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US Open, Covid-19: montepremi in calo, a chi vince 3 milioni di dollari

Enrico Turcato

Aggiornato 27/08/2020 alle 10:43 GMT+2

Per la prima volta si riduce leggermente il Prize Money rispetto all'anno precedente. Colpa del Covid e dei mancati incassi da pubblico. Tanti big assenti, le tv però pagano bene

US Open: facciamo i conti

Credit Foto Eurosport

"Siamo orgogliosi di poter offrire un pacchetto di compensi per i giocatori che mantiene quasi il 95% del montepremi del 2019. La distribuzione dei premi in denaro per gli US Open 2020 è il risultato della stretta collaborazione tra USTA, WTA e ATP e rappresenta un impegno a sostenere i giocatori e il loro benessere finanziario in un periodo senza precedenti". Mike Dowse, amministratore delegato e direttore esecutivo di USTA, lo ha annunciato senza nascondersi: per la prima volta lo Slam americano avrà un montepremi più basso rispetto alla stagione precedente (53,4 milioni contro i 57 dello scorso anno), per un calo dovuto anche alla mancanza degli introiti per i biglietti non venduti a causa dell’assenza del pubblico.

Tanti big assenti, il titolo vale 3 milioni

Non ci saranno Rafael Nadal e Roger Federer tra gli uomini, Belinda Bencic, Ashleigh Barty, Elina Svitolina, Bianca Andreescu e Kiki Bertens. Nomi altisonanti, che permetteranno anche ad alcuni outsider di puntare al bersaglio grosso. Paradossalmente i premi in denaro del primo turno per i singolari maschili e femminili sono aumentati del 5% rispetto al 2019 (61.000 dollari, erano 58.000), mentre i premi in denaro per i singolari del secondo e terzo round sono rimasti invariati. Anche per cifre per sedicesimi, ottavi e quarti di finale sono rimasti gli stessi del 2019. Sia il campione maschile che la campionessa femminile incasseranno 3 milioni di dollari, i finalisti sconfitti 1,5 milioni ciascuno.
US Open montepremi

Fondo per il Covid, ESPN investe 70 milioni

Ci saranno altri 7,6 milioni di dollari nel pacchetto economico di quest’edizione strana, inedita e condizionata dal Covid, destinati al Players’ Relief Fund. Una decisione presa dall’USTA vista la riduzione dei partecipanti del doppio e l’eliminazione delle qualificazioni del singolare. I fondi saranno divisi equamente tra ATP e WTA. Non ci saranno ovviamente incassi dal botteghino o dagli eventi collaterali, giacché il pubblico non sarà ammesso, ma almeno saranno salvi i 70 milioni di dollari versati dalla sola ESPN per i diritti tv.
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