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Tennis, Lorenzo Musetti: "Ho rotto con la ragazza, non volevo più giocare"

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Aggiornato 22/09/2021 alle 09:58 GMT+2

TENNIS - Il giovane tennista racconta la sua estate difficile: "Dopo Tokyo ho iniziato a lavorare con uno psicologo che conosco da diverso tempo. Me l'ha messo a disposizione la federazione e mi sta facendo molto bene. Aprirmi è stato importante"

Lorenzo Musetti - US Open 2021

Credit Foto Getty Images

Difficile lasciare fuori dal campo le emozioni legate alla vita privata. Lo sa bene Lorenzo Musetti, enfant prodige del tennis azzurro, che si è messo alle spalle un periodo complicato, legato alla fine della storia d'amore con la sua ragazza. Un malessere che ha accompagnato il 19enne carrarino anche durante i tornei, in una spirale di risultati non positivi. A poco a poco però l'allievo di Simone Tartarini ne è venuto fuori, come ha raccontato lui stesso ai microfoni della Gazzetta dello Sport:
"Sono contento, perché ho passato davvero un brutto periodo. Non avevo più la scintilla, la passione. Avevo rotto con la mia ragazza, cose che succedono a tutti i giovani ma diciamo che il malessere poi me lo sono portato in campo e a volte non avevo proprio voglia di giocare. Sono ancora in fase di guarigione, se così si può dire. Dopo Tokyo ho iniziato a lavorare con uno psicologo che conosco da diverso tempo. Me l'ha messo a disposizione la federazione e mi sta facendo molto bene. Aprirmi è stato importante".

Su Djokovic

"Credevo fosse immortale e invece anche i più grandi campioni vengono schiacciati dalla pressione. Non ho visto tutta la partita, ammetto che ho dormito. Però l'ho visto molto molto teso. Mi è dispiaciuto perché tifavo per lui, meritava assolutamente di completare lo Slam, anche se Medvedev ha giocato un torneo straordinario. Nole è una persona davvero speciale. Molto gentile, penso che meritasse davvero di completare il Grande Slam. A New York bbiamo parlato ma non della nostra partita, allenarsi con lui è sempre un privilegio perché puoi vedere da vicino il suo modo di lavorare. La sua attenzione ai particolari è impressionante".

Su Raducanu

"Certo, la ricordo bene quella foto, perché ce la scattò mio babbo a Porto San Giorgio. Conosco bene Emma, abbiamo fatto tanti tornei insieme da piccolini poi ci siamo persi di vista. A Wimbledon ci siamo di nuovo incontrati. Ammetto che non mi aspettavo questa incredibile cavalcata di New York, perché è sempre stata la tipica giocatrice talentuosa che faceva fatica a esprimersi al meglio in campo. E invece ha vinto uno Slam senza nemmeno perdere un set. Evidentemente ha risolto i suoi problemi".
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