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Berrettini batte Monfils e che grande bellezza! Matteo è in semifinale agli US Open

Fabio Disingrini

Aggiornato 05/09/2019 alle 08:11 GMT+2

Matteo Berrettini piega Monfils al quinto set: 3-6, 6-3, 6-2, 3-6, 7-6 (5) è lo score che vale una storica immensa semifinale italiana agli US Open, la nostra prima in uno slam su cemento. Sul match-point del 5-3, Matteo ha fatto doppio fallo. Ne ha avuti altri due sul 6-5, l'ha chiusa al tie-break: che bello, che paura, che spettacolo. Ora Berrettini affronterà Nadal.

Matteo Berrettini esulta dopo la vittoria al tie-break nel quarto di finale contro Monfils, US Open, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Inaspettato ma belllissimo. Sono parole di Matteo Berrettini, le poche parole che trova chi, qui a New York, non aveva mai vinto una partita e adesso è in semifinale agli US Open. Come Corrado Barazzutti che la giocò nel 1977, ma sulla terra verde di Forest Hills. Come nessuno mai agli Australian Open perché sì, sarà la prima semifinale italiana in uno slam su cemento. Start spreading the news, è un’edizione straordinaria dal cuore pulsante del tennis: Berrettini sta scrivendo la storia del tennis italiano.
Un tennista modernissimo che da costume nostrano è cresciuto su terra, ma oggi è diventato Big Italy fra le mille luci di New York, con un servizio così potente che non s'era mai visto fra santi "terrestri" e poeti della volée. Piena espressione di un tennis che coniuga slice e variazioni a una stazza fisica che è un dono del cielo e una tenuta mentale che, sempre più solida, gli ha permesso di tirarsi fuori da un baratro chiamato match-point.
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Gasquet, Thompson, Popyrin, Rublev e Monfils sono gli scalpi di Matteo Berrettini agli US Open: in semifinale avrà il vincente di Nadal-Schwartzman.

Credit Foto Getty Images

Dalle stelle dell'ultimo quindici all'incubo del doppio fallo. Berrettini - che servendo per il match aveva già seguito una seconda a rete, finendo in corridoio - deve rifare tutto da capo. È una battuta che, così lenta e mal colpita, s'affossa in rete con lo spettro dello psicodramma. Fortuna che Matteo torna subito a match-point (due volte) per scrollarsi di dosso quel piccolo disastro... E in fondo vince al tie-break un match meritatissimo, seguendo con gli occhi del sognatore l'ultima risposta di Monfils spegnersi fuori campo.
Monfils inizia il match con un doppio fallo ma non c’è da illudersi, perché nel primo set il francece perde solo 5 punti sul servizio e passa nel sesto game, tenendo Berrettini lontano dalla riga fin dalla risposta d’incontro. Dal canto suo, Matteo inizia molto contratto e manca nei suoi colpi migliori: il servizio (2 doppi falli) e i dritti sparati fuori campo (3 in uguali game) o spenti in rete. Monfils vince il primo set 6-3.
Berrettini è in difficoltà perché lo fa giocare su una palla molto profonda che non gli piace, ma specialmente gli disinnesca lo slice e nel secondo set il break arriva subito (0-2) per un altro doppio fallo di Matteo. Il tennista italiano prova ad accendere la scintilla con un dritto strepitoso fra le righe e in effetti trova il controbreak nel game successivo più 3 palle break nel sesto, facendo muovere Monfils con potentissime accelerazioni sulla diagonale del dritto. Il break arriva sì al terzo BP, ma dell’ottavo game che manda Berrettini a servire per il set: 3-6, 6-3.
Matteo non si ferma più, strappa ancora Monfils in avvio di terzo set e gioca a fiducia spianata anche dopo una specie di time-out chiesto dal francese (sul cambio campo) per accendere le luci del centrale. Ci si ferma comunque sul 4-2 (palla break cancellata da Berrettini, 2 ace e servizio+dritto) per la chiusura del tetto perché inizia a piovere e si passa indoor, con break Berrettini e 3 doppi falli nel game di Monfils: 3-6, 6-3, 6-2.
È una batosta di 12 game a 3 dalla palla del 3-0 nel secondo set che inchioda Monfils: Berrettini ha la grandezza di rovesciare il primo parziale in un'escalation di tennis strepitoso. Ma si sa che il francese è un tennista umorale, che nel corso del match vive stati di grazia infiammando gli stadi ed è quel che accade sulla quinta palla break: una fiammata di ritorno da 3-1 nonostante un altro estremo cambio lungolinea (rovescio) di Matteo. Così il quarto parziale lo vince il francese e si va al quinto set: 3-6, 6-3, 6-2, 3-6.
Con l’ennesima spinta di dritto, Berrettini strappa subito il servizio a Monfils e risale da 0/30, ma Monfils cerca spazio in risposta e risponde a tutto braccio per riprendersi il game del 2-2. Siamo nel momento focale del match e Matteo si supera quando, nel sesto game, trasforma due scambi difensivi in vincenti e manda in tilt Monfils accelerando ogni colpo. È quasi fatta: gli mancano due game, Berrettini tira tutto ma il brivido scorre su un serve and volley di paura e un maledetto doppio fallo sul match-point.
La pressione è un privilegio di pochi, diceva Billie Jean King, ma stavolta si traforma in 8 punti consecutivi di Monfils, che da 3-5 pareggia i conti. È tutto da rifare: da 0/30, Matteo ritrova fiducia e si garantisce il tie-break prima di un lob che è il punto più bello del match (30/30), del doppio fallo Monfils e del secondo match-point. Di un altro doppio fallo, un altro ancora e un altro match point, il terzo, ancora invano. Per poco perché deve vincere Berrettini 3-6, 6-3, 6-2, 3-6, 7-6 (5). Che bello, che paura, che spettacolo.
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Berrettini e la storica semifinale conquistata battendo Monfils

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