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Gilles Muller eroe non per caso: l'erba dell'impresa e la migliore versione di Nadal

Fabio Disingrini

Pubblicato 11/07/2017 alle 09:49 GMT+2

Stavolta niente epitaffi e nessuna crisi di normalità: Rafa gioca una grande partita ma perde il quinto set più lungo della sua carriera contro un tennista che, finalmente, trova il suo posto fra i migliori di Wimbledon. Perché Gilles Muller, depositario del serve&volley, sembra nato (34 anni fa a Lussemburgo) per giocare su questa superficie.

Gilles Muller, poing serré

Credit Foto Getty Images

Nato a Lussemburgo il 9 maggio 1983, Gilles Muller diventa eroe non per caso in un giorno di ordinaria follia. Succede a Wimbledon ed è subito Manic Monday, 4 ore, 47 minuti, 5 set, 15-13 e Rafa Nadal è fuori dal Championships.

Non è un'altra crisi di Nadal

Stavolta però niente coccodrilli perché, onestamente, un anno fa abbiamo sbagliato tutto: Nadal non è in crisi, Nadal non ha finito, Nadal vincerà altri tornei e, verosimilmente, altri slam. Sì perché Rafa ha scartato una causa di (impossibile) normalità, ha respinto l’idea della sconfitta e dominato un’altra stagione di terra rossa, vincendo il decimo Roland Garros dopo tanti inutili epitaffi. Quella di ieri non è una sconfitta che ha a che fare con Rosol, Darcis, Kyrgios o Dustin Brown perché stavolta Rafa ha giocato bene e servito meglio, ha rimontato due set e cancellato 4 match-point, però alla fine (ironia della sorte) ha perso il quinto set più lungo della sua carriera contro un giocatore in semplice stato di grazia.

Gilles Muller, un'ottima annata

Contro Gilles Muller che sull’erba può compiere ogni impresa, ma a Wimbledon non era mai andato oltre il secondo turno, che qui aveva già battuto Nadal 12 anni fa e adesso, a 34, coglie un’impresa di quelle che valgono la carriera. Formidabile battitore, apostolo del serve&volley, che qualcosa nella vita di Muller stesse cambiando, s’era capito a inizio anno quando a Sydney, battuto Evans, vinceva finalmente il suo primo torneo scoppiando in lacrime. Poi c’è l’erba, la sua elezione naturale: con due tie-break, in un match da 40 ace, Muller batte Karlovic e vince a s’Hertogenbosch: gli servirà domani quando, e saranno i quarti di finale di Wimbledon, dovrà piegare il servizio di Marin Cilic.

Un posto tra i grandi, la prova del 9

Sarà la prova del nove di un giocatore che ha resistito quasi 5 ore in campo contro, Nadal ma deve già dimenticare questo incredibile successo per non trasformarlo in “hangover”. E Rafa? Esclusa Roma ed escluso Federer, non perdeva da Querrey in finale ad Acapulco. Stavolta niente impensabili difetti mentali o fatali consumi fisici: era qui per vincere e avrebbe potuto farlo ma (molto) banalmente ha trovato Muller in grado, per un giorno o per un fondo, di battere chiunque. E pensare che ora, caro Gilles, viene il difficile.
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