Tennis, US Open: Auger-Aliassime in semifinale con Medvedev, Alcaraz è fermato da un guaio muscolare

Ha vinto l’esperienza. Una constatazione che potrebbe anche scatenare qualche ilarità a guardare poi il puro dato statistico: 21 anni, prima semifinale slam della carriera. Nel match però tra next-big-thing del tennis del futuro, Felix Auger-Aliassime portava dalla sua una serie di situazioni a questo livello più o meno già vissute in carriera (semifinale in un Masters 1000, la corsa di quest’anno a Wimbledon); Carlos Alcaraz invece aveva sorpreso tutti, diventando il più giovane tennista di sempre così avanti agli Open degli Stati Uniti.

Un preambolo necessario per dare dunque senso alla constatazione “ha vinto l’esperienza”. Sì perché il 18enne spagnolo, dopo aver sparato immediato tutte le cartucce, si è ritrovato presto con il serbatoio vuoto; ed Auger-Aliassime, alla fine, aveva in ogni caso fatto pagare quei 3 anni in più di esperienza. Mica poco, quando le carte d’identità dicono 2000 e 2003. La prima partita ai quarti di finale slam tra rappresentati nati nel nuovo millennio è così un match ‘zoppo’, interrotto dopo solo un set e mezzo. Lì dentro Felix Auger-Aliassime aveva dimostrato tutte le sue capacità balistiche nel saper reggere il ritmo dal fondo, così come la relativa freschezza di un giovane uomo pronto alla battaglia. Carlos Alcaraz invece ha pagato le maratone al 5° set con Tsitsipas e Gojowczyk, arrendendosi a un problema muscolare all’adduttore evidentemente ben mascherato per un’oretta e spicci di gioco.

Ha alzato bandiera bianca sul 6-3 3-1 a favore del proprio avversario Alcaraz, lasciando il campo tra gli applausi del pubblico per una corsa storica; ma insieme a quelli anche il pass della semifinale per la sfida a Daniil Medvedev. Contro il russo ci sarà dunque Felix Auger-Aliassime. Un precedente: nel lontano 2018, quando da 18enne wild-card il canadese costrinse il russo – ancora fuori dalla sua dimensione di big assoluto – al tie-break del set decisivo. Pare una vita fa. Ma tre anni, a volte, sono un’eternità. Lo sa bene Carlos Alcaraz. Spera di poterlo dimostrare, venerdì pomeriggio, anche Felix Auger-Aliassime.