US Open Tennis in carrozzina, Golden Slam centrato da De Groot e Alcott
DaEurosport
Aggiornato 14/09/2021 alle 19:24 GMT+2
US OPEN - Impresa dei due atleti che hanno trionfato nei quattro Slam e alle paralimpiadi di Tokyo nello stesso anno solare
Gli US Open 2021 saranno ricordati come il grande rimpianto di Novak Djokovic, ma sono stati il torneo della consacrazione per altri due atleti: la olandese Diede De Groot e l'australiano Dylan Alcott (nato con un tumore al midollo spinale, la cui rimozione nelle prime settimane di vita gli è costata la paraplegia) che hanno trionfato nelle rispettive categorie del tennis in carrozzina, aggiudicandosi il quarto Slam della stagione che assieme agli ori paralimpici di Tokyo 2020, significano Golden Slam. Nel paragone con gli atleti normodotati, soltanto a Steffi Graf nel 1988 era riuscita l'impresa.
Le parole di De Groot
“Questo successo mi dà tanta gioia, ma prima ancora ho sentito una sensazione di sollievo. Completare il Golden Slam era un grande obiettivo, e sono felicissima di averlo centrato. Non vedo l’ora di rientrare a casa e godermi questo successo con la mia famiglia e tutte le persone che mi hanno supportato nelle ultime settimane. Fra Tokyo e New York sono stati in molti a trascorrere delle notti insonni per vedere i miei incontri, e sono onorata di aver ripagato l’affetto di tutti conquistando il Golden Slam”.
Le parole di Alcott
"In finale non avevo tantissime energie ma sapevo che sarebbe stata una settimana difficile. Quindi ho solo provato a godermi il momento: per me, per il mio team, per la mia nazione. Non posso credere di essere diventato l’unico uomo nella storia del tennis, in carrozzina e non, ad aver centrato il Golden Slam. In passato ho trascorso periodi difficili: odiavo me stesso, odiavo la mia disabilità e non volevo nemmeno più stare in questo mondo. Poi ho scoperto il tennis: mi ha salvato la vita. Essere una bella persona è l’aspetto a cui tengo di più nella mia vita. Mi piacerebbe che nel tennis le future generazioni di giocatori in carrozzina trovassero uno sport ancora migliore rispetto a quanto lo sia oggi, e mi auguro che i miei risultati possano giocare un ruolo importante in tutto questo. Sono fiero di essere disabile, di giocare a tennis in carrozzina e di aver vinto tanto. Non desidererei essere nessun’altro in questo mondo, se non me stesso. Sono fiero di me, e del percorso che mi ha portato fino al Golden Slam".
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