“Ti interessa star male durante un match?”: come funzionano le scommesse nel tennis
Pubblicato 28/10/2016 alle 21:12 GMT+2
Il tennista israeliano Amir Weintraub, numero 200 del ranking ATP, racconta senza peli sulla lingua le difficoltà economiche dei professionisti di basso livello e i rischi di finire nella trappola degli scommettitori: le cifre in ballo sono molto più alte di quello che possono guadagnare in maniera pulita.
Quanto può guadagnare di solo tennis un professionista che ristagna al di fuori della Top100? Non molto, almeno stando alle parole dell’israeliano Amir Weintraub, numero 200 del ranking ATP. E, proprio per questo motivo, il fenomeno delle scommesse sui match può fiorire in un terreno molto fertile. Parlando a una tv israeliana, Weintraub ha raccontato le modalità con cui viene avvicinato dagli scommettitori durante un torneo, riportando la propria esperienza personale.
Quello che si può guadagnare combinando una sola partita, è superiore a quello che guadagna mediamente uno della mia classifica. Succedeva che mi contattassero per combinare un match una settimana sì e una no, ovunque, ma soprattutto in Russia. Quando rispondi sempre di no, però, di solito si fermano dopo un paio di settimane. Nel chiedertelo, ti dicono: ‘Sei interessato a non sentirti bene durante una partita?’. Non c’è alcun giocatore tra la 1.500esima posizione e la prima che non sia mai stato avvicinato dagli scommettitori, Novak Djokovic incluso.
Non è la prima volta che Weintraub confessa il giro oscuro all’interno dei bassifondi del circus. In un recente post Facebook, come riportato dal “Ticino online” , l’israeliano si era sfogato così:
Se sei fuori dalla Top100 perdi a livello economico. Solo di voli aerei spendo 40.000-50.000 dollari l’anno, più l’hotel, e devo pagare anche il 30% di tasse guadagnando in media 500-700 dollari per ogni partita vinta.
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