Roland Garros - Le pagelle dell'Italia a Parigi: Musetti show, storico Berrettini, peccato Fognini, Sinner in crescita
Pubblicato 10/06/2021 alle 13:05 GMT+2
ROLAND GARROS - É stato uno dei migliori tornei di sempre dell'Italia nell'Era Open: da Lorenzo Musetti avanti 2-0 con Djokovic nel suo primo Slam, a Matteo Berrettini primo tennista nostrano al quarto turno di tutti i major (respinto anche lui da Nole con onore) Sinner è battuto ancora da Nadal, ma cresce in linea evolutiva. Mentre Fognini spreca una grande chance per colpa di una giornata no.
Lorenzo Musetti: 10
Spettacolare. A diciannove anni, prima di Wimbledon e dell’esame di maturità, gioca il suo primo Slam incantando il Bois de Boulogne. Lo fa battendo un top-20, David Goffin, al suo esordio assoluto, bissando in 3 set con Nishioka, vincendo la sua prima partita al quinto set con Cecchinato, levando due set al signor Novak Djokovic. I colpi più belli del torneo sono suoi: volée dietro la schiena, lob no look, veronica. Il suo rovescio a una mano è già una firma Haute Couture. Fra splendori tecnici e margini di crescita praticamente infiniti, Lorenzo Musetti è già diventato grande.
Matteo Berrettini: 9
È il nostro numero 1 e lo dimostra sul campo. Primi quarti di finale al Roland Garros, primo italiano di sempre a raggiungere almeno gli ottavi in tutti e quattro i major. Il tennista romano ha dimostrato di poter essere competitivo sulla terra quanto sul cemento, dimenticando definitivamente l'infortunio agli addominali che l'aveva costretto al forfait agli Australian Open. Un set lasciato a Taro Daniel all'esordio, le prove di forza contro Federico Coria e Kwon Soonwoo. Poi un turno di riposo per il ritiro di Federer, con qualche rammarico perchè uno così lo si vuole sempre affrontare e perchè Matteo aveva concrete possibilità di battere l'attuale versione di King Roger. L'ultima è la recita migliore. Sotto di due set contro un fenomenale Novak Djokovic, strappa un set al numero 1 del mondo e non va così lontano da portarla al quinto. Da applausi.
Andreas Seppi: 8
Assente da due mesi per un’infiltrazione all’anca e senza successi ATP quest’anno, doveva essere una comparsa in difesa del suo record di 63 Slam consecutivi, invece elimina Felix Auger Aliassime presunto enfant prodige del tennis, seguito da un certo Toni Nadal nei suoi progressi su terra. Un’altra storia bellissima da raccontare della carriera di un tennista a cui volere un gran bene. Grazie Andreas.
Jannik Sinner: 7
C’è sempre Rafa nel suo destino ed è un bene, perché è solo da questi test che si può stimare il suo tennis in linea evolutiva. Ha fatto un piccolo passo indietro? Non proprio, nel senso che il suo gioco si sta formando nel corpo e nella mente… E certi suoi progressi e nuovi propositi “offensivi” hanno bisogno di più tempo. Vero che allo scorso Roland Garros aveva giocato meglio contro Nadal, però anche stavolta, come a Roma, non ha affatto sfigurato. Tre partite, tre lezioni che lo faranno crescere. Intanto ha vinto la sua prima partita al quinto set (contro Herbert) e rotto il muro emotivo di un derby negli Slam (contro Mager). Fidatevi del giovane Jannik.
Gianluca Mager: 7
… Come vi siete fidati di Gianluca Mager quando ci disse che presto avrebbe vinto un match negli Slam. Ecco, al Roland Garros è arrivato quel giorno: ha battuto Peter Gojowczyk e tirato tutto contro Sinner, levandogli un set. Perché Mager, da zero a dieci, accelera che è un piacere. Ed è un’altra certezza nello stato di grazia del tennis italiano.
Marco Cecchinato: 6,5
Parigi lo trasforma perché Parigi è il luogo della sua anima. Poche ore dopo la finale di Parma, Ceck comincia un altro Roland Garros da protagonista Uchiyama e il numero 21 Alex De Minaur con tutto il suo campionario di rovesci lungolinea e variazioni sul tema. Il match con Musetti è stato bello, incerto e intenso. L’ha vinto Lorenzo, Ceck s’è congratulato e tornerà suoi “suoi” amati campi. Di rosso passione.
Fabio Fognini: 6
Senza Federer, Djokovic o Nadal dal suo lato di tabellone, aveva la grande occasione di tornare ai quarti di finale del Roland Garros e finalmente disputarli, a dieci anni di distanza da una partita mai giocata (per infortunio) contro Nole. Ha sbattuto contro Delbonis (quasi sempre vinto in carriera) per una di quelle giornate no che capitano anche ai migliori, dopo aver travolto Barrere e Fucsovics con lo spessore di un tennis ancora bellissimo. È stato un vero peccato, ma non è ancora detto che abbia giù vissuto i suoi giorni (sportivi) migliori.
Al femminile: 5
Il tennis femminile è ancora una nota dolente rispetto al rinascimento maschile. I giorni di Francesca Schiavone, Flavia Pennetta e Roberta Vinci sono sempre più lontani e stavolta niente exploit, stavolta niente Martina Trevisan, ma segnali di vita da Jasmine Paolini e Camila Giorgi, tutte e tre al secondo turno.
Lorenzo Sonego: 4
Se proprio dobbiamo scegliere una delusione del torneo, ci scusiamo ma non può essere che Lorenzo e se non altro perché, dopo aver vinto l’ATP di Cagliari e fatto impazzire il Foro Italico, siamo giornalisti viziati. Invece a Parigi, dove a ottobre aveva corso fino agli ottavi, è arrivata una versione scarica del tennista combattivo ammirato in primavera, subito eliminato dal sudafricano Harris senza armi nella racchetta. Capita, ma siamo in credito!
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