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Wimbledon 2023 - Matteo Berrettini si arrende solo all'alieno Carlos Alcaraz: lo spagnolo ai quarti con Rune

Simone Eterno

Aggiornato 10/07/2023 alle 22:51 GMT+2

WIMBLEDON 2023 - Matteo Berrettini strappa il primo set, ma poi si arrende a Carlos Alcaraz negli ottavi di finale del torneo: 3-6 6-3 6-3 6-3 il punteggio con cui lo spagnolo accede ai quarti con Holger Rune. Per Berrettini una partita eccellente e un punto di ripartenza dopo un momento difficile. Per Alcaraz la conferma che le investiture e i titoloni non sono casuali.

Matteo Berrettini

Credit Foto Getty Images

dall’inviato a Wimbledon. L’eccezionale torneo di Matteo Berrettini si è fermato davanti all’ostacolo più duro. O uno dei due, al momento, che si possano trovare nel tennis maschile. Perché se Novak Djokovic è imbattuto da 10 anni sul campo Centrale di Wimbledon, Carlos Alcaraz si è palesato nel mondo del tennis con le stimmate di un nuovo dominatore. E non è la solita noiosa, stucchevole questione di dover trovare a tutti i costi una nuova leva su cui costruire la consueta narrazione, ma la semplice realtà dei fatti: uno come Alcaraz, così completo, così forte, alla sua età, non si era mai visto. Nemmeno nel passaggio della Santa Trinità che ancora per altro comanda il tennis con il 33,33% delle quote serbe; Carlitos, come ama farsi chiamare, è un giocatore scoraggiante per tutti gli altri. Chiedere per credere a Matteo Berrettini, che oggi, sul campo che al mondo gli ha fin qui regalato maggiori soddisfazione e ne ha esaltato i migliori talenti, è stato costretto ad arrendersi alla cruda realtà. Berrettini infatti è stato autore, di nuovo, di una partita eccellente. Il suo unico problema è stato scontrarsi con un avversario troppo rapido, troppo completo, troppo forte per essere così giovane e alle prime esperienze su questa superficie.
Berrettini si è dovuto inventare pratiche da cardiochirurgo, ad esempio, già solo per portarsi via il primo set. Un parziale in cui in fondo era stato lo stesso Alcaraz ad avere le occasioni migliori, ma finito nelle mani di Matteo per uno straordinario sfoggio di ‘cinismo tennistico’ del romano. Carlitos non aveva sfruttato le chance di break in avvio o quelle successive, ma si era ritrovato sotto 6-3 grazie alla conversione quasi mistica di un Berrettini in stato di grazia. Tanto bello per i colori azzurri, quanto illusorio. Da lì in poi, infatti, Alcaraz ha dimostrato sul campo il perché su di lui non si lesino ‘titoloni’, complimenti o ardite investiture.
Travestitosi da veterano del circuito, il 20enne Carlitos ha giocato infatti come se su questi campi zampettasse da un decennio; e consapevole che la pericolosità di questa rinnovata ed esaltata versione di Berrettini fosse qualcosa da contenere a tutti costi, si è fatto giocatore navigato, limitando pressoché a zero le chance reali di Berrettini di poter anche solo mettere la testa avanti. Incisivo al servizio, eccellente in risposta, clamoroso nella rapidità delle sue corse e dei suoi recuperi, Alcaraz è diventato ‘troppo’ anche per un ritrovato Berrettini. Interrotta infatti al 61° turno di battuta l’imbattibilità di Berrettini al servizio in questo torneo, Carlitos si è aperto la strada prima per rientrare dentro questa partita e infine per prendersela, imponendosi con un 3-6 6-3 6-3 6-3 finale tanto incoraggiante per il suo prosieguo del torneo quanto per il futuro della stagione di Matteo Berrettini.
Qui dentro, infatti, il romano, ha mostrato testa e orgoglio, tennis e fisico, ripalesandosi agli occhi del mondo come un giocatore ritrovato. La base da cui iniziare la secondo parte della stagione e mettere definitivamente – si spera – alle spalle ciò che è stata la prima vera crisi della carriera. Il peggio è passato. Questo Wimbledon ne è sostanzialmente la prova.
Per quanto riguarda Alcaraz, invece, il prossimo step si chiama Holger Rune. Il terzo incrocio tra i due sarà anche la prima vera partita che conta. Non ce ne vogliano infatti nel NextGen del 2021 o l’incrocio dei quarti a Bercy 2022, dove Alcaraz abbandonò a causa di quell’infortunio che gli costò poi ATP Finals e Australian Open 2023; sarà questa la prima “vera” sfida che conta. Sui prati più importanti del mondo, nel torneo più prestigioso di tutti. Per prendersi sulle spalle il peso del compito più complicato di tutti: provare a battere, domenica prossima, su questo campo, l’uomo che qui dentro non perde da 10 anni.

Wimbledon 2023: dove guardarlo in tv e live streaming

Le partite di Wimbledon 2023 saranno trasmesse in esclusiva su Sky Sport Tennis (canale 205 di Sky) Sky Sport Uno (canale 201 di Sky) Sky Sport Arena (canale 204 di Sky) Sky Sport Action (canale 206 di Sky) Sky Sport Wimbledon (canali Sky). 251-256 Cielo).

A quanto ammonta il montepremi?

I vincitori delle prove di singolare intascheranno 2.350.000 di pounds (2,75 milioni di euro), mentre gli sconfitti al primo turno porteranno a casa 55.000 sterline (64.320 euro). Sebbene ci sia stato un incremento notevole, anche per le qualificazioni, Wimbledon rimane un torneo che tende a premiare chi fa più strada anziché chi si fermerà al primo turno. Clicca qui per scoprire i dettagli del montepremi turno per turno.

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