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Djokovic si riscopre grande con Edmund; Zverev si conferma piccolo negli slam

Simone Eterno

Aggiornato 07/07/2018 alle 22:14 GMT+2

Il serbo vince una grande partita ad Edmund, facendo vedere - anche dal punto mentale - sprazzi della sua miglior versione: 4-6, 6-3, 6-2, 6-4, Djokovic vola agli ottavi di finale con Khachanov. Alexander Zvever invece continua a deludere negli slam: il tedesco si arrende al redivivo Gulbis in 5 set: 7-6, 4-6, 4-7, 6-3, 6-0.

Novak DjokoviC

Credit Foto Getty Images

E' tornato Novak Djokovic. O per lo meno, per essere più corretti, è tornata parte di quella mentalità vincente che lo rese grande. Era il match più atteso di giornata quello tra lui e l'idolo di casa Kyle Edmund; e i due tutto sommato non hanno deluso le attese. Edmund infatti è strato strepitoso per un set, giocando un tennis tutto in spinta che ha messo Djokovic all'angolo. Sfruttata l'unica chance di break, Edmund è salito un set avanti e ha costretto il serbo a tirare fuori la sua miglior versione. Almeno dal punto di vista mentale.
Perché se è vero che il tennis del miglior Djokovic resta tutt'altra cosa, la partita odierna, il serbo, l'ha girata - e poi vinta - grazie alla grande capacità di rimanere nel match dal punto di vista mentale. E dopo il primo set così ben giocato da Edmund non è stato affatto semplice.
Djokovic ha invece sfruttato il break in avvio di secondo per iniziare la sua rimonta, culminata poi con un quarto set che è stata l'autentica prova del nove di un giocatore sulla via del ritrovamento. Il game chiave è il settimo, quando con Edmund di nuovo in partita e sempre sopra nel punteggio per via dei turni di servizio, Djokovic si è visto 'cancellare' una palla break da una clamorosa svista arbitrale, che non vedeva il doppio rimbalzo della pallina prima del disperato recupero - vincente - dell'inglese. Nole si è arrabbiato, ha protestato, si è preso anche qualche fischio del pubblico - chiaramente schierato col padrone di casa - ma è stato impeccabile nell'immediato post. Un turno di servizio tenuto con autorità prima del break - questa volta sì - nel nono e decisivo game. Djokovic ha così chiuso per 4-6, 6-3, 6-2, 6-4, prendendosi gli ottavi di finale contro Khachanov e dimostrando quanto i progressi visti dal Roland Garros a oggi non siano stati affatto casuali. Ritornato alle origini ed evidentemente anche grazie all'aiuto dello storico coach Marian Vajda, il cammino intrapreso sulla "vecchia strada" sta portando nuovi risultati. Col tennista russo - oggi vincitore al quinto con Tiafoe - questo Nole è ampiamente favorito. Prima di un eventuale quarto di finale con Gulbis, Nishikori o Kyrgios che in ogni caso prometterà spettacolo.

Erensts Gulbis b. Alexander Zverev 7-6, 4-6, 6-7, 6-3, 6-0

Non si è salvato questa volta Alexander Zverev. Nessuna oscurità a portarlo fuori dal campo, nessun avversario a tremare sul più bello. Questa volta - e ancora una volta, sarebbe giusto dire - la promessa del tennis mondiale torna a casa. Autore dell'upset del giorno è il redivivo Ernests Gulbis, attuale numero 138 del mondo e proveniente dalle qualificazioni, ma anche tennista di grandissimo talento ed ex Top10 (nel 2014). Il lettone si è levato la soddisfazione di rimontare Zverev in una partita sempre ben condotta e che forse avrebbe potuto chiudere anche prima, se non fosse inspiegabilmente uscito dal match dopo il set point non convertito nel terzo.
Gulbis ha avuto però il merito di rientrare in battaglia, complice anche un avversario tutt'altro che imbattibile. Già con Fritz infatti il buon Sascha aveva rischiato grosso, con l'americano avanti 2 set a 1 e il buio della sera londinese a concedergli una notte di riflessione prima della successiva giornata di redenzione. Nulla di tutto ciò questa volta, con Zverev che ha prima ceduto il break al lettone nel quarto set ed è poi clamorosamente crollato nel quinto, con il bagel a salutarne ancora una volta la sua presenza negli slam. Un solo quarto di finale in carriera - all'ultimo Roland Garros, grazie anche a Dzumhur che lo graziò nella prima settimana... - contro i risultati nei 1000, che parlano dell'unico tennista in grado di inserirsi tra Federer e Nadal. Il "mistero", se così lo vogliamo chiamare, resta. O più semplicemente rimane il fatto che 3 su 5, questa, è tutt'altra disciplina.
A chiudere il programma di una giornata infinita Nishikori e Kyrgios. Spostati di campo ed entrati ormai a serata inoltrata, i due hanno dato vita a una partita conclusasi forse prima del previsto. Demeriti di Kyrgios, attesissimo, che si è invece arreso in 3 set: 6-1, 7-6, 6-4 il punteggio.
Completato dunque il quadro degli ottavi di lunedì: Khachanov-Djokovic, Nishikori-Gulbis, Del Potro-Simon, Vesely-Nadal. E poi: Federer-Mannarino, Monfils-Anderson, McDonald-Raonic, Isner-Tsitsipas.
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