Capolavoro Musetti a Wimbledon, è in semifinale con Djokovic: sconfitto Fritz in 5 set
WIMBLEDON - Lorenzo Musetti supera Taylor Fritz per 3-6 7-6 6-2 3-6 6-1 e vola per la prima volta in carriera in semifinale a Wimbledon: troverà Novak Djokovic. Per Musetti una partita di grande attenzione difensiva, sfondando Fritz alla distanza. Il carrarino diventa il terzo italiano dopo Berrettini e Sinner in semifinale a Wimbledon negli ultimi 4 anni.
La gioia di Lorenzo Musetti, Wimbledon 2024
Credit Foto Getty Images
dall'inviato a Wimbledon. È il Wimbledon del miracolo italiano. E davvero non c'è altra accezione per raccontare i fatti di questi giorni. Ieri Jasmine Paolini, oggi Lorenzo Musetti. Entrambi semifinalisti. Entrambi autori di un percorso assolutamente impronosticabile alla viglia. O almeno non così; non fino a questo punto del torneo. Lorenzo Musetti, certo, veniva dalla semifinale a Stoccarda e dalla finale del Queen's che ci ricordavano come questa superficie si sia trasformata in fondo, nel corso degli anni, in 'terba battuta'. Perché anche oggi contro Tylor Fritz alla fine il segreto di Musetti è stato un po' questo: è rimasto in fondo, ha remato, ha offerto all'americano spesso una palla in più e alla fine ha vinto. Impensabile, una ventina d'anni fa. Realtà dei fatti, oggi. Il 'big server' è eliminato dal 'rematore'. E non c'è accezione negativa in nessuno dei due termini. Solo la trama di fondo di una partita durata quasi 3 ore e mezza e conclusa da Musetti con un 3-6 7-6 6-2 3-6 6-1 che è segno dei tempi che cambiano. Tempi che ci raccontano come anche Wimbledon possa diventare territorio di conquista per il tennis italiano. Con Musetti la racchetta maschile porta infatti il terzo semifinalista diverso ai Championships negli ultimi 4 anni; prima, invece, non ne aveva mai visto uno. Un solo problema: esattamente come Berrettini nella finale del 2021 o Sinner nella semi dello scorso anno, l'avversario adesso è il peggiore possibile. Novak Djokovic. Il recordman di vittorie sui prati dell'All England Club.
La partita
Non aveva convinto a pieno nel torneo, Musetti. Né noi, né se stesso. Era stato il primo ad ammetterlo nella varie conferenze stampa. Ma aveva anche sottolineato come questa, da sfavorito, sarebbe stata affrontata in maniera più 'leggera'. E al tempo stesso con l'identica e ritrovata voglia di lottare che avevamo visto con Lestienne, Darderi, Comesana e Mpetshi Perricard. È stato di parola Musetti. Sì perché dopo un primo set giocato in spinta e a un ottimo livello da Fritz, il carrarino non ha mai levato l'attenzione da ogni singolo punto. Certo, c'era il 'problema' di una posizione molto lontana dal campo, di un tennis a tratti eccessivamente difensivo. Ma la tattica - o meglio, la vera natura di Musetti - alla fine ha pagato. A poco a poco le variazioni, gli slice e i tocchi estrosi di Musetti hanno iniziato a scombussolare le certezze di Fritz. E l'americano, spesso costretto a cercare un'accelerazione in più per chiudere il punto, ha iniziato a sbagliare. Qua e là nel secondo set, primo momento chiave della partita; Tanto da inizio terzo, quando visto scappare via il tie-break del secondo parziale, la qualità nel tennis di Fritz si è drasticamente abbassata. E al contempo, come su una bilancia, a prendere maggior fiducia è stato anche Musetti. Da quel tie-break appunto, cui decisivo è stato un mini-break preso con una splendida accelerazione di rovescio lungolinea, a tutto il terzo set, semplicemente dominato da Musetti e chiuso per 6-2. A invertire la rotta e portare la partita al quinto, solo una reazione d'orgoglio di Fritz nel momento di maggiore difficoltà: il quinto game del quarto set. Sul 2-2 e sotto 0-40 al servizio, l'americano ha dato nuovamente una scossa al suo pomeriggio, tornando a colpire con la pulizia e l'incisività che si erano viste nel primo set. Fritz non solo risaliva così dal game più complicato, ma trovava anche la forza per tornare a strappare il servizio a Musetti, spostando ogni discorso al quinto. Lì, però, logorato sia dal turno precedente con Zverev che da una partita in cui Musetti l'aveva obbligato a scambiare molto, lo statunitense ha ceduto più o meno di schianto. Merito, ovviamente, anche di Musetti. Il carrarino ha infatti fatto vedere le cose migliori proprio nel quinto set, con pregevoli slice difensivi uniti a un ottimo rendimento al servizio che hanno 'cucinato' a puntino l'ormai cotto Taylor Fritz. Per un finale per Musetti tanto dolce quanto, alla fine, nemmeno così complicato dal punto di vista della partita.
Ora Djokovic. Di nuovo
Il risultato finale porta in dote così il 'solito' Novak Djokovic. Quel Djokovic che Musetti aveva spaventato al Roland Garros 2021 scappando due set avanti. Quel Djokovic che ha spaventato a Parigi anche quest'anno, obbligandolo di nuovo al quinto set e alle ore piccole. Quel Djokovic battuto a Monte Carlo, lo scorso anno. Quel Djokovic che, sul Centrale di Wimbledon, Musetti, proverà a portare nel solito territorio di battaglia che sono state le loro partite dentro i tornei dello slam. I precedenti alla fine hanno sempre sorriso al serbo (5-1 le vittorie di Djokovic), ma attenzione al momento. Per quanto Nole abbia convinto con Rune, ancora nessuno in questo torneo ha portato il serbo al pieno dentro la battaglia; ancora nessuno ne ha testato la reale resistenza dopo la piccola operazione chirurgica post Roland Garros. Dovrà essere questo il piano di Musetti. Una missione una volta impossibile sui prati dell'All England Club. Ma che, sulla terba battuta della seconda settimana, in fondo, potrebbe non essere così utopistica. Sognare non costa nulla. Forza.
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Musetti sfiora l'impresa, Djokovic vince in rimonta: il match in 200 secondi
Video credit: Eurosport
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