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Roger Federer, l'ennesima lezione del Maestro: come battere Nadal con le armi del maiorchino

Eurosport
DaEurosport

Pubblicato 13/07/2019 alle 12:37 GMT+2

Commentando la partita, ci è sembrato di perdere i punti di riferimento. Risiede qui la magia, nell'arte di reinventare il proprio tennis e di spingersi oltre i propri limiti a quasi 38 anni. Federer-Nadal: storia di un capitolo 40 che verrà per sempre ricordato per la sua unicità.

Rafael Nadal and Roger Federer after their Wimbledon semi-final

Credit Foto Getty Images

Abbiamo ancora negli occhi la magia del capitolo 40 di Federer-Nadal, uno spettacolo capace di valicare i confini dello sport. "Chiedetegli la luna". Apre così l'Equipe, lo stesso giornale che, dopo l'esordio Slam di un ragazzino indisciplinato, sulla terra rossa del Roland Garros, titolò: "Il giovane svizzero potrebbe segnare il mondo del tennis nei prossimi dieci anni". Nei panni di più giovane giocatore del torneo, quel bambinone dalla mano santa (cit. Gianni Clerici) era stato capace di strappare il primo set a Patrick Rafter, due volte vincitore dello US Open e numero 3 del mondo. Correva l'anno 1999.
Nel frattempo, il decennio è diventato un ventennio, ma Roger Federer è ancora in grado di sorprenderci, di farci saltare sul divano e il merito va condiviso con la sua nemesi perfetta, quello straordinario esemplare di corpo-atleta. Federer non sarebbe Federer senza Nadal e viceversa. Su quel che resta dell'erba di Wimbledon, il pronostico sembrava segnato ed evidentemente serviva qualcosa di speciale allo svizzero, ancora una volta. Proprio perché li conosciamo, proprio perché quei due fenomeni hanno imparato a conoscere perfino il grip e il telaio dell'altro, in 39 battaglie: hanno imparato a studiarsi, ad ammirarsi e a rispettarsi scoprendo ogni segreto dell'altro.
Inutile negarlo: è il miglior giocatore che abbia mai affrontato. Sampras era un grande ma con Pete c'era una via di fuga. Sapevi cosa dovevi fare e se lo facevi potevi dettare le condizioni. Ma non esiste via di fuga con Roger. Anche se fai quello che devi fare, non hai la sensazione che questo ti dia la chance di vincere il punto. Ha un gioco speciale che non ho mai visto prima [Andre Agassi]
Non ci sono falle nel gioco di Roger, non quando ha fantasia, tocco, sensibilità, percezione del campo e una visione chiara di come vuole giocare [Pete Sampras]
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Wimbledon 2001, Federer batte Sampras.

Credit Foto Imago

Roger è in grado di fare tante di quelle cose diverse che ogni volta che lo incontri, anche se entri in campo con l'idea di giocare in un certo modo, lui potrebbe decidere di fare tutt'altro. E allora sei tu a doverti adattare. Cambia in continuazione, e il motivo per cui lo fa è che è in grado di farlo. Credo di non avere mai conosciuto un tennista così ricco di capacità e soluzioni diverse [Milos Raonic]
Risiede qui la magia, nell'arte di reinventare il proprio tennis e di spingersi oltre i propri limiti. Commentando la partita, ci è sembrato di perdere i punti di riferimento: "Federer a segno con la risposta, prevale ancora lo svizzero nello scambio lungo". Ma anche: "Nadal si salva e resta a galla grazie al servizio". Le chiavi del match sono state la risposta, gli scambi lunghi e una commovente prova di difesa. A chi avreste abbinato queste qualità senza conoscere il nome del vincitore? L'unicità del 40esimo capitolo sta tutta qui, perché il talento da solo non basta. Va plasmato, modellato a seconda degli avversari per reinventare i propri successi e rinnovare la leggenda.
Il miglior Nadal non batteva come questo Nadal, che si è presentato alla sfida con una velocità media al servizio di 13 km/h superiore a quella del 2018 e forte di 72 turni di battuta tenuti su 76. Anche il 12 volte vincitore del Roland Garros ha lavorato in questi anni sul suo gioco, ma è rimasto disarmato quando l'avversario di sempre l'ha sorpreso nel suo habitat naturale, in trincea, a quasi 38 anni.
Federer ha superato perfino se stesso quando si è cancellato da solo un match-point, non credendo nella sua ennesima risposta vincente e bisticciando con l'occhio di falco, forse l'unico nemico della sua carriera. Il rifiuto della sconfitta di Rafa, l'abbraccio finale e il modo di vivere la rivalità di entrambi meritano solo il nostro grazie.
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