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Roland Garros, Matteo Berrettini: "Le urla di Djokovic mi hanno fatto piacere, ha sentito la paura"

DaOAsport

Pubblicato 11/06/2021 alle 11:47 GMT+2

ROLAND GARROS - L’avventura di Matteo Berrettini a Parigi è finita, ma ci sono tante ragioni per cui essere soddisfatto: prima volta in carriera che ha raggiunto i quarti di finale nel Roland Garros e primo giocatore italiano a potersi fregiare di una qualificazione almeno agli ottavi di tutti i Major.

Matteo Berrettini (Roland Garros 2021)

Credit Foto Getty Images

L’avventura di Matteo Berrettini a Parigi è finita, ma ci sono tante ragioni per cui essere soddisfatto: prima volta in carriera che ha raggiunto i quarti di finale nel Roland Garros e primo giocatore italiano a potersi fregiare di una qualificazione almeno agli ottavi di tutti i Major. Risultati, dunque, inusuali per la tradizione italica che, probabilmente, sarà riscritta da Berrettini e dal resto della truppa tricolore, qualitativa come non era mai stata in tempi recenti.
Resta negli occhi di Matteo il confronto serrato con Novak Djokovic: la chiosa in quattro set del serbo, con l’ipotesi del quinto non così lontana, è motivo d’orgoglio e di delusione: "Se lo portavo al quinto set, si navigava in mare aperto. Non posso dire che sarei stato favorito, non lo si è mai contro Djokovic. Fisicamente però stavo bene, forse meglio di lui", ha affermato il romano al Corriere della Sera. La pausa per consentire il deflusso del pubblico a causa del coprifuoco è un aspetto che non ha favorito l’azzurro, per via delle sue caratteristiche fisiche e il momento in cui il tutto si era venuto a creare nel quarto parziale: "Il tennis vive di momenti. Quella sosta ha fatto girare ancora la partita. Potevo vincerla. Da un lato mi fa piacere, dall’altro mi rode", ammette l’azzurro.
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L'ultima sfida tra Berrettini e Djokovic: Roland Garros 2021

La reazione di Nole

"Non mi aspettavo le urla di Djokovic, ma mi ha fatto piacere. Significa che ha sentito paura e sono stato io a mettergliela. Si era reso conto che stava rischiando grosso. Urlando così si è liberato della tensione. Manca ancora un pezzettino. Devo imparare a tenere alti i giri del motore, continuando a investire su me stesso. Quei mostri non sono eterni ed è necessario farsi trovare pronti".

Il sogno

"Mi piacerebbe vincere Wimbledon, ma anche se dovessi impormi a Parigi o New York mi dispiacerebbe…anzi. Mi accontenterei volentieri"
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Berrettini a Eurosport: "Ho fatto un altro passo verso Djokovic"

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