US Open, Moya rivela: "Dopo la finale, Rafa Nadal sembrava morto"
Pubblicato 11/09/2019 alle 12:41 GMT+2
Carlos Moya, allenatore di Rafa Nadal, scopre il lato umano del campione degli US Open rivelando alcuni dettagli del dopo-partita parlando a Cadena SER: "Era sfinito. In spogliatoio fu preso dai crampi. Ho dovuto aiutarlo a mettersi i pantaloni".
La finale degli US Open tra Rafa Nadal e Daniil Medvedev si è trasformata in una battaglia epica, conclusa in cinque set nonostante il 2-0 iniziale del maiorchino, e protrattasi per 4 ore e 49 minuti. Una partita del genere, logorante al massimo livello sul piano fisico e mentale, unita agli sforzi delle due settimane precedenti, ha lasciato Rafa Nadal stremato: il racconto del dopo-partita di Carlos Moya (oggi uno dei coach di Rafa) a Cadena SER sembra quasi riportare il campione degli US Open dalla vetta dell'Olimpo a un piano decisamente umano.
Nonostante la vittoria, sono stati momenti difficilissimi. Cercavamo di sostenerlo facendogli notare come anche Medvedev fosse sfinito. Cercavamo di alleggerirgli la testa, perché è stata una battaglia mentale tremenda, mi ha ricordato un incontro di pugilato. Nello spogliatoio, è stato colto dai crampi. Erano così forti che non riusciva nemmeno a infilarsi i pantaloni. Ho dovuto aiutarlo io. Sembrava quasi morto.
Rafa Nadal al massimo livello? Deve ancora arrivare!
Non credo che Nadal abbia raggiunto il suo massimo. Ci sono stati tornei e momenti in cui ha giocato a livello altissimo, ma penso ci siano ancora possiblità per migliorare ed essere ancora più regolare. Continueremo a lavorare su questo aspetto, non ci sono dubbi.
Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Scaricala
Scannerizzala
Contenuti correlati
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità