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Naomi Osaka vince lo US Open 2020: Azarenka sconfitta in rimonta

Simone Eterno

Aggiornato 13/09/2020 alle 00:48 GMT+2

La tennista giapponese vince il suo 3° titolo slam, il secondo allo US Open dopo quello del 2018, sconfiggendo in rimonta Victoria Azarenka: 1-6 6-3 6-3 il punteggio che le vale il trionfo all'Open degli Stati Uniti.

Naomi Osaka, à nouveau reine de Flushing Meadows.

Credit Foto Getty Images

Il trionfo della tennista più forte, il sogno della veterana svanito sul più bello. Se dovessimo trovare il modo di concentrare in una pillola la finale femminile dello US Open del 2020, sarebbe questo. Ha rivinto Naomi Osaka, confermando quanto nel mondo del tennis si va ormai intuendo da qualche tempo: quando è concentrata e concreta, quando è realmente dentro la partita, è lei la tennista più forte degli ultimi 2 anni.
Ne aveva avuto un assaggio qui nel 2018 persino sua Maestà Serena Williams, impotente davanti ai colpi di una ragazzina che nemmeno un’incredibile sceneggiata era riuscita a scalfire. L’ha dovuto testare sulla propria pelle anche Victoria Azarenka, impeccabile per un set e due game del secondo.
Già, perché questa finale è veramente girata in un attimo, cambiando di proprietà come solo le partite del circuito femminile sanno fare. In mezz’ora e Azarenka era avanti 6-1, 2-0 e palla del 3-0. E l’attimo dopo è stata Naomi Osaka a restituire il parziale di 6 giochi a 1 alla propria avversaria, rispedendo ogni discorso al terzo set.
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Azarenka devastante con il lungolinea: che partenza!

Un terzo set che non ha avuto poi molto di diverso da quanto successo appunto da quel terzo game del secondo parziale: Osaka ha iniziato a colpire potente e precisa, salendo moltissimo con la percentuale della prima di servizio. E tutte le solide certezze con cui Azarenka aveva sorprendentemente messo all’angolo la propria avversaria - in teoria favorita ma fin lì nulla - sono andate via-via sgretolandosi.
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Azarenka, il dritto è strepitoso! Il punto più bello del primo set

Merito di Osaka, brava a rimanere attaccata a quel filo che era davvero parso flebilissimo a metà secondo set, ma soprattutto nel darsi una svegliata: l’approccio dell’inizio partita, con un’Azarenka così in forma e così convinta dei propri mezzi, non sarebbe bastato. E’ servito appunto altro: più aggressività, più precisione, più potenza, più servizio. Facile a dirsi, un po’ meno a farsi. Osaka ha però trovato la sua strada, e Azarenka – quasi sorpresa a un certo punto per come la trama fosse rapidamente cambiata – ha provato semplicemente a rimanere attaccata. Con il tennis e con l’orgoglio, come in quelle chance di break annullate che altrimenti avrebbero mandato a servire per il torneo la giapponese già sul 5-1, o come quel controbreak quasi inaspettato per il 4-3.
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Il passante di Osaka è perfetto: alla giapponese il secondo set

Osaka non ha però comunque tremato, levando immediatamente il servizio ad Azarenka nell’ottavo gioco e concludendo così il suo percorso fino al 1-6 6-3 6-3 finale che le ha garantito il secondo titolo all’Open degli Stati Uniti dopo quello del 2018, il terzo a livello slam dopo l’Australian Open 2019.
Osaka si conferma così in una nuova dimensione del tennis femminile, attestandosi definitivamente come la giocatrice, in teoria, sempre da battere. Per Victoria Azarenka restano invece gli applausi per un ritorno ad altissimo livello tutt’altro che scontato.
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Trionfa Osaka! Il meglio della finale con Azarenka in 180 secondi

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