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Shelton scherza sull'interruzione per un solo game a Wimbledon: "Dovuta ad Hawk-Eye, ma avevo detto che mi sarebbe bastato un minuto"
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Pubblicato 04/07/2025 alle 17:10 GMT+2
WIMBLEDON - L'americano è tornato in campo per soli 70 secondi per chiudere il match con Hijikata, interrotto giovedì sera e ha poi spiegato: "Il giudice di sedia mi ha detto che entro 5 minuti Hawk-Eye avrebbe smesso di funzionare. C'era da fare la pausa per il cambio di campo, quindi non ci sarebbe stato abbastanza tempo per completare la partita. Gli ho detto: "Mi servono solo 60 secondi"
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Video credit: SNTV
70 secondi. Quelli che l'organizzazione non gli ha concesso giovedì sera alle 21:29. Ben Shelton ha chiuso l'ultimo game che gli mancava con Hijikata per il 6-2 7-5 6-4 e ha centrato il terzo turno contro Fucsovics. Terminato il match l'americano si è scusato col pubblico per la breve comparsata sul campo 2 e ha poi spiegato in conferenza come è andata.
"Per me è stato strano giocare per due giorni. Oggi sono stato in campo 70 secondi. Scusatemi, mi spiace che non abbiate potuto vedere molto tennis".
Sull'interruzione per un solo game giocato
"Il giudice di sedia mi ha detto che entro 5 minuti Hawk-Eye avrebbe smesso di funzionare. C'era da fare la pausa per il cambio di campo, quindi non ci sarebbe stato abbastanza tempo per completare la partita. Gli ho detto: "Mi servono solo 60 secondi" (sorridendo). Questo era più o meno il mio obiettivo quando sono sceso in campo oggi. Sì, mi ha detto che non c'era abbastanza tempo. Gli ho chiesto: "Beh, è già finita, o ti hanno dato il preavviso di cinque minuti?". Ci hanno dato il preavviso di cinque minuti, ma non giocheremo. Gli ho chiesto: "Perché non dovremmo giocare finché non sarà finito il tempo? Continuiamo a giocare e basta". E lui: "Perché non vogliamo finire a metà game". A quel punto non ero più così arrabbiato per quella decisione. È stata una decisione difficile, forzata a causa di quello che hanno fatto prima.
"E' la terza o quarta volta che gioco una partita in due giorni a Wimbledon. È una cosa normale, a cui sei abituato quando sei a un torneo in cui devi fermarti quando il sole tramonta, specialmente se piove durante il giorno. È normale, soprattutto giocando al meglio dei 5 set. A volte è semplicemente così che vanno le cose: fermarsi quando si serve per il match non è l'ideale. Pensavo che avremmo potuto fermarci prima. Il mio avversario si lamentava dalla fine del secondo set, ma capisco che il torneo debba prendere questa decisione. Noi giocatori pobbiamo solo assecondarlo. Fa parte del tennis. Per quanto mi riguarda, sono contento di come ho gestito la situazione, arrivando oggi e facendo il mio. Non è mai l'ideale mentalmente doversi svegliare un altro giorno, essere in campo e sapere che è il giorno della partita. Ovviamente sono sceso in campo preparato a giocare due set e mezzo. Non puoi semplicemente scendere in campo e dire: "Mi trattengo". Cosa succede se non lo fai? Questa è la parte difficile, ma tutto sommato sono davvero contento della vittoria. Non ti rilassi in albergo. Quando sei nel bel mezzo di una partita, pensi a cosa hai fatto, a cosa avresti potuto fare, a cosa farai quando tornerai in campo. Per me, il punto è stato il piano di gioco per quel turno di servizio, per assicurarmi di mantenerlo. Non puoi davvero staccare completamente la spina.
Ho avuto un approccio calcolato nel mio servizio. Non cercavo quattro ace. Il primo servizio doveva essere dritto al corpo. Alla fine è stato un ace. Una volta che ottengo il mio primo ace in un turno di servizio, la mia fiducia va alle stelle. Dopo di che ho iniziato a cercare gli ace e ho abbandonato il piano che avevamo. Nel secondo punto volevo fare uno slice più lento a uscire. Volevo assicurarmi di non dargli la possibilità di rispondere ad una seconda. Volevo che bloccasse per mandare la palla in campo e darmi l'opportunità di avere il sopravvento nello scambio se fossi entrato. Ieri mi sentivo come se non avessi un ritmo eccezionale quando ho servito. Non c'era motivo di puntare forte sulle linee. Volevo solo andare sul sicuro.
Sul coprifuoco
E' una tradizione, la capisco. È anche un quartiere. Se fosse nel mio quartiere e giocassero fino alle 2 del mattino ogni notte e facessero casino, direi che probabilmente non vorrei vivere qui. Capisco perfettamente il coprifuoco, certo.
Sui miglioramenti
"Penso che il mio rovescio sia migliorato molto, soprattutto la mia capacità di gestire la velocità del rovescio, colpire palle basse con il rovescio, essere in grado di dare topspin al rovescio a volte e colpire passanti, che prima riuscivo a colpire solo con il pallonetto di rovescio. Non riuscivo a passare bene spesso da quella parte. Penso che faccia parte della mia evoluzione. Non è ancora dove voglio essere. Nessun colpo nel mio gioco è completo. È tutto un work in progress.
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