Carlos Alcaraz in finale dello US Open: lo spagnolo regola in 3 set uno stanco Novak Djokovic, ora per lui uno tra Sinner e Auger-Aliassime
TENNIS, US OPEN 2025 - Carlos Alcaraz s'impone nella prima semifinale superando in 3 set un Novak Djokovic ormai senza molte armi per i picchi dello spagnolo. Alcaraz chiude il match per 6-4 7-6 6-2 e centra così la sua terza finale Slam consecutiva di questo 2025 dopo Roland Garros e Wimbledon. Ora per lui uno tra Jannik Sinner o Felix Auger-Aliassime.
Carlos Alcaraz finaleklar efter tresætssejr over Djokovic - se afgørelsen her
Credit Foto Getty Images
Nessuna sorpresa, nessun miracolo. Perché alla fine per Novak Djokovic di questo si trattava: inventarsi qualcosa di veramente clamoroso. C'era riuscito in qualche modo ancora una volta in Australia, dove da mezzo infortunato lo scorso gennaio aveva approfittato delle ingenuità di Carlos Alcaraz. Allo US Open 2025 però, nella prima delle due semifinali maschili, tutto questo non è più successo. Tutto secondo previsioni, tutto secondo pronostici: lo spagnolo questa volta supera il 38enne Djokovic con un laconico 6-4 7-6 6-2 in meno di due ore e mezza. Nole ha provato con tutto sé stesso a vendere cara la pelle; rimanendo agganciato a un primo set iniziato male, scappando avanti di un break a inizio secondo parziale e portandosi poi fino al tie-break. Ma, una volta visto sfuggire vista anche il secondo set, per una delle rare volte nella sua carriera si è come lasciato andare: consapevole, evidentemente, che a questo giro di danze non c'era davvero niente da fare.
Troppa, la superiorità di un Alcaraz che dalla sua aveva due fattori chiave: tanto tennis e una carta d'identità che recita 5 maggio 2003. Sedici anni esatti in meno rispetto a Novak Djokovic. E sul campo, questa sera, si sono visti tutti.
Alcaraz, per altro, ha vinto la partita mettendo in scena una versione di se stesso lontana dall'eccellenza. Anzi, per la prima volta nel torneo, si sono rivisti quei momenti 'farfalloni' dello spagnole, a volte poco cinico o incline alla scelta giusta. Spesso, Carlitos, ha infatti preferito lo spettacolo alla concretezza. Un giocare anche per divertirsi che per quanto resti la chiave dei suoi successi, a volte può essere pratica pericolosa. Non lo è stato oggi a causa dell'ampio divario che c'è ormai contro uno stanco Djokovic. Ma potrebbe esserlo in una partita, ad esempio, come quella contro Jannik Sinner.
Sì, perché nella sua terza finale Slam consecutiva della stagione, Alcaraz, dovrebbe ritrovare proprio Jannik, ampiamente favorito nella seconda semifinale che dall'1 del mattino in Italia andrà in scena sull'Arthur Ashe. Nel mentre, per Carlitos, restano comunque i numeri impressionanti. Con questo traguardo Alcaraz è diventato il terzo tennista più giovane di sempre dopo Borg e Nadal a raggiungere sette finali Slam; o al tempo stesso è diventato il primo tennista dopo 10 anni ad arrivare in finale allo US Open senza lasciare un set. L'ultima volta che successe, nel 2015, Roger Federer fu poi sconfitto proprio da Djokovic. Scaramanzie del caso a parte per lo spagnolo, sintomi ancora una volta del suo valore e della sua qualità al di là di tutto.
E Djokovic?
Djokovic esce dal torneo con la consapevolezza di aver dato tutto; e con le rinnovate sensazioni che contro questi due - infortuni o no - ci sia per lui in fondo poco da fare. Il dato curioso è che a 38 anni Nole resti comunque la prima reale alternativa a questo duopolio. Il serbo in sostanza non ha mai giocato fuori dagli Slam in questa stagione - l'ha fatto pochissimo, vincendo ancora meno - eppure è riuscito ad arrivare in semifinale in tutte quattro le prove dello Slam. Qui dentro però ha vinto 0 set e ne ha persi 10. Sei con Sinner, tre con Alcaraz e uno con Zverev, quest'ultimo da infortunato e infatti poi costretto al ritiro.
Da una parte dunque un segnale evidente di un livello ancora altissimo; ma dall'altro, forse, anche quell'inesorabile inchinarsi allo scorrere del tempo cui tutti noi siamo costretti, leggende del tennis comprese. Appuntamento, per lui, al prossimo anno? Chissà , forse.Â
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