US Open: Rafa Nadal batte Medvedev in una finale epica e vince il 19° Slam
DaEurosport
Aggiornato 09/09/2019 alle 05:30 GMT+2
Il mancino di Manacor supera in finale il russo, che si conferma un super combattente e rimonta da due set a zero. Lo spagnolo s'impone al quinto set per 7-5 6-3 5-7 4-6 6-4 in 4 ore e 51 minuti conquistando gli US Open per la quarta volta in carriera e il 19esimo Slam: il record di Federer è lontano un solo major.
Rafa Nadal ha vinto tante finali, ma una partita del genere resterà per sempre una gemma nella sua straordinaria carriera e indimenticabile nella storia di questo sport. In quattro ore e 51 minuti, il mancino di Manacor s’impone con il punteggio di 7-5 6-3 5-7 4-6 6-4 su un formidabile Daniil Medvedev.
Dominio apparente
Partiamo dalla fine per raccontare un match ad alto tasso di spettacolarità ed emozione, una partita che Nadal aveva in totale controllo. Cambi di ritmo, tagli, variazioni, discese a rete improvvise, il back: lo spagnolo in avvio sembra avere a disposizione tutte le armi per disinnescare il gioco del russo, molte più soluzioni che valgono un primo set tirato ma con un padrone scritto.
L'illusione di un finale anticipato
Al contrario, Medvedev non ha un colpo rapido risolutivo e si prostra alla legge di Nadal anche nel secondo parziale, pur chiudendo con un saldo vincenti/errori di +5 rispetto al +1 di Rafa. Neppure questo è sufficiente contro uno dei più grandi lottatori nella storia della disciplina e sul break di Nadal, il 3-2 e servizio del terzo, il match sembra in archivio, materiale pronto per le statistiche.
La resurrezione di Medvedev
Invece, il russo ha la forza di rimettersi in corsa, di piazzare il contro-break e di iniziare un’altra finale. Quella dell’irrazionale, del cuore, dell’istinto e della paura di Rafa. Ormai a corto di energie, un tennista in campo 23 volte dal 29 luglio, e capace di vincere 20 di questi match, si ritrova in trincea ma con una voglia encomiabile di non mollare mai nella 67esima partita della sua logorante stagione.
La forza della disperazione
Dopo 20 minuti di terzo parziale a livelli stratosferici del 23enne russo, una sua risposta terrificante vale addirittura il quinto set. Nadal inizia a vedere le streghe, lui che dopo aver vinto il primo set nelle finali Slam era forte di 15 vittorie a una (l’unica sconfitta subita da Djokovic agli Australian Open 2012 dopo 5 ore e 53 minuti). Quando si sta, però, per registrare l’imponderabile, vale a dire quella rimonta da due set a zero subita dallo spagnolo solo da Federer a Miami 2005 e negli Slam da Fognini, a New York nel 2015 - unico match su 206 giocati nei major - Nadal mette la testa avanti nel quinto set: prima 3-2 (da 40-0 Medvedev), poi 5-2, con tutti gli schemi che saltano, discese a rete e un serve and volley talvolta esasperato ma necessario su entrambi i fronti.
19° Slam: Federer nel mirino
Medvedev ha ancora le ultime energie residue per accorciare fino al 4-5, cancellare due match-point - con Rafa infastidito dal time violation nei suoi turni di battuta - e guadagnarsi la palla del 5-5. Con uno sforzo immane, alla fine, però, trionfa Nadal al terzo match-point e per la quarta volta agli US Open. È il 19esimo Slam di questo grande campione che mette nel mirino Roger Federer a meno uno dal record all-time: per la quinta volta in carriera il maiorchino vince almeno due Slam in una stagione e scoppia in lacrime perché questo successo ha un significato enorme.
Medvedev, il futuro è scritto
Ce l’ha per merito di Daniil Medvedev, straordinario giocatore, combattente encomiabile e unica vera alternativa ai soliti tre totem del tennis mondiale. L’estate del cemento americano ce l’aveva suggerito, oggi è arrivata la conferma: il 23enne russo, ormai numero 4 del mondo, è pronto a calcare il palcoscenico dei grandi ed è l'unico indiscutibile capofila della tanto chiacchierata Next Gen.
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