Wimbledon - Jasmine Paolini, qui si fa la storia: perché si può sperare nel lieto fine contro Krejcikova
WIMBLEDON - Jasmine Paolini contro Vekic ha saputo trovare un modo per vincere la partita e tirarsi fuori da un match che l'avversaria aveva giocato meglio e aveva controllato più a lungo. Quella contro Barbora Krejcikova, per Jasmine, è senza dubbio uno di quei momenti con la M maiuscola. Le speranze ci sono. Come è giusto che sia arrivati a questo punto.
Dal sorriso di Paolini alla gioia di Krejcikova: il riassunto del Day 11 in 2'
Video credit: SNTV
dall'inviato a Wimbledon. Qui si fa la storia. Che poi la storia, a dirla tutta, la si è anche già fatta. Mai nessuno - donna o uomo - nella racchetta italiana si era spinta così in là, al back to back in uno slam. Figuriamoci se poi i due fossero anche quelli più prestigiosi, quelli storicamente più percepiti alle nostre latitudini (e forse non solo): Parigi e Londra, Roland Garros e Wimbledon. Jasmine Paolini insomma un posto nel gotha del tennis azzurro se l'è già preso. A prescindere da come vada a finire oggi. Certo, però, che completare l'opera, prendersi tutta la posta in palio, cambierebbe la prospettiva.
Le speranze ci sono. Come è giusto che sia arrivati a questo punto. Perché contro la Vekic, Paolini, ha vinto 'ugly', come titola un celebre volume su questa disciplina. Non tanto per la partita in sé, quanto perché ha saputo 'trovare un modo'. Un modo di vincere. Un modo di tirarsi fuori da un match che l'avversaria aveva giocato meglio e aveva controllato più a lungo. Ma questa nobile arte non premia sempre i più belli e i più bravi, quanto i più audaci, i più costanti e soprattutto i più cinici. Perché ci sono punti e Punti, momenti e Momenti, partite e Partite. Quella contro Barbora Krejcikova, per Jasmine, è senza dubbio una di quelle con la maiuscola. Perché in tanti lì attendevano la vera favorita della vigilia, la campionessa del 2022 Elena Rybakina. E invece ci è arrivata la ceca. Impronosticabile alla viglia. Specie per una ragazza che, da febbraio a 12 giorni fa, aveva vinto solo due partite delle ultime nove disputate.
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La gioia di Krejcikova, WImbledon 2024
Credit Foto Getty Images
Attenzione però a fare i conti senza l'oste. Non tanto per il semplice assunto del 'se Krejcikova ha battuto Rybakina ci sarà un motivo', quanto perché Krejcikova non ha certo bisogno di questo torneo per rappresentare un ostacolo serissimo alle tanto improvvise quanto incredibili ambizioni della Jasmine Paolini versione 2024. Undici volte campionessa slam in doppio. Una volta in singolo: Roland Garros 2021. Numero 2 del mondo solo un paio di anni fa, Barbora Krejcikova è una delle giocatrici che meglio gioca 'a tennis' tra tutte quante nel circuito. Una facilità disarmante nel maneggiare questa complicata disciplina. Krejcikova sa fare tutto e lo sa fare molto, molto bene. A rallentarla, quest'anno, gli infortuni. Ma il valore non è in discussione, così come il fatto che per Jasmine rappresenti una minaccia tanto e quanto - se non addirittura di più - lo sarebbe stata Rybakina. Il precedente, l'unico, non fa testo. Un 6-2 6-1 a favore della ceca di sei anni e mezzo fa, al primo turno delle qualificazioni dell'Australian Open 2018. Per Jasmine 'un'altra vita tennistica'; così come per Barbora del resto. Ciò che conta, casomai, sarà di nuovo la gestione di tutto il contorno. Perché è quello che a Paolini, dopo le scintillanti prove con Andreescu, Keys e Navarro, è forse un po' mancato nella partita con la Vekic: controllare le emozioni e la pressione del dover vincere, di essere favorita.
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La grinta di Paolini, Wimbledon 2024
Credit Foto Getty Images
E allora, chissà, che in aiuto non possa venire la cabala. In questo torneo infatti Paolini ha sempre sovvertito il pronostico dei bookmakers. Sfavorita alla viglia con Andreescu. Sfavorita con la Kyes. Sfavorita con Navarro. Sfavorita, per quel 'termometro del tennis' che sono gli allibratori, Jasmine lo è anche oggi. Un po' perché è corretto che lo sia. Un po' perché in tanti, ancora, il 'fenomeno Paolini', non l'hanno capito. Perché da inizio anno Jasmine è un'altra giocatrice rispetto al ricordo di lei a cui tanti sono, evidentemente, ancora ancorati. Ottavi, finale e finale a livello slam. Un titolo WTA 1000 nel mezzo. Numero 5 del mondo. Numero 3 della Race. Prima giocatrice da Serena Williams nel back to back Parigi-Londra, anno 2016. Jasmine Paolini è, dati alla mano, una giocatrice che può vincere questo torneo. Non servono 'miracoli' o 'imprese' di rito. Solo il suo tennis. Quello incantevole, magari, visto contro Emma Navarro. Perché "il sogno", come l'ha definito lei, è lì, a portata di mano, nascosto dentro una partita insidiosa sì ma che si può giocare. E allora forza Jasmine. Senza paura. Perché la storia, in fondo, è già stata scritta. Manca solo un bel lieto fine.
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Dal sorriso di Paolini alla gioia di Krejcikova: il riassunto del Day 11 in 2'
Video credit: SNTV
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