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Wimbledon 2022, Nick Kyrgios lotta 5 set con Paul Jubb e passa il primo turno

Simone Eterno

Pubblicato 28/06/2022 alle 17:14 GMT+2

WIMBLEDON - Nick Kyrgios batte la wild card britannica Paul Jubb in un match subito impegnativo: 3-6 6-1 7-5 6-7 7-5. Per l'australiano, ora, uno tra Krajinovic e Lehecka dentro un tabellone che ne terrà d'occhio inevtabilmente l'andamento. Anche se, l'australiano, di nuovo, non è troppo felice - come già dichiarato in passato - della velocità della superficie.

Nick Kyrgios - Wimbledon 2022

Credit Foto Getty Images

dall’inviato a Wimbledon. Ieri Hurkacz caduto sul campo. Stamattina Berrettini per via del Covid, così come ieri era già stato per Cilic. Senza Medvedev e tutti i russi, con Novak Djokovic e Rafael Nadal a stretto contatto proprio con due positivi. Nel tabellone maschile si va in cerca di potenziali protagonisti e Nick Kyrgios, su questa superficie, è sempre uomo da tenere d’occhio. Inevitabile oggi non presentarsi all’appuntamento sul campo 3, per una partita contro la wild card di casa – Paul Jubb – che prometteva qualcosa da raccontare anche in ottica ‘atmosfera’.
E in effetti le attese non sono state disilluse. Tre ore, cinque set e la consueta buona dose di show fornita dall’australiano, protagonista dal primo all’ultimo quindici di una sorta di ‘flusso di coscienza’ interrotto davvero in poche occasioni. Ne ha avute come sempre per tutti Nick Kyrgios. Da se stesso, a un giudice di linea particolarmente solerte – a suo parere – nelle chiamate sui propri servizi. E poi, naturalmente, per l’erba dell’All England Club. Nota dolente, per Kyrgios, già nel passato. “Sembra di stare al Roland Garros, perché la fate così lenta” ha detto l’australiano a un certo punto della partita. E alla fine, il 22enne britannico in tabellone con una wildcard, ha comunque onorato alla grande la chance concessagli dagli organizzatori. Sì perché né Jubb né il pubblico quasi se ne sono accorti, ma nel finale di partita, dopo che Kyrgios buttava alle ortiche la chance di servire per il match, Jubb non solo era rientrato sul 5-5, ma aveva avuto anche un palla per andare a servire per il match. Kyrgios, perso nei dialoghi con i suoi demoni, si era ritrovato a dover gestire addirittura una palla break. ‘San Servizio’, però, per l’australiano, levava le castagne dal fuoco a un ritmo infernale imposto alla gara: neanche una questione di tempi morti tra un punto e l’altro, ma proprio nemmeno il tempo di accorgersi del punteggio.
Tattica malefica di Kyrgios, a volte per se stesso, oggi per l’avversario; quest’ultimo costretto ad arrendersi dopo più di 3 ore di partita di buonissimo livello – notevole sensibilità di tocco, buonissimo dritto – a un Kyrgios alla fine in grado di rimediare a una brutta partenza e a uno scivolone sul più bello, quando sul finire di quarto set non riusciva a sfruttare le proprie chance: 3-6 6-1 7-5 6-7 7-5 per un passaggio al secondo turno che lo vedrà opposto a Krajinovic o al ceco Lehecka. Servirà un miglior Kyrgios, francamente, per sperare in qualcosa in più del solito buon cammino. Ma forse siamo solo noi che, ancora una volta, ci illudiamo di fronte all’evidenza di un tennista tanto talentuoso quanto inaffidabile alla distanza.
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