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Naomi Osaka vince il 1° Slam! Battuta Serena Williams, furibonda e in lacrime

Eurosport
DaEurosport

Aggiornato 09/09/2018 alle 00:59 GMT+2

La giapponese diventa la prima tennista del suo Paese a trionfare in un major: distrutto il sogno dell'americana in una finale drammatica che verrà ricordata per la polemica della padrona di casa nei confronti del giudice di sedia, Carlos Ramos: 6-2, 6-4. Dopo Wimbledon è di nuovo rimandato il 24° Slam e il record all-time di Margaret Court.

Naomi Osaka of Japan poses with the championship trophy after winning the Women's Singles finals match against Serena Williams of the United States on Day Thirteen of the 2018 US Open at the USTA Billie Jean King National Tennis Center

Credit Foto Getty Images

Doveva essere la notte della leggenda di Serena Williams, ma si è trasformata in una serata drammatica e di difficile comprensione per il pubblico americano, convinto che la propria beniamina, colei che doveva raggiungere il 24° Slam e il record all-time di Margaret Court nella cornice perfetta, sia stata derubata.
La realtà è ben diversa: Naomi Osaka ha vinto, anzi per l'esattezza ha dominato e ha conquistato il primo Slam della sua precoce carriera a neanche 21 anni con la sicurezza di una fuoriclasse e non curante del putiferio che si stava scatenando attorno a lei.
L'ha fatto in virtù di un'ora e 19 minuti di tennis esemplare: potente e regolare da fondocampo, superiore al servizio alla Williams (il fondamentale che doveva fare la differenza), potente e glaciale in tutte le scelte. La statunitense subisce due break e perde il primo parziale in 34 minuti, ben prima dell'episodio che macchia la sfida.
Nel secondo game del secondo set Serena Williams riceve, infatti, un warning da Carlos Ramos per un suggerimento, un "coaching" ammesso dallo stesso Patrick Mouratoglou a ESPN ad animi più sereni. L'americana classe 1981 combatte, sale 3-1 ma dopo il quinto gioco subisce un secondo warning per aver spaccato la racchetta. La sei volte campionessa degli US Open non ci sta: la somma delle sue sanzioni le costa un quindici di penalità all'inizio del game successivo ma pretende delle scuse dal giudice di sedia per il primo warning, fa riferimento alla sua correttezza e pure a sua figlia. Il match si trasforma in una soap opera americana e sul 4-3 Osaka, che nel frattempo ribalta l'inerzia e il punteggio, la Williams dà del ladro a Ramos.
Anche in questo caso, il giudice di sedia si limita ad applicare il regolamento (trattasi di "verbal abuse") e penalizza la padrona di casa con un game dato d'ufficio alla Osaka per il 5-3: qualcosa di mai visto in una finale slam, qualcosa d'incredibile e che segnerà gli anni a venire. La cerimonia di premiazione, dopo il 6-2, 6-4 che consacra la giapponese nella storia - è la prima giocatrice del suo Paese a vincere un titolo del Grande Slam, il secondo in assoluto per lei dopo quello di Indian Wells a marzo - è rovinata dai fischi del pubblico a stelle e strisce sotto il tetto dell'Artur Ashe.
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Serena Williams protesta contro Carlos Ramos - US Open 2018

Credit Foto Getty Images

Naomi Osaka addirittura si scusa e non sa cosa dire, ha quasi timore di alzare quel trofeo tanto meritato. È nata una nuova stella nel tennis mondiale e l'impresa è arrivata, in un'atmosfera surreale, proprio contro l'idolo della ragazza classe 1997 nata da padre haitiano: 16 anni di differenza, un rispetto enorme anche in virtù di quello che ha fatto Serena Williams che, dopo un parto difficilissimo, è andata in finale negli ultimi due Slam, ma pochi applausi per la nuova numero 7 del mondo. Peccato solo che si richieda a un giudice di sedia di essere uno psicologo: Carlos Ramos ha svolto il suo compito, per sedute di psicanalisi si prega di rivolgersi a Mohamed Lahyani...
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US Open, Osaka-S. Williams 6-2, 6-4: gli highlights della finale femminile

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