Sport popolari
Tutti gli sport
Mostra tutto

Tennis, Jannik Sinner: "Non pensavo l'infortunio fosse così serio. Davis? Sarò il primo tifoso"

Simone Eterno

Aggiornato 14/11/2022 alle 22:40 GMT+1

TENNIS - Ospite allo stand del suo sponsor, Jannik Sinner ha parlato con la stampa riguardo la sua stagione. Dall'infortunio all'indice della mano destra alla Coppa Davis fino al resto della stagione. Una lunga chiacchierata dove Jannik tocca tanti punti.

Jannik Sinner durante la Coppa Davis 2021

Credit Foto Imago

dall'inviato a Torino - Ospite nello spazio di Lavazza qui alle Nitto ATP Finals 2022, Jannik Sinner ha incontrato un ristretto gruppo di giornalisti italiani qui presenti a Torino per fare il punto sul suo finale di stagione. Da ciò che è stato agli infortuni – compreso quello attuale all’indice della mano destra – passando per la Coppa Davis e gli aspetti ancora da migliorare. Tanti i temi toccati. Qui le risposte di Sinner.

Sugli infortuni

"Quando ti fai mai male non è mai piacevole. Ma non perché ti devi ritirare, ma perché non riesce stare in campo e allenarti. A me è quello che fa più male degli infortuni, non poter giocare, perché a me piace giocare a tennis. Perché è la mia passione e l’ho scelta per quello”.

Sempre sugli infortuni, il più doloroso da dover gestire?

"A Miami, quella vescica. Che non è un vero infortunio perché è una vescica. Potevo giocare i quarti con Cerundolo ed è una cosa che mi ha fatto male. Sentivo che potevo giocare bene, avevo già alzato l’asticella con Kyrgios il turno prima e invece non sono riuscito neanche a “entrare in campo”. E’ stata una cosa che mi ha ‘fatto male’, ma è anche una cosa che mi ha aiutato poi a diventare più forte e affrontare tutte le cose che mi sono successe prima”.
picture

Jannik Sinner sconsolato al torneo di Vienna 2022

Credit Foto Eurosport

Sulla gestione di questo problema alla mano

"Ho staccato dopo Parigi perché sapevo che non potevo giocare qui. Poi mi volevo allenare queste due settimane per la Coppa Davis, ma ho avuto questo dolore al dito. Ho fatto un controllo lo scorso giovedì 10 novembre e ho scoperto di non poter giocare più. Così abbiamo già iniziato la preparazione per l’anno prossimo, senza fare pesi e senza sforzare la mano. Quando andrà meglio il dito riprenderò a giocare a tennis. Il problema è all’indice della mano destra. Onestamente all’inizio non pensavo nemmeno fosse così brutto. Ho sentito una botta nel match contro Huesler, quando stavo servendo. Non pensavo fosse così grave, invece poi più andavo avanti più lo sentivo”.

Su Nadal, che ha detto "Jannik è arrivato a 1 punto da vincere US Open"

"E’ difficile dirlo, perché poi avrei avuto Tiafoe che era difficile e la finale con Ruud che lo sarebbe stata altrettanto, anche perché lui aveva già fatto una finale. Sicuramente il livello a cui abbiamo giocato era altissimo e quando poi vinci quel tipo di partite, quel livello te lo porti dietro quindi probabilmente mi avrebbe aiutato. Ma in ogni caso non vale dire così, c’erano altre partite. Sicuramente mi servirà però per le partite dell’anno prossimo”.
picture

Sinner e Alcaraz incantano New York: rivivi la supersfida in 3'

Sul Sinner di oggi, numero 15 del mondo: è più forte del numero 9?

"Secondo me è più forte. Lo fanno vedere anche i risultati nei tornei più grandi”.

Sul Sinner fuori dal campo

"Sono uno che si diverte con poco, gioco a carte prima di andare in campo e quindi non è cambiato niente della mia vita. Ad esempio giochiamo a un gioco con il mio team che è tipo Scala 40, ma di scende al 51 e non si possono usare i jolly nella scala. E’ un gioco francese, è un po’ un ‘casino’. Ma per farti capire che sono sempre lo stesso”.

Sulla prossima stagione

"Partirò da Adelaide. Con il mio team abbiamo deciso di partire da lì, anche perché Darren (Cahill n.d.r.) è di Adelaide e quindi abbiamo deciso di partire così, non andrò alla United”.

Sul giocatore che più l’ha impressionato quest’anno

"Devo dire per forza Carlos. Ha vinto due 1000, ha vinto uno slam, ha vinto contro Rafa e Nole, ha vinto anche sulla terra. Non posso non dire Carlos Alcaraz”.
picture

Contro Sinner il punto più bello: la top5 dei colpi di Alcaraz

Sulla crescita mentale

"Devi capire cosa è buono per te e cosa non è buono per te. E lo capisci solo giocando più partite possibili contro giocatori forti in questo tipo di tornei. Ad esempio quello che ha fatto Nole (Djokovic n.d.r.) contro di me a Wimbledon: lui è stato in grado di fare qualcosa che ancora io non so fare, che mi manca. Che non è solo alzare il livello di tennis, ma è una questione mentale. Io ero troppo lento a capire in quell’occasione come lui giocava, è stata quella la differenza”.

Sulla decisione di dover saltare la Coppa Davis

"La prima cosa ho parlato con il mio team, per capire cosa era meglio fare per noi. Poi ho chiamato Filippo (Volandri n.d.r.) perché era giusto che lui lo sapesse per primo. Poi ho mandato un messaggio nella chat dove siamo tutti. Quello che posso dire è che l’Italia ha tantissimi giocatori forti. Possiamo competere con tutti. Io farò il tifo da lontano ma lo faccio con piacere. Ho fatto le prequali, ho fatto le quali... E adesso che c’è il divertimento vero purtroppo non posso andare a Malaga. Non vedevo l’ora di giocare la Coppa Davis. Mi ha fatto male questa scelta, ma non potevo fare altrimenti perché è una questione di salute. Comunque l’Italia deve crederci, abbiamo un ottimo team e speriamo di riuscire a battere gli Stati Uniti”.

Sull’ex coach Riccardo Piatti, se si è mai più sentito con lui

"Ci siamo lasciati in ottimi rapporti, ma non voglio aggiungere altro su questa questione”.
picture

Sinner e Alcaraz regalano spettacolo, Tiafoe anche: la Top 5 del Day 10

Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Contenuti correlati
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità