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Si ritira Robin Söderling, colui che sconfisse Re Nadal al Roland Garros

Fabio Disingrini

Aggiornato 27/12/2015 alle 13:04 GMT+1

Fermo da 4 anni per una grave monocleosi e la conseguente sindrome da fatica post-virale, il tennista svedese ha annunciato il suo ritiro con una lettera aperta: "Ora ho capito che non sarò abbastanza sano, che non sarò in grado di giocare a tennis al livello che esigo da me stesso". Aprendo nel 2009 un anno di interregno, Söderling è stato l'unico a battere, oltre a Djokovic, Nadal a Parigi

Robin Soderling, Rafa Nadal, Roland Garros, LaPresse

Credit Foto LaPresse

C’è da riportare la notizia che è la cronaca di un ritiro annunciato: l’addio al tennis, a 31 anni e dopo 4 di inattività, di Robin Söderling. Quarto giocatore del ranking mondiale a fine 2010, vincitore in carriera di 10 tornei del World Tour fra cui un Masters 1000, a Bercy nel 2010, 2 ATP 500 a Rotterdam e 7 ATP 250 da Milano a Båstad. L’ultimo, nella Svezia natia, qualche settimana prima di contrarre una grave forma di mononucleosi che ha posto fine alla sua storia sportiva, con una lettera affidata al sito svedese tennis.se, lo scorso 23 dicembre:
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Nadal verliert gegen Söderling

Credit Foto Eurosport

"Con questa lettera desidero informarvi che ho deciso di chiudere la mia carriera come giocatore di tennis. Poche settimane prima dell'ATP di Bastad nel 2011 mi sono ammalato di febbre ghiandolare. Dal momento che non mi sono reso conto della gravità della malattia, ho fatto l'errore di continuare ad allenarmi e competere, con il virus nel corpo, che ha poi portato ad una sindrome da sovrallenamento. Da allora ho lottato per recuperare completamente. Poter giocare i tornei, che richiedono sforzo fisico per un periodo prolungato, è qualcosa che ho quindi dovuto escludere. In tutti gli anni ho creduto che sarei stato in grado di riprendermi, per tornare nell'elite mondiale del tennis, ma ora ho capito che non sarò abbastanza sano, che non sarò in grado di giocare a tennis al livello che esigo da me stesso. La ragione per cui ho deciso di chiudere la mia carriera come giocatore professionista è proprio questa. Naturalmente questa è per me una decisione molto triste. Nonostante quello che ho passato, mi ritengo fortunato e posso orgogliosamente guardare indietro alla mia carriera di grande successo".
Senza girarci troppo intorno, Robin Söderling verrà ricordato nella storia del tennis per aver battuto, unico in 71 incontri prima di Djokovic la scorsa primavera, Rafael Nadal al Roland Garros. Accadde il 31 maggio 2009 quando il tennista svedese, con un clamoroso 6-2 6-7 (2) 6-4 7-6 (2), stupì il mondo eliminando il già 4 volte campione agli ottavi di finale dell’Open di Francia. Un peccato di lesa maestà conservato negli annali, uno degli upset sportivi più famosi di sempre. Sconfitti nella seconda settimana Nadal, Davydenko e Fernando Gonzales, Söderling perse la finale contro Roger Federer, che vinse il suo unico Roland Garros completando il Career Slam (sesto tennista dopo Perry, Budge, Laver, Emerson e Andre Agassi, un anno dopo lo chiuderà anche Nadal a Flushing Meadows). A dodici mesi da quell'incredibile vittoria, lo svedese concesse sul palco del Philippe Chatrier consegnando a Nadal - che al Roland Garros non perderà più fino ai quarti di finale di quest’anno, alzando 9 volte in un decennio la Coupe des Mousquetaires - la bramosa rivincita. Ecco perché, oltre che per l'unico titolo Mille a Bercy, il nome di Robin Söderling sarà per sempre legato a quello di Parigi.
Quattro anni di assenza dai campi, dalla finale di Båstad del 17 luglio 2011 vinta contro Ferrer, hanno temprato suo malgrado la leggenda del cavaliere che fece l’impresa, hanno fissato nel tempo l’eco di quello straordinario successo sportivo e mediatico, hanno conservato fino ad oggi l’origine del mito. Söderling, che prima di quella champagne supernova (o champagne molotov, scegliete voi la malia sonora che più preferite) era specialmente noto per essere il più antipatico del circuito, ha provato in questo tempo a nutrire una speranza, ad allenarsi quando poteva, a ventilare qualche idea di ritorno. Non ha mai dimenticato il tennis organizzando tornei in Svezia, lanciando una nuova linea di materiale sportivo, brevettando perfino una prototipica pallina da tennis nei mesi della sua sindrome da fatica post-virale diventata presto cronica. E ancora oggi, fra i giorni dell’abbandono, nei suoi pensieri e nei nostri, c’è ancora Söderling contro Nadal sulla terra battuta di Parigi... Where were you when we were getting high?
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Söderling gibt sich weiterhin kämpferisch.

Credit Foto AFP

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