Roland Garros 2023 - Chi è Andrea Vavassori, l'amicizia con Sonego e il sogno delle Finals a Torino

Tra gli affezionati e appassionati conoscitori del circuito cosiddetto "minore", Andrea Wave Vavassori non è certo un nome nuovo. Potrebbe persino essere diventato mainstream, con la recente vittoria a Madrid su Andy Murray. Non gli piace definirsi un doppista perchè ha sempre creduto di poter fare ottime cose anche in singolare. In questa stagione sta mettendo per la prima volta il musetto fuori dal circuito challenger con regolarità, e la qualificazione al Roland Garros dopo una prestazione monstre contro il cileno Tabilo è solo la punta dell'iceberg di un processo di miglioramento lento ma costante, a partire da i titoli in doppio, passando per la prima vittoria in main draw nel circuito maggiore ottenuta a Stoccolma lo scorso autunno.

Vavassori è uno di quei giocatori che in campo, lo si percepisce, ragionano tanto. Disegnano tennis, speculano su traiettorie, rotazioni e tattica. D'altronde, per adattare alla terra battuta il suo gioco di attacco all'antica, condito da frequenti serve and volley, ci vuole un intelletto tennistico di un certo tipo. Non stupisce di certo, visto che il papà di Andrea da piccolo gli faceva guardare le videocassette dei match di Sampras, Rafter e Rusedski. Poi lo portava in campo e lui ovviamente cercava di fare come loro. Nel tempo ha dovuto completarsi come tennista, ma i colpi a denominazione di origine protetta rimangono lo slice di rovescio e il gioco di volo.

Ha sempre cercato di affiancare l'attività in doppio, che nella scorsa stagione è stata primaria e gli ha consentito di passare più tempo nel Tour e di partecipare agli Slam, a qualche torneo in singolare. Ma non è detto che le priorità possano invertirsi. E' numero 44 in doppio, numero 148 in singolo, in entrambi i casi è nel picco della sua carriera. Per fare il salto di qualità in doppio c'è bisogno di un partner fisso con cui condividere un progetto, fatto non assultamente scontato. Nella specialità quest'anno ha posto due sigilli: a Santiago del Cile con Pellegrino e a Marrakech con Demoliner. Le più belle soddisfazioni, incluso il primo titolo ATP in Sardegna, se le è tolte con l'amico di una vita Lorenzo Sonego. Coetanei e torinesi, hanno condiviso tantissimo nel loro percorso di formazione tennistica. Il loro sogno nel cassetto è giocarsi le Finals nella loro città natale. Le programmazioni fino adesso erano giocoforza diverse: Sonego dava giustamente priorità al singolo mentre Vavassori giocava nei challenger alternando molti partner. Ai tempi lo ha spesso affiancato Julian Ocleppo, nelle passate stagioni ha fatto incetta di trofei in tandem con Dustin Brown.

Etica, lavoro, dedizione. Convinzione nei propri mezzi. Doti comuni a molti elementi della truppa azzurra che soggiace un po' più lontana dai riflettori, abbondanti in Vavassori. Non bisogna considerarlo un giocatore retrò. Ha tantissime frecce da scoccare nella faretra e sta maturando l'esperienza nel scegliere i bersagli con accuratezza. Il serve and volley è una delle tante opzioni, ha dimostrato di saper lottare e soffrire un po' di più sul rosso, di saper fare a pallate sulle diagonali senza la fretta di variare e togliersi dallo scambio. Wave, un soprannome nato tra i banchi di scuola e ancora attuale. Non solo un'assonanza: è una metafora, un'immagine che gli piace molto. Andrea Vavassori è sulla cresta dell'onda. L'onda dell'entusiasmo che ha cavalcato quest'oggi nella straordinaria maratona vinta dopo oltre cinque ore con Kecmanovic. Oltre la logica e il senso comune, il piemontese ha dato fondo a ogni energia fisica e mentale, oltre la stanchezza, la fatica e i crampi che sono sopraggiunti a metà quarto set. Nelle fasi salienti del tiebreak decisivo, ancora il serve and volley. Per annullare palle break e match point (in totale cinque, quattro nel terzo set e uno nel quinto) spesso si è servito del rovescio in slice, giocato corto, per spezzare ritmo, gambe e fiato al rivale serbo, che finisce per stringergli la mano deluso, stremato e incredulo. Gemme di tennis sempre più rare in un circuito di metodici ribattitori, specie sulla terra battuta.

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Il Roland Garros 2023 sarà trasmesso in esclusiva su Eurosport 1 ed Eurosport 2, oltre ovviamente a Discovery+, la nostra piattaforma streaming con tutti i campi a disposizione a partire già dalle qualificazioni al torneo al via lunedì 22 maggio alle ore 10:00. Il main draw invece prenderà il via domenica 28 maggio con i primi match del tabellone principale. Solo con la nostra piattaforma in live streaming digitale si potrà godere della copertura totale dei campi per seguire tutti i tuoi tennisti preferiti con un'offerta unica nel suo genere. Anche gli abbonati a DAZN, Sky (canali 210 e 211), e Tim Vision avranno a disposizione i due canali lineari di Eurosport 1 ed Eurosport 2 e potranno gustarsi il secondo Slam stagionale a partire dal 28 maggio 2023, giorno di inizio torneo del tabellone principale.

Tabellone maschile - Tabellone femminile

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Per questa edizione 2023 gli organizzatori hanno annunciato un sostanzioso aumento del montepremi: un +12,3% rispetto allo scorso anno, per un totale di 49,6 milioni di euro! Un ritocco al rialzo per ogni singolo traguardo raggiunto, dal primo turno di qualificazioni al vincitore finale, che incasserà nel singolare femminile e maschile ben 2,3 milioni di euro. Il prize money dei singolari è così suddiviso:

Vittoria 2,300,000

Finale 1,150,000

Semifinale 630,000

Quarti di Finale 400.000

Ottavi di Finale 240.000

Terzo Turno 142.000

Secondo Turno 97.000

Primo Turno 69.000

Turno decisivo 34.000

Secondo Turno 22.000

Primo Turno 16,000

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