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Tennis, dal 2025 via libera al coaching in tutti i tornei: cosa cambia
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Pubblicato 22/10/2024 alle 13:51 GMT+2
TENNIS - L'ITF ha comunicato che dal 1° gennaio 2025 ci sarà il via libera al coaching in tutti i tornei. Una decisione che segue insomma la via sperimentale già adottata in questa stagione negli slam e in alcuni tornei ATP, oltre che nei WTA già dal 2023. Cosa cambia in concreto. E le voci di disseso, su tutte quella del finalista dello US Open Taylor Fritz.
Stefanos Tsitsipas embraces his father and coach Apostolos Tsitsipas
Credit Foto Getty Images
La notizia è quasi una non-notizia, in quanto dopo l'apertura vista già quest'anno nei tornei dello Slam e considerata la direzione che da tempo avevano preso le partite, pareva quasi inevitabile. Da lunedì però c'è anche l'ufficialità. In data 21 ottobre infatti l'ITF ha annunciato che dal 1° gennaio 2025 sarà consentito in tutti i tornei il 'coaching', ossia una consulenza tecnico/psicologica da parte dell'allenatore al proprio giocatore. Una decisione presa a seguito dell'assemblea generale annuale dell'ITF e che, secondo il principale organo del tennis mondiale, "renderà il tennis più equo e, potenzialmente, più divertente".
Il coaching era di fatto già stato legalizzato dall'ITF in via sperimentale in questa stagione durante i tornei dello Slam; così come è legale ormai nei tornei organizzati dai circuiti professionistici gestiti dall'ATP e dalla WTA. Questa decisione però apre di fatto il via libera a tutto il mondo del tennis, compreso quello giovanile.
Queste di fatto le novità del coaching nel 2025:
- Sarà consentito il coaching da fuori campo in tutti gli eventi
- Negli eventi a squadre, il capitano in campo potrà fornire coaching secondo le regole stabilite
- L’uso di tecnologie di analisi approvate sarà permesso durante i momenti di coaching consentiti
Il coaching sarà regolamentato come segue:
- Permesso tra i punti e durante i cambi di campo, mai durante il gioco
- La comunicazione potrà essere verbale (se allenatore e giocatore sono sullo stesso lato del campo) o attraverso segnali
- Dovrà essere breve e discreto, tranne durante le pause di gioco
Da Fritz a Shapovalov, le voci di dissenso
Non tutti si sono detti soddisfatti di questa decisione. Tra le voci più autorevoli che si sono espresse dopo l'ufficialità di questa notizia, il finalista dell'ultimo US Open Taylor Fritz. L'americano, con un post apparso su X, si è espresso con chiarezza twittando: "Dobbiamo smettere di rovinare l'aspetto mentale/strategico dello sport uno contro uno".
Gli ha fatto eco su toni simili anche il canadese Denis Shapovalov, che sempre da X ha dichiarato: "Non solo come tennista, ma anche come semplice tifoso di questo sport è triste vedere l'arrivo di questa nuova regola sul coaching. Il tennis è speciale perché se là fuori da solo. Perché state cercando di cambiare il fascino di questo sport?"
Non la pensa così evidentemente il direttore esecutivo dell'ITF Stuart Miller, che ha dichiarato come la decisione sia stata presa dopo aver consultato le principali parti interessate, tra cui giocatori, allenatori e arbitri: "Questo cambiamento è in atto dal 2017. Chi ha seguito lo sport, soprattutto negli ultimi due anni, avrà notato varie forme di coaching durante le partite in tutti i circuiti: ITF, ATP, WTA e Grand Slam. Abbiamo raccolto feedback da tutte le parti interessate: giocatori, allenatori e arbitri. I giocatori hanno percepito uno sviluppo positivo e ritengono che ora i tornei siano più stimolanti. Gli allenatori affermano che questo valorizza la loro professione. Quanto agli arbitri, tutti concordano che migliora la loro capacità di concentrarsi sul gioco e prendere decisioni corrette, senza doversi preoccupare se l’allenatore stia rispettando o meno le regole. Tutte le parti coinvolte hanno accolto la regola con soddisfazione e supportano il cambiamento con ottimismo".
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Video credit: Eurosport
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