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Ecco perché è il Roland Garros più aperto degli ultimi 20 anni

Simone Eterno

Pubblicato 22/05/2024 alle 19:41 GMT+2

ROLAND GARROS - L'ultimo giro di Nadal, l'incognita Djokovic, i semi acciaccati Sinner e Alcaraz. Le chance di Tsitsipas e Ruud, ma anche di tanti altri. Alla fine almeno 10 tennisti nel panorama del singolare maschile si presentano a Parigi con almeno una possibilità di sognare in grande. Chi sono, il loro momento e un Roland Garros che così aperto alla vigilia non lo era dall'edizione 2004.

Roland Garros 2024

Credit Foto Eurosport

Se siete nostalgici dei 'bei tempi andati', probabilmente le prossime righe non faranno per voi. Se il vostro interesse verso il mondo della racchetta è infatti funzionale ai 'grandi nomi' e la certezza di vederli scontrarsi sempre, nelle fasi calde, uno contro l'altro, il Roland Garros 2024 pare prospettarsi alla vigilia come il torneo che segna l'inversione di tendenza, il 'passaggio dei tempi'.
A lungo infatti questo torneo - si parla ovviamente solo nella sua versione del singolare maschile - aveva visto "prenotato" alla viglia già almeno uno dei due posti dell'ultima domenica. Parigi è stata la casa di Rafael Nadal per 14 edizioni; e nelle altre che non l'hanno visto trionfare dal 2005 in poi a farsi spazio sono stati solo in due: Novak Djokovic e Stan Wawrkina. Un dominio segnato dall'epoca dei 'favolosi quattro' e del meraviglioso 'intruso' Stan. Un epoca che, in questo 2024, sta veramente iniziando a scricchiolare. Le prime avvisaglie del resto le avevamo già intuite in Australia, dove l'altro padrone di casa - Novak Djokovic - si era dovuto arrendere a Jannik Sinner, poi vincitore. Ma è probabilmente in questa edizione del Roland Garros che si ha, appunto, quasi 20 anni dopo, la sensazione che questo torneo dello slam, alla viglia, non abbia un padrone, un vero favorito.
Dal suo storico dominatore Rafa Nadal, passando per il n°1 del mondo Novak Djokovic, continuando per gli acciaccati Alcaraz e Sinner e proseguendo fino all'intero lotto della nuova generazione, a Parigi nessuno arriva con l'etichetta del chiaro favorito, dell'uomo da battere. Una sensazione che non si registrava al Roland Garros proprio dal 2004, ultima edizione 'pre-Rafa', e in cui la finale fu non a caso un sorprendente derby argentino tra Gaston Gaudio e Guillermo Coria. Preistoria, se state leggendo queste righe e appartenete alla nuova generazione di appassionati figli dei 'Fab4' o di Jannik Sinner; ricordi impolverati invece per tutti gli altri.
Alla viglia e in attesa dei sorteggi, che daranno per lo meno qualche indicazione in più per provare a inquadrare con un po' più di chiarezza una situazione in ogni caso nebulosa di suo, ci sono almeno 10 pretendenti al titolo. Ognuno, però, con i suoi dubbi e le sue incertezze. Andiamo a scoprirli.

Novak Djokovic

Al Roland Garros senza titoli Djokovic non si era mai presentato. Se non, veramente, appunto, da ragazzino. O nelle controverse stagioni dove in seguito alle sue scelte private non gli era stato permesso di giocare. Non ha mai dato la sensazione Nole di essere così vulnerabile come in questo 2024. Lo dicono le partite, lo dicono i risultati, lo dicono i numeri, lo dice il momento. L'ultimo grande match di Djokovic risale a 6 mesi fa, alle ATP Finals. Non è mai più riuscito a esprimersi poi su quei livelli. Non è successo in Australia - la 'sua' Australia - e non si è visto nemmeno dopo. Problemi fisici, rivoluzione nel team, scarsi risultati. Djokovic ha giocato 17 partite in tutto l'anno e ne ha perse 5; per giunta senza mai arrivare in finale a un torneo disputato. Talmente poco da essere costretto a scegliere Ginevra per provare a fare un po' di rodaggio. Si presenterà insomma da n°1 del mondo a Parigi, ma solo sulla 'carta'. Il campo - leggasi Race - quest'anno dice che il serbo è addirittura il 14° giocatore del mondo (al momento della stesura di questo articolo); e dal torno sarà scalzato a meno che non riesca, come minimo, a fare finale (o aggiungere una bella corsa a Ginevra). Insomma: Nole al Roland Garros arriva sì come il teorico uomo da battere - titolo che gli spetta di diritto vista la carriera -, ma tra mille dubbi reali quando si va ad analizzare il momento. Si consoli: non è l'unico.
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Novak Djokovic, Roma 2024

Credit Foto Eurosport

Rafael Nadal

Rafa Nadal in questo articolo ci entra formalmente solo per puro rispetto nei suoi confronti; per quell'impressionante 112 partite vinte su 115 disputate in questo torneo. La storia ci impone di metterlo tra i pretendenti al titolo. Ma il campo dice che Nadal non vince più di 3 partite dal suo ultimo 'vero' anno da protagonista, quel 2022 in cui sorprese tutti in Australia e si spinse fino alla semifinale di Wimbledon. È a Parigi per quello che probabilmente sarà l'ultimo ballo. Ma pensare di poterlo vedere alzare il titolo, a fronte delle indicazioni mostrate in questi mesi, senza mancare di rispetto a nessuno - né a lui giocatore, ma nemmeno a voi lettori che vi approcciate a questo articolo - appare come un'utopia. Se Rafa poi renderà possibile ciò che appare impossibile, ci leveremo il cappello. Non sarebbe la prima volta.
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Nadal scalda i motori: rivivi il primo allenamento di Rafa a Parigi

Carlos Alcaraz

A fronte di quanto visto l'anno scorso, sarebbe l'altro teorico favorito di questa edizione. Fermato dai crampi in ciò che sembrava essere l'inizio di una lotta epica, Alcaraz si arrese all'inesperienza di una gestione psicologica anche di una partita del genere. Con Djokovic si prese poi la rivincita a Wimbledon. A Parigi però Carlitos arriva con l'incognita di un avambraccio destro che è stato un problema da Indian Wells in poi. Alcaraz ha di fatto saltato l'intera stagione della terra rossa se non per l'apparizione forzata (obbligata?) a Madrid. Se sarà l'Alcaraz dello scorso anno, ma anche quello visto a Indian Wells in grado di regolare Zverev, Sinner e Medvedev - allora è un discorso; se invece i dolori all'avambraccio destro continueranno a palesarsi, il suo cammino è tutt'altro che scontato. Per questo motivo, insomma, non ci si può esprimere con certezza.
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Carlos Alcaraz a Madrid

Credit Foto Getty Images

Jannik Sinner

Era stato il giocatore più forte del 2024 fino a Monte Carlo. E se non si fossero palesati i problemi all'anca sarebbe stato senza dubbio lui l'uomo da battere. Non per simpatie o carta d'identità, quando per numeri - leggasi anche in questo caso Race - e tornei vinti. Da Madrid però la situazione è cambiata, con quei problemi fisici che l'hanno trasformato in una delle ricerche più 'cliccate' su Google in Italia. "Come sta Jannik Sinner?", "Quando rientra Sinner?" e così via dicendo. La verità è che come per Alcaraz qui l'incognita è fisica. Se è il Sinner visto fino alla semifinale con Tsitsipas nel Principato, è in prima fila per il titolo. Se, di contro, lo stop ne ha rallentato prestazioni e fiducia, il discorso cambia. Non potendo avere risposta, anche Sinner entra in questo lotto di potenziali pretendenti 'senza certezze'. Le prime uscite, da subito, potranno essere indicative.
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Sinner: "Saltare Roma fa male ma è necessario. Se sarò a Parigi? Vediamo..."

Stefanos Tsitsipas

Iniziano col greco i vincitori dei principali tornei sulla terra rossa di questa stagione. Tsitsipas ha trionfato a Monte Carlo, ha rifatto finale con Ruud a Barcellona, ha pagato lo scotto di questa corsa con Monteiro a Madrid e si è fatto sorprendere poi da quel Jarry che ha fatto finale a Roma. Per il cammino complessivo è probabilmente il greco il giocatore più convincente, sul campo, in termini di tennis giocato; anche a fronte di un torneo - Roland Garros - dove in passato salì 2 set a 0 in finale contro Novak Djokovic. Sembra poter essere una ghiotta occasione, insomma, questa di Parigi per Tsitsipas; dove senza un padrone certo le chance del greco hanno ovviamente una tendenza al rialzo. La domanda vera però è se saprà coglierle, se saprà sfruttare effettivamente questa occasione; se saprà evitare di farsi sorprendere come in fondo successo anche agli Internazionali. Perché Jarry è stato certamente un avversario di valore, ma per come si era configurato il torneo tutti gli occhi erano proprio su Tsitsipas. E sappiamo com'è andata a finire.
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Stefanos Tsitsipas con il titolo vinto a Monte Carlo 2024

Credit Foto Getty Images

Alexander Zverev

Nuovo n°4 del mondo ma soprattutto giocatore che quest'anno, dopo Sinner, ha raccolto più punti di tutti. Nella moria generale vista a Roma in termini di grandi nomi, chi ha sfruttato la propria occasione è stato Zverev, dimostrando in particolare due cose: 1. Il rendimento al servizio. 2. Qualche progresso sul lato del dritto, apparso un po' meno ballerino del solito. Due dettagli mica da poco se consideriamo colui che, due anni fa, fino al momento del terribile infortunio, stava facendo partita alla pari anche con Nadal. Zverev è senza dubbio un giocatore con delle chance in questo torneo; garantite anche da una teorica "più semplice" configurazione del tabellone essendo il tedesco fresco di numero 4. Al di là dei match con Cerundolo a Madrid e con Garin a Monaco di Baviera, Zverev ha poi perso davvero poche partite quest'anno che 'non doveva perdere'. Se poi al momento del dunque torneranno i fantasmi questo non lo possiamo prevedere, ma che il tedesco si presenti a Parigi con delle serie ambizioni è fuori discussione.

Casper Ruud

Ha giocato tanto Casper Ruud, 40 partite - più del doppio di quelle disputate da Djokovic ad esempio. E ha ritrovato un livello generale che nella scorsa stagione probabilmente era andato smarrito. Non è un caso che si presenti a Parigi da n°4 della Race; forte della finale a Monte Carlo persa con Tsitsipas e della rivincita la settimana dopo a Barcellona. Il norvegese al Roland Garros ha giocato le ultime due finali, arrendendosi prima a Nadal e poi a Djokovic. È evidente dunque che una chance, in questo contesto così frammentato, già solo per la configurazione degli eventi che stiamo fin qui narrando, ce l'abbia anche lui. Il discorso però, come per tanti, si sposta sulle condizioni fisiche. Da Roma è uscito con qualche problemuccio alla parte bassa della schiena; "niente di preoccupante" ha poi chiarito alla televisione norvegese, ma se davvero Ruud volesse puntare al colpaccio avrebbe bisogno di essere nella sua miglior condizione fisica possibile. Questa è la discriminante sottintesa alla sua voce per prenderne sul serio in considerazione le ambizioni da titolo.
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Novak Djokovic e Casper Ruud nella premiazione del Roland Garros 2023

Credit Foto Getty Images

Andrey Rublev

Perché mai un giocatore mai andato oltre ai quarti di finale slam in carriera dovrebbe essere all'improvviso preso in considerazione per la vittoria finale? Perché Rublev ha vinto Monte Carlo lo scorso anno e ha vinto a Madrid qualche settimana fa, per altro in condizioni fisiche drammatiche (e che l'hanno costretto al ricovero ospedaliero di due giorni dopo la finale vinta su Auger-Aliassime). Dunque il russo, sulla terra, ha ottenuto ciò che a oggi sono i due titoli più importanti della sua carriera. Se non dovesse trovarsi di mezzo i migliori in migliore condizione, anche Rublev potrebbe dire la sua. Con chance minori, certo, rispetto ad altri; ma in ogni caso con una piccola possibilità. Qualcosa che, fino alla scorsa edizione del torneo, avremmo ritenuto ancora impossibile.
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Andrey Rublev posa con il trofeo del Mutua Madrid Open 2024

Credit Foto Getty Images

Daniil Medvedev

Da un russo all'altro. Daniil Medvedev lo scorso anno a Parigi si presentò da campione degli Internazionali d'Italia... E uscì al primo turno. Quest'anno ci arriva senza particolari picchi, anzi, con tre sconfitte da Khachanov, Lehecka e Paul tra Monte Carlo, Madrid e Roma. Non pare insomma il profilo di un giocatore pronto a prendersi la gloria, ma anche in questo caso in un contesto così nebuloso per tanti non si può non considerare colui che è pur sempre il n°3 della Race. Medvedev per altro resta a oggi l'unico insieme a Sinner e Alcaraz - tra la nuova generazione - ad aver battuto Djokovic in uno slam prima di vincere il titolo. Insomma, seppur ci siano giocatori con più chance del russo, non si può certo tagliarlo fuori del tutto dai pretendenti al titolo.
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Daniil Medvedev

Credit Foto Imago

Holger Rune

La stagione è stata confusionaria nelle scelte iniziali e problematica dal punto di vista dei risultati. Anche sulla terra rossa Rune ha raccolto pochino: mai più di due partite vinte in tutti i tornei disputati. Sarebbe una sorpresa un suo successo a Parigi, ma la configurazione di un risultato del genere non è nemmeno così utopistica. Prima di 'impastarsi' da solo con Baez agli Internazionali, con Nardi aveva giocato probabilmente il suo miglior match dell'anno. Non è mai riuscito a metterne insieme tanti e a lungo. Ma una fiche in fondo, una piccola possibilità, ce l'ha anche lui.
Insomma, tra i nomi principali tutti sembrano teoricamente poter ambire a un posto al sole. E fuori da questi, certamente, c'è chi vorrà provare per lo stesso teorico metodo di ragionamento a voler sorprendere tutti quanti. Dai cileni visti a Roma, Tabilo più di Jarry; a un giocatore come Karen Khachanov che nel 3 su 5 su questa superficie non si batte da solo. Tutti proveranno a dire la propria in quel che alla fine dei conti è davvero il Roland Garros alla vigilia più 'democratico' degli ultimi 20 anni.
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Nadal: "Roland Garros? Devo spingere, portare il mio corpo al limite"

Roland Garros 2024: dove guardarlo in tv e live streaming

Il Roland Garros 2024 sarà trasmesso in esclusiva su Eurosport 1 ed Eurosport 2, oltre ovviamente a Discovery+, la nostra piattaforma streaming con tutti i campi a disposizione a partire già dalle qualificazioni al torneo al via lunedì 20maggio alle ore 10:00. Il main draw invece prenderà il via domenica 26 maggio con i primi match del tabellone principale. Solo con la nostra piattaforma in live streaming digitale si potrà godere della copertura totale dei campi per seguire tutti i tuoi tennisti preferiti con un'offerta unica nel suo genere. Anche gli abbonati a DAZN, Sky (canali 210 e 211), e Tim Vision avranno a disposizione i due canali lineari di Eurosport 1 ed Eurosport 2 e potranno gustarsi il secondo Slam stagionale a partire dal 26 maggio 2024, giorno di inizio torneo del tabellone principale.
Tabellone maschile - Tabellone femminile

A quanto ammonta il montepremi?

Il prize money del secondo Slam della stagione è aumentato del 7,8% rispetto allo scorso anno: il Roland Garros diventa così lo Slam con il maggior montepremi alle spalle dello US Open. Qui il guadagno dei giocatori turno per turno.

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