Emozioni e lacrime per la festa in onore di Flavia Pennetta

Lacrime, sorrisi e tanta emozione. E' la festa per Flavia Pennetta organizzata dalla Wta sul 'Pietrangeli' del Foro Italico. Un tributo alla carriera della brindisina ritiratasi al termine della scorsa stagione dove ha trionfato negli Us Open. Per lei la consegna di un quadro commemorativo di tutti i successi della sua carriera. Con la voce rotta dall'emozione la brindisina ha ringraziato il pubblico per averla sostenuta in tutti questi anni. "Siete stati grandiosi - le sue parole - ho sempre cercato di fare il massimo ma senza di voi non sarebbe stato cosi' bello". Pennetta risponde con un secco "no" a chi dagli spalti le chiede di tornare prima di continuare con i ringraziamenti "ai miei genitori che oggi si sono fatti 500km per essere qui" ed al compagno Fabio Fognini, che si presenta in campo con un mazzo di rose rosse. "Te amo mucho", le dice lei emozionata.

Il ligure ed altri tennisti sono stati protagonisti di un video di saluto molto toccante. "Da ora in poi mi prenderò io cura di te", le promette Fognini mentre Novak Djokovic le chiede scherzando: "ma sei sicura di volerti fermare?". I volti scorrono, da Serena Williams a Martina Hingis passando per Rafa Nadal e glorie del passato come Chris Evert tutti lodano la Pennetta persona oltre che l'atleta. In campo le amiche e colleghe di una vita. A prendere la parola per tutte Francesca Schiavone, anche lei con le lacrime agli occhi. "Quando aveva 16 anni era un po' spaesata ed io la portavo a ballare - racconta la milanese - poi al mattino alle nove eravamo in campo ad allenarci. Con il tempo quella bambina è diventata una donna sicura, una collega ed un'amica che agli Us Open mi ha detto che quello sarebbe stato il suo ultimo Slam ed alla fine è arrivata quella grande vittoria. Ci manchi e ci mancherai". Pronta la risposta della Pennetta: "Mi mancherete tanto, non in campo ma fuori e comunque questo non è un addio ma un arrivederci". Sul rettangolo di gioco comunque la brindisina non scenderà più ora la sua mente è altrove, magari nelle speranze di papà Oronzo di "diventare nonno".