Il cuore di Lorenzi vale un set, ma è Murray a volare agli ottavi

Per due set lo scozzese è irriconoscibile e Lorenzi si gioca tutte le sue chance, poi però il numero 2 del mondo cambia marcia quando serve e passa così per 7-6, 5-7, 6-2, 6-3. A Lorenzi gli applausi per averci provato al meglio delle proprie possibilità.

Paolo Lorenzi of Italy reacts against Andy Murray of Great Britain during his third round Men's Singles match on Day Six of the 2016 US Open at the USTA Billie Jean King National Tennis Center on September 3, 2016 in the Flushing neighborhood of the Quee

Credit Foto AFP

da NEW YORK – Se c’era un modo per onorare la prima presenza sul centrale dell’Open degli Stati Uniti, Paolo Lorenzi l’ha fatto alla grande. Trentacinque primavere il prossimo dicembre, ma per far fuori il tennista senese, alla prima di sempre al terzo turno di un torneo dello slam, Andy Murray ha dovuto sudare 3 ore e 17 minuti.
Certo, fin da subito è giusto sottolineare un dato: 63 errori gratuiti, di cui 47 nei primi due set; non è stata di certo la miglior versione del tennista numero 2 del mondo. Ma Paolo Lorenzi ci ha messo del suo.
Lorenzi ha giocato una partita di grande cuore – come al solito – e grande solidità dal fondo, mettendo in campo una invidiabile condizione fisica – dato non scontato dopo le quasi 5 ore spese in campo l’altro giorno con Simon – e approcciando la partita nel miglior modo possibile: col sorriso sulle labbra e senza nulla da perdere.
Video: il gran punto di Lorenzi
Un atteggiamento che ha probabilmente sorpreso un Murray che forse aveva un po’ sottovalutato l’impegno all’ingresso in campo; o per lo meno che non pensava di trovare così tanti fastidi. E invece lo scozzese ha prima rischiato grosso già nel 1° set, quando Lorenzi si è trovato 5-4 e servizio; e poi si è inchinato nel secondo, quando nonostante il rientro da 2-5 sotto, è finito col perdere il servizio nel 12esimo game. Il comune denominatore di questi due set è stato il disastroso rendimento di Murray con il dritto: dell’enormità dei 47 errori non forzati nei primi due parziali, 30 venivano proprio dal dritto. Una miniera di punti che ha tenuto alla pari Lorenzi.
Il set perso così è stata però una secchiata d’acqua gelata sulla testa di uno spento Murray, che si è risvegliato così dal torpore del suo pomeriggio sottotono e ha alzato da quel punto il livello di tennis quel tanto che bastasse per rimettere al proprio posto Lorenzi.
Video: gli highlights di Lorenzi-Murray
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US Open 2016: Paolo Lorenzi-Andy Murray, highlights

Video credit: WSC

Terzo e quarto set sono infatti la cronaca della partita che tutti si aspettavano: Lorenzi a provarci, ma Murray a mostrare un livello di tennis non raggiungibile dal senese. Niente di particolarmente esaltate anche in questo caso, per carità, ma la netta indicazione di un serbatoio di gratuiti che si andava via-via esaurendo… e per il palleggio di Paolino dal fondo poche possibilità di successo.
Murray ha così chiuso per 6-2, 6-4 gli ultimi due parziali e si è preso il pass per gli ottavi di finale. Lì troverà quel Grigor Dimitrov che dopo 7 edizioni di tornei dello slam, è finalmente riuscito a tornare a centrare la seconda settimana.
Video: gli highlights di Sousa-Dimitrov
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US Open 2016: Joao Sousa-Grigor Dimitrov, highlights

Video credit: Eurosport

Per Paolo invece restano gli applausi a un 2016 da incorniciare: a 34 anni e 7 mesi il best ranking della carriera vale la posizione 35 della classifica ATP; più anziani di lui e meglio di lui solo Roger Federer, Ivo Karlovic e Feliciano Lopez.
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