Aryna Sabalenka vince una gran partita, domata una ritrovata Emma Raducanu nella bolgia del Centrale di Wimbledon

TENNIS, WIMBLEDON - Nella bolgia sotto il tetto del Centrale, Aryna Sabalenka doma una ritrovata versione super competitiva di Emma Raducanu. La n°1 del mondo regola la britannica per 7-6 6-4, annullando un set point nel primo parziale e risalendo da 1-4 (e palla dell'1-5) nel secondo. Sabalenka vola agli ottavi di finale con Mertens. Per Raducanu restano gli applausi per una gran partita.

Un primo piano di Aryna Sabalenka

Credit Foto Getty Images

dall'inviato a Wimbledon. La tigre, sull'avambraccio, non sta lì per caso. Più che un tatuaggio, una testimonianza del temperamento di Aryna Sabalenka: feroce, per natura. Sono serviti gli attributi e gli artigli, la ferocia e tutta la fame per domare, questa sera, una ritrovata Emma Raducanu. La britannica di passaporto - prontamente adottata a beniamina dai sudditi di Sua Maestà dopo lo US Open 2021 - quattro anni dopo torna a far vedere una partita di 'quel livello'. Una pulizia dei colpi cristallina, una leggerezza che per tre settimane l'avano portata da zero a tutto. E che poi, altrettanto velocemente, si erano eclissati dietro infortuni e guai, ma anche sponsor e milioni. Sotto il tetto di un Centrale qui a Wimbledon pronto al boato fin dal primo quindici però Emma Raducanu ha ritrovato quel tennis incantevole di fine estate 2021, costringendo la n°1 del mondo a giocare la miglior partita del torneo.
Raducanu è infatti prima scappata avanti ed è poi stata ripresa; ha rifiutato la sconfitta - annullando 7 set point nel primo parziale - e ne ha poi avuto uno lei stessa, annullato da una smorzata chirurgica di Sabalenka. La bielorussa, insomma, ha dovuto attingere ai pezzi migliori del repertorio per infilare il tredicesimo tie-break consecutivo (15-1 il suo bilancio stagionale) e provare a tarpare lei ali di una Raducanu che sul prato di Wimbledon è volata per due ore con la leggerezza di una farfalla.
Nemmeno il set perso sul più bello infatti fermava la serata ispirata della britannica, capace non solo di rimanere lì a lottare, ma di allungare addirittura fino al 4-1 e palla del 5-1. Proprio in quel momento però la tigre di Minsk capiva che in fondo, Raducanu, per quanto veloce, potesse essere ancora una volta una sua preda di caccia. E così, insaziabile, Sabalenka ha infilato la rimonta a suon di bordate e conseguenti urli assassini. Uno, due, tre, quattro, cinque game in suo favore dal momento di maggiore difficoltà, come a voler testimoniare chi fosse la più forte. Missione compiuta, con l'accesso agli ottavi di finale della n°1 del mondo che è coinciso al tempo stesso con un autentico spot per il tennis femminile. Insieme a Fongini-Alcaraz, la miglior partita del torneo. Gli applausi, dunque, questa volta, sono da condividere. Con la speranza che, un'altra prestazione così, per Raducanu, non ripassi tra 4 anni

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