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US Open 2020: Naomi Osaka batte Jennifer Brady e va in finale

Simone Eterno

Aggiornato 11/09/2020 alle 04:00 GMT+2

La campionessa del 2018 Naomi Osaka supera Jennifer Brady al termine di una partita di alto livello e qualità: 7-6, 3-6, 6-3. Sfiderà o Serena Williams o Victoria Azarenka.

Naomi Osaka of Japan reacts in the second set during her Women's Singles semifinal match against Jennifer Brady of the United States on Day Eleven of the 2020 US Open at the USTA Billie Jean King National Tennis Center

Credit Foto Getty Images

Osaka-Brady è stata soprattutto una partita di qualità. Attenzione: da qualità da parte di entrambe. Perché no, non è facile che ciò accada nel tennis. Ed è ancor più rado vederlo nel circuito femminile: due giocatrici che danno il loro meglio in contemporanea. Ecco, Osaka-Brady invece è stato soprattutto questo: una partita dove entrambe hanno dato il loro meglio allo stesso tempo, fornendo così al pubblico un eccellente spettacolo.
Non è bastato a Jennifer Brady. Che per due set è stata praticamente perfetta e che per due settimane, qui a New York, ha probabilmente giocato il miglior tennis della carriera; sublimato da questa partita. Ha vinto però colei che è ancora più forte, anche di questa versione lusso di Jennifer Brady: Naomi Osaka.
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Difesa e rovescio vincente: punto magistrale di Naomi Osaka

Il match è girato davvero su pochi colpi, con la Brady che a lungo è stata intoccabile sul dritto e ha avuto percentuali altissime dal servizio. Nel primo set infatti, prima che Osaka trovasse più concretezza nel tie-break, si era registrata in totale una sola palla break, ovviamente cancellata dalla giapponese. E per registrare un vero e proprio break si è dovuta attendere un’ora e 47 minuti, con la Bardy brava a sfruttare la prima chance concessa dalla Osaka nell’ottavo gioco. Si è arrivati così al terzo set, dove la differenza si è registrata sostanzialmente su due colpi: la risposta di rovescio della Osaka e il servizio della Brady, leggermente calato rispetto al resto della partita. Osaka ha così strappato il servizio nel quarto gioco, andando a quel punto dritta fino al traguardo e confermando quella sensazione che si era un po’ persa negli ultimi tempi ma che in tanti avevano avuto quando la giapponese aveva fatto registrare i suoi primi exploit importanti: quando è concentrata e dentro alla battaglia, ce n’è davvero per poche.
E proprio per questo vanno fatti i complimenti alla Brady: capacità di tenere il campo, freddezza nei momenti chiave, capacità di reazione dopo un primo set impeccabile ma che si era visto sfuggire via. Insomma, per accedere alla finale la campionessa del 2018 ha dovuto tirare fuori il suo meglio o quasi. Osaka attende ora la vincente tra Serena Williams e Victoria Azarenka, per quello che potrebbe essere il remake dell’incredibile finale 2018 (e dello scandalo Williams col giudice Ramos) o il fresco bis di quanto successo 2 settimane fa a Cincinnati, quando solo i guai fisici alla gamba – tutt’ora fasciata – della giapponese ne impedirono ciò che sarebbe stato un interessante antipasto.
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US Open: Osaka-Brady 7-6 3-6 6-3, gli highlights

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