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La leggenda continua: Roger Federer vince il suo ottavo Wimbledon, è record!

Simone Eterno

Aggiornato 16/07/2017 alle 17:28 GMT+2

Lo svizzero supera in finale un Marin Cilic mai in grado di entrare in partita. Federer torna a vincere Wimbledon a distanza di 5 anni dall'ultima volta, centrando il suo 19esimo titolo slam della carriera, l'ottavo qui a Wimbledon (record all-time) e il secondo stagionale dopo l'Australian Open: 6-3, 6-1, 6-4 il punteggio in poco più di un'oretta e mezza.

Roger Federer of Switzerland kisses the trophy as he celebrates victory

Credit Foto Getty Images

Doveva vincere. Ha vinto. E l’ha anche fatta sembrare una mezza passeggiata di salute. Il più atteso, il più acclamato, ma soprattutto il più vincente di sempre. Roger Federer ha trionfato a Wimbledon 2017 al termine di due settimane di percorso netto. Dolgopolov, Lajovic, Mischa Zverev, Dimitrov, Raonic, Berdych e Marin Cilic. Via, uno dopo l’altro e senza concedere nemmeno un set. Un’impresa che non gli era mai riuscita nei 7 precedenti successi in questo torneo; un cammino trovato una sola volta – Australian Open 2007 – nella storia dei 19 slam conquistati in carriera.
Numeri su numeri, record su record, trofei su trofei di un fenomeno per il quale si sono esauriti tutti gli aggettivi e che in questo 2017 ha saputo sorprendere – e sorprenderci – come probabilmente mai successo prima.
Un’impresa come anticipato fatta apparire più semplice di quanto non fosse, con una prima settimana che l’ha probabilmente messo di fronte a più insidie di quanto non abbiano fatto Raonic, Berdych e Cilic dai quarti in poi.
I tre big server si sono arresi tutti in maniera perentoria, con un Cilic oggi incapace, molto semplicemente, di entrare in partita. A “sporcare” la grande favola di Federer c’è infatti una finale molto, molto deludente dal punto di vista del contenuto tecnico. Ma non certo per demerito dello svizzero.
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Marin Cilic in lacrime durante la finale di Wimbledon 2017

Credit Foto Getty Images

Marin Cilic infatti non è stato in grado di giocare questa partita, bloccato secondo alcuni dall’emozione – il clamoroso pianto sul 6-3, 3-0 sotto l’asciugamano – e secondo altri da un problema al piede sinistro – fasciato al termine del secondo set – che gli ha impedito di esprimere il suo miglior tennis. Una verità che probabilmente non conosceremo mai nelle proporzioni dei suoi dettagli, ma che ha visto Cilic partire contratto anche al servizio (solo il 49% di prime in campo nel 1° set) e buttarsi disperato a un certo punto sulla tattica del serve and volley, scendendo a rete da metà set fino a inizio terzo praticamente su ogni punto.
Tattica che non ha pagato di fronte a un Federer inizialmente sottotono, ma poi abile a entrare in partita dal primo break strappato sul 3-2 del primo set. Il resto della partita infatti, per lo svizzero, è stata una tranquilla navigazione dove tutti dicevano – (e volevano) – sarebbe arrivato e sulla quale Federer non ha deluso.
Federer
A quasi 36 anni dunque lo svizzero è diventato il campione di Wimbledon più anziano dell’era Open, centrando due slam stagionali per la prima volta dal 2009 e riscrivendo nuovamente una storia recente del tennis di cui è l’assoluto protagonista. Il più vincente di sempre in termini slam, il più vincente di sempre nel torneo più antico del mondo, il più amato dal pubblico. La leggenda, dunque, continua. E valutando lo stato di forma di tutti gli altri, provate a indovinare già adesso quale sia il grande favorito per lo US Open…
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