Paolini e il sogno Roma: "Ad inizio torneo pensavo fosse impossibile arrivare in fondo"
Aggiornato 16/05/2025 alle 00:49 GMT+2
WTA ROMA - Le parole dell'azzurra dopo la vittoria contro Stearns che vale la finale agli Internazionali d'Italia: " La cosa importante però è sempre stupirsi, come in questo caso: una finale al Foro è una cosa pazzesca. Se me lo avessero detto ad inizio torneo, mi sarebbe sembrato impossibile. Spero di godermela a pieno"
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Video credit: Eurosport
(dall'inviato a Roma) - Jasmine Paolini scrive un'altra pagina di storia del tennis al Foro Italico, diventando la terza italiana a raggiungere la finale del torneo capitolino in Era Open dopo Raffaella Reggi (che nel 1985 vinse fin qui l'unico titolo azzurro) e Sara Errani (che nel 2014 perse contro Serena Williams). In semifinale la toscana batte la sorpresa del torneo, l'americana n° 42 del mondo Peyton Stearns, con il punteggio di 7-5 6-1, in un'ora e 40 minuti, annullando tre set point nel primo set. Sabato alle 17 Jas sfiderà la statunitense Coco Gauff, che ha sconfitto 7-6 4-6 7-6 la cinese Qinwen Zheng. Ecco le parole di Paolini nella conferenza stampa post-match:
E’ fantastico essere in finale a Roma, è stata una partita difficile ma vincere era importante. Sara Errani è parte del mio team, una parte fondamentale ed averla nel mio angolo è fantastico. Lo scorso anno è stato incredibile ed è stata tutta una sorpresa, ma questo è un altro anno, un anno differente; gioco con maggiore consapevolezza di cosa si provi a vincere certe partite. La cosa importante però è sempre stupirsi, come in questo caso: una finale al Foro è una cosa pazzesca. Se me lo avessero detto ad inizio torneo, mi sarebbe sembrato impossibile. Spero di godermela a pieno".
Sul match con Stearns
"All’inizio ero molto lenta, facevo fatica ad entrare nel match, poi piano piano mi sono detto, spingi e ho preso terreno mi sono sentita meglio, è stata una partita in salita ma sono contenta di come sono rimasta attaccata alla partita, anche se non mi sentivo benissimo. Sono partita nervosa e tesa e poi alla fine invece ho finito in maniera rilassata. Spero di fare una buona finale e di giocarmela al meglio con un livello di gioco più costante".
"Alla fine vincere è quello che conta, è stato un crescendo, ma sono riuscita a venirne fuori bene. Per la prossima partita ci sarà di sicuro da alzare il livello. L'ltima che è riuscita ad andare in finale è stata Sara (Errani n.d.c.) e sono contenta di esserci riuscita anche io.
Sul suo percorso
"Sono maturata tardi a livello tennistico, ognuno ha la sua strada e c’è chi cresce prima e chi cresce dopo. Ho fatto il salto di qualità a 28 e mi sto godendo il momento senza pensare a cosa avrei potuto a 23-24 anni".
"Capisco quello che dice Medveded quando parla di "criceti sulla ruota"; mentalmente si deve essere sempre al top e, va bene o va male, ci sono sempre nuove partite, nuovi obiettivi. Anche se uno perde ha sempre un’altra chance ma i tornei sono talmente vicini che non hai possibilità di godertelo a pieno. Ecco perché cerco di ricordamelo ogni torneo, rendendomi conto di quanto fatto".
Su Swiatek
"Swiatek che ho affrontato lo scorso anno al Roland Garros sulla terra gioca veramente bene e non vederla nel tabellone mi stupisce ma sono convinta che si riprenderà"
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