston, l’ultimo dei 18 francesi del Roland Garros e di loro il più giovane (vent'anni, nato a Tolosa il 26 settembre 2000) e quello con la classifica più bassa (numero 239). Nella partita fin qui più spettacolare del torneo, prima e dopo la pioggia sul Lenglen, Hugo Gaston ha eliminato il campione 2015 Stan Wawrinka 2-6 6-3 6-3 4-6 6-0. Prima wild card a raggiungere gli ottavi dopo 12 anni, non aveva mai vinto un match ATP e oggi L’Equipe lo chiama "Une salade de saveurs", un'insalata di sapori per il suo gioco così speciale nel senso di molto creativo contro il logorio del tennis moderno.
Hugo Gaston ci farebbe mangiare un vitello saltato tra due strati di marmellata e banane. Uno chef che cucina il suo tennis come i suoi avversari, stordendoli e disgustandoli con le miscele dei suoi colpi, tra slice bassi, tocchi morbidi a metà del campo, accelerazioni lungo la linea e smorzate in disordine. (Quentin Moynet)
Sarebbe anche bastato dire che ha un tennis atipico, ma sono francesi adorabili. E adorabile è il nuovo segno di una nouvelle vague della pallacorda.
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