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Roland Garros, Osaka : "Non farò conferenze stampa"

Francesco Balducci

Aggiornato 27/05/2021 alle 15:28 GMT+2

ROLAND GARROS – Scelta sorprendete delle numero 2 del ranking WTA: “Le persone non abbiano il minimo riguardo verso la salute mentale degli atleti”, questa la dura accusa che ha spinto la tennista verso questa decisione.

Naomi Osaka

Credit Foto Getty Images

Arriva al Roland Garros come numero 2 del ranking WTA, ma senza ancora aver messo piede in campo ha già sorpreso tutti. Naomi Osaka ha deciso di non rilasciare conferenze stampa per tutta la sua permanenza durante il torneo. La giapponese parla di “scarso riguardo verso la salute mentale degli atleti” a motivazione della scelta. La comunicazione è arrivata via social, dove Osaka parla di “atleti che si abbattono dopo una sconfitta in sala stampa” alludendo forse a un rapporto tra le due parti che dovrebbe subire delle modifiche, secondo la giocatrice, nonostante nel messaggio sia sottoineato il fatto che con alcuni reporter c’è addirittura un rapporto d’amicizia. Un altro gesto forte per la tennista che, lo scorso anno, si rifiutò di scendere in campo nel torneo Western & Southern Open di New York dopo l’uccisione di George Floyd.

IL POST DI NAOMI OSAKA

“Ciao a tutti. Spero stiate bene. Sto scrivendo questo messaggio per dire che non farò nessuna conferenza stampa durante il Roland Garros. Spesso ho avuto la sensazione che le persone non abbiano il minimo riguardo verso la salute mentale degli atleti e questo si palesa quando vedo una conferenza o vi prendo parte. Spesso stiamo lì seduti a ricevere domande che ci sono già state fatte parecchie volte in precedenza, o domande che alimentano dubbi nella nostra mente, e io non voglio essere soggetto di interazioni con persone che dubitano di me. Ho visto molti video di atleti che si abbattono dopo una sconfitta in sala stampa e so che anche voi li avete visti. Mi sembra che questa situazione significhi infierire su una persona che è già in difficoltà, e non ne capisco il motivo.
Nella mia scelta di non fare conferenze non c’è niente di personale contro il torneo. Ci sono un paio di giornalisti che mi hanno intervistata sin da quando ero giovane o ho un rapporto di amicizia con molti di loro. Tuttavia, se gli organizzatori pensano di poter continuare a dire ‘fai le conferenze oppure verrai multata‘, continuando a ignorare la salute mentale degli atleti che è la parte centrale delle loro attività, allora io mi farò una bella risata. Ad ogni modo, io spero che l’ingente somma per la quale verrò multata a causa di questa scelta vada a un’organizzazione benefica sulla salute mentale”.
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