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Aggiornato 27/06/2011 alle 23:38 GMT+2

Lo scozzese approda ai quarti battendol'allievo di Piatti. Vince anche Tomic, che non soffre contro Malisse, mentre Lopez salva due match point e la spunta al quinto con Kubot. Tsonga manda a casa Ferrer e aspetta Federer

2011 Tennis Wimbledon Andy Murray

Credit Foto dpa

Sulla carta era uno dei match più equilibrati del ricchissimo programma odierno. Andy Murray ha però avuto il grande merito di rendere a un certo punto quasi scontata una vittoria che invece non lo era affatto. Il Gasquet ‘nuova versione’ dopo l’eclissi delle ultime stagioni sembrava possedere non solo il talento (quello non gli è mai mancato) ma anche la fiducia e la ‘testa’ per poter impensierire l’eroe di casa e possibilmente evitare l’epilogo beffardo dello scorso Roland Garros o di Wimbledon 2008, quando si arreso al quinto set dopo essersi aggiudicato i primi due.
Stavolta non c’è stato bisogno di cinque set, perché Andy Murray non ha avuto bisogno di prodigarsi in difficili rimonte. Ha tenuto duro all’inizio, e poi pian piano si è scrollato di dosso l’avversario, soffrendo in avvio ma cucinandolo a fuoco lento il povero Richard fino all’ultimo 15.
Nello Slam di casa il quarto Fab Four non ha alcuna intenzione di accontentarsi di un ruolo da comprimario per lasciare che siano i soliti noti a spartirsi la torta: Gasquet è il primo vero 'test di maturità'. In avvio annulla subito una palla break, poi mantiene alta la concentrazione fino al tie break, vinto 7-3. Gasquet cerca di restare in scia, ma sui propri turni di battuta soffre, e su quelli dell’avversario pure...Una piccola chance per il pupillo di Piatti arriva sul 3-3, 0-15, ma il doppio fallo chiamato a Murray è inesistente: “occhio di falco” corregge la decisione del giudice di sedia.
Gasquet si scioglie sotto il sole (flebile) di Londra. Sulla palla del 4-4 commette un doppio fallo, e regala l’ultimo 15 perdendo la misura del rovescio. Per l’ex top ten è l’inizio della fine, e per Murray il terzo set diventa una formalità. I progressi compiuti ultimamente da Gasquet sono evidenti, ma è ancora privo della continuità necessaria per competere con i primi della classe. Murray, al contrario, è promosso a pieni voti: Lopez ai quarti è un bel regalo del tabellone.
Jo-Wilfried Tsonga, testa di serie numero 12, conferma il suo buono stato di forma sull'erba e supera David Ferrer che fin qui aveva concesso poco. 63, 64, 76 il risultato a favore del francese che ora diventa davvero un avversario pericoloso. Affronterà Roger Federer che ha superato non senza qualche difficoltà Youzhny. Se ne va invece il finalista dello scorso anno Tomas Berdych. Il ceco è stato sconfitto in tre set 7-6(5) 6-4 6-4 da Mardy Fish. L’americano, testa di serie numero 10 raggiunge così il primo quarto di finale a Wimbledon, il terzo in carriera in uno slam. Ora dovrà cercare di eliminare l'altro finalista dello scorso anno, Rafa Nadal.
Sul campo 3 infatti si è consumato uno psicodramma che ha visto protagonisti Lucasz Kubot e Feliciano Lopez. L’impensabile si manifesta nel tie break del terzo set, dopo che il polacco si era aggiudicato i primi due per 6-3 7-6. Sul 5-5, Lopez incappa in un doppio fallo, così Kubot può sorprendentemente arrivare ai quarti di Wimbledon conquistando l’ultimo punto con la battuta a disposizione. Sul match point viene a rete, ma la sua volée di rovescio non è definitiva, e Lopez lo infila con il passante di diritto. Subito dopo lo spagnolo concede un’altra possibilità all’avversario, mettendo in corridoio un diritto a campo clamorosamente spalancato; una buona prima e un diritto gli consentiranno di annullare anche il secondo match point. Un altro diritto lo porterà alla palla set, il resto lo farà Kubot mettendo larga una semplicissima volé di rovescio. Il finale non è così sorprendente: Kubot cede alla distanza per 3-6 6-7(5) 7-6(7) 7-5 7-5.
Sul campo n° 18 Bernard Tomic doveva affrontare un vero e proprio esame di maturità dopo l’exploit con Robin Soderling al turno precedente. L’australiano non poteva certo perdere il sonno al pensiero di incontrre Xavier Malisse ma sapeva di dover fare attenzione perché il belga perché a Wimbledon il belga poteva sfruttare due armi a proprio favore: l’esperienza, prima di tutto, e i risultati, avendo raggiunto in passato le semifinali.
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Bernard Tomic of Australia celebrates after defeating Robin Soderling of Sweden at the Wimbledon tennis championships in London June 25, 2011.

Credit Foto Reuters

Per tutta risposta, Tomic ha giocato con una continuità soprendente per uno della sua età: ha piazzato dieci ace, concedendo solo due sole palle break e dimostrandosi nettamente superiore nello scambio da fondo (con la seconda palla ha perso due punti su 22). Un vincente dietro l’altro (le statistiche gliene concedono 37) finiscono per mandare su tutte le furie Malisse, e a farne le spese è soprattutto il giudice di sedia, colpevole, a suo dire, di alcune chiamate discutibili. Ma per Malisse non ci sono alibi: il 6-1 7-5 6-4 finale si commenta da solo. L'erede dichiarato di Hewitt giocherà con Djokovic, e sarà un altro bell'esame per capire se è già pronto per fare il grande salto.
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